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Agora' Agora - 3 dicembre 1991
CINQUE ANTIPROIBIZIONISTI "PLACCATI" DALLA POLIZIA MENTRE CONTESTAVANO IL MINISTRO LIBERALE DE LORENZO PER IL DECRETO SUL METADONE, ILLIBERALE E OMICIDA.

Milano, 3 dicembre 1991 - Lunedì 2 dicembre, alle 21.45, alla fine della manifestazione del Pli sulla riforma sanitaria con il Ministro De Lorenzo, cinque antiproibizionisti hanno aperto uno striscione di 5 metri con le scritte: "Liberalizzare le cure. Il metadone salva la vita. Con il decreto De Lorenzo più casi di Aids e più morti per overdose". Si tratta del D.L.445/90, una vera e propria "licenza di uccidere" nelle mani degli operatori dei SERT (NOT) che possono rifiutare il metadone ai cittadini tossicodipendenti rigettandoli sulla strada in braccio alla criminalità e al rischio di morte. La polizia, evidentemente già informata delle intenzioni degli antiproibizionisti, si è gettata in forze su di loro trascinandoli in strada aggrappati allo striscione. Davanti all'ingresso della Sala dei Congressi di via Corridoni i cinque si sono seduti per terra e la polizia li ha sollevati di peso e depositati sul marciapiede opposto. All'uscita del Ministro hanno chiesto a gran voce il ritiro del decreto, ottenendo

da lui in risposta: "Il decreto sul metadone sarà modificato quando sarà cambiata la legge Jervolino-Vassalli".

Dunque il Ministro o è disinformato o dice il falso, e non sappiamo quale delle due ipotesi sia la più grave. Infatti la legge 162/90 dice soltanto che spetta al Ministro della Sanità stabilire "limiti e modalità di impiego dei farmaci sostitutivi (dell'eroina)".

Gli antiproibizionisti del CORA hanno già sollevato davanti al TAR della Lombardia l'incostituzionalità di questa competenza perché la cura del paziente spetta unicamente al medico, in scienza e coscienza, e a favore di questa iniziativa del CORA si sono pronunciati all'unanimità gli Ordini dei Medici di Milano, Brescia e Bergamo. Ma c'è di più: il decreto elimina la possibilità di curare il tossicodipendente da parte dei medici di famiglia, in violazione della legge 162 che la prevede esplicitamente. Inoltre la legge non prevede affatto che la terapia metadonica possa essere fatta, come dice il decreto, solo a chi abbia già fallito altre terapie; con ciò tenendo lontano dai servizi per le tossicodipendenze coloro che non se ne sono mai avvalsi, cioè i più a rischio. Anche queste argomentazioni erano state portate al TAR, che aveva poi sospeso la validità del decreto per i ricorrenti il 4/6/91. Intanto oggi gli antiproibizionisti hanno ricevuto la notifica della richiesta d'appello contro questa ordinanza so

spensiva, avanzata dall'Avvocatura dello Stato: il Consiglio di Stato deciderà fra un paio di mesi.

 
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