Per pubblicizzare l'emissione di due francobolli celebrativi le Poste italiane hanno riprodotto sul recto di un cartoncino i francobolli e le caratteristiche tecniche, sul verso un articolo.
di Emma Bonino.
5 maggio 1995
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SOMMARIO. Approfittando dell'occasione offertale di illustrare i due francobolli, Emma Bonino rivolge un accorato appello perché la crisi Jugoslava venga fronteggiata colpendo i responsabili delle stragi e della violenza. L'Europa non può né tacere né ignorare ulteriormente questi disastri, pena dover rinnegare i principi stessa su cui essa venne fondata, mezzo secolo fa, da pochi "visionari".
Associare l'idea di Europa ai concetti di pace e di libertà può apparire allo stesso tempo profondamente giusto e dolorosamente paradossale.
Quando, sul finire dell'ultimo conflitto, alcuni uomini e donne che si battevano per la libertà e la democrazia in Europa avanzarono l'idea di una unione dei popoli europei essi volevano garantire la stabilità e la pace del nostro continente ed evitare che le generazioni future dovessero sopportare la tragedia di un nuovo conflitto.
A cinquant'anni dalla fine della Seconda guerra mondiale il progetto politico di quei pochi "visionari" ha portato in larga misura i suoi frutti; popoli che si erano combattuti aspramente nel corso di una guerra quantomai spietata sono ormai legati da vincoli di solidarietà e dal riconoscimento di valori comuni che rendono impensabile un nuovo conflitto.
Allo stesso tempo l'Europa comunitaria vede oggi risorgere alle proprie frontiere, ma anche al suo interno, gli antichi demoni del nazionalismo, dell'intolleranza e dll'esclusione. la distruzione del ponte di Mostar simbolizza, per coloro che hanno a cuore i valori della tolleranza e della solidarietà tra i popoli, il rifiuto di ogni dialogo e la fredda determinazione di risolvere in maniera violenta il problema della convivenza tra genti diverse.
L'aiuto umanitario che l'Europa apporta a queste genti appaga forse la nostra coscienza ma non può restare indefinitamente il solo segno tangibile della "solidarietà europea" nei confronti di popolazioni che sono ogni giorno esposte alla violenza di una guerra spietata. Sarà difficile spiegare un giorno alle giovani generazioni come dei popoli, che si pretendono paladini dei principi della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti dell'uomo, abbiano potuto tollerare senza reagire una simile tragedia alle proprie porte.
Non dobbiamo farci illiusioni, se nei territori della ex- Jugoslavia dovessero prevalere le ragioni della violenza, della intolleranza e dell'esclusione, l'esempio che ne scaturirà sarà disastroso e l'Europa unita e democratica che vogliamo costruire ne risulterà minata nelle sue fondamenta.
Quindi, inevitabile compito di noi tutti è fare in modo che ciò non accada ed impedire con tutte le nostre forze che prosegua il massacro di popolazioni inermi; solo in questo modo potremo tener fede al nostro impegno di umana solidarietà creando al contempo solide basi per l'edificazione dell'Europa futura.
Emma Bonino
commissaria per gli aiuti umanitari