Dichiarazione del coordinatore del Corid Giovanni Negri:
"Sabato prossimo, in un forum pubblico, si confronteranno anche sulla scadenza elettorale le molte voci del movimento referendario.
Ciò premesso la proposta di Segni appare come un patto debole.
Vorremmo ad esempio capire quale sia la garanzia che votando DC (con preferenza a Segni, leader del 9 giugno e della riforma elettorale) in realtà non si finisca per votare per la DC, il suo segretario, il suo presidente ed un sistema proporzionale tuttalpiù malamente corretto.
Ancora vorremmo capire qual'è la garanzia che - sempre votando DC con preferenza a Segni - tutte le nomine pubbliche dei prossimi anni siano selezionate secondo criteri sani e seri, e non invece secondo i bisogni dei segretari dei partiti.
Non sono che esempi. Ed ancora ci si deve spiegare per quale sfiducia nei confronti degli elettori si ritenga che liste del movimento referendario - basate su un programma di risanamento e moralizzazione del Paese - dovrebbero ricevere percentuali da piccola riserva indiana.
In poche parole il rischio del ridurre tutto il movimento referendario a un debole "patto fra galantuomini" è quello della rinuncia a dare rappresentanza al bisogno di cambiamento e costringerlo perciò a grida di solidarietà verso leghe, pensionati e casalinghe".