OSIJEK: da ieri sera alle sette proiettili, bersagliata la cattedrale gotica. Scontri nei comuni limitrofi: a Ernestinovo, Valpovo e Belisce, distruzione di obiettivi civili. Laslovo resiste: tre morti e dieci feriti fra i difensori, nove morti e trentanove feriti fra popolazione fra ieri e oggi
VINKOVCI: l'esercito federale bloccato in tre punti in direzione Vukovar, cerca di passare il fiume Bosut, senza riuscire, impacciato dal terreno fangoso. I croati, con armamenti leggeri, attaccano da sud territorio.
VOJVODINA (Serbia): mobilitazione forzata di croati e ungheresi.
VALPOVO: Pausa nel pomeriggio dopo tre giorni attacco. I croati hanno rinforzato la difesa antiaerea.
DUBROVNIK: Couchner, ministro francese all'assistenza sociale, ha lasciato Dubrovnik per Bari, con un aliscafo battente la bandiera dell' UNICEF. La Francia ha invitato gli osservatori CE a tornare a Dubrovnik, dove è rimasto il solo Stefan De Mizzura, capodelegazione. Aerei a mezzogiorno hanno bombardato il paese di Slano e poi anche la muraglia di Ston. Morti e feriti ma ancora non vi sono dati precisi.
SISAK: relativamente calmo, domani sarà visitata da una delegazione italiana (Formigoni).
SEBENICO: in mattinata forte attacco di artiglieria nel golfo di Skradin. Gli osservatori CE visitavano la zona.
NOVA GRADISKA: Ricominciato un attacco alle due del pomeriggio sulla città stessa, allarme generale.
PORTI ANCORA BLOCCATI IN DALMAZIA.
ZARA: ieri è stato firmata una tregua. Oggi si segnalano solo sparatorie sporadiche.