"L'ONU, la Comunità Europea, la Francia e l'Italia non possono e non debbono continuare a percorrere la strada dell'ignominia. Ieri l'ONU ha di fatto consegnato ai serbo nazisti di Milosevic il vice Presidente del Consiglio bosniaco perché fosse trucidato.
I servizi di informazione serbi sapevano, evidentemente, che il vice Presidente era in quel convoglio. Occorre immediatamente incardinare il processo contro questi criminali, che sono scelti invece come interlocutori, nobilitati come rappresentanti democratici di Stati che non esistono e non sono riconosciuti, in quanto tali.
Le responsabilità dell'esecutore materiale dell'assassinio sono assolutamente marginali; l'assassinio era voluto, deliberato.
Domani se ONU e CE, se i negoziatori Owens e Vance si limiteranno a protestare in qualsiasi modo, anziché notificare ai "Serbi" l'iniziativa della loro incriminazione in ottemperanza alle Convenzioni internazionali, sicché al più presto, ovunque si trovino, Interpol, e qualsiasi forza legale d'ordine e di giustizia, procedano al loro arresto, passeranno definitivamente alla condizione di complici, come già l'ineffabile Lord Carrington durante l'aggressione contro la Croazia.
Noi sospendiamo formalmente il nostro sostegno, a qualsiasi titolo, al Governo Amato fin quando la politica estera italiana, in piena responsabilità e autonomia rispetto alla politica antieuropea di Parigi, di Londra, di Bruxelles lo esigerà, non opererà nel decoro e nell'efficacia, con i fatti che vanno ormai assicurati, a cominciare dal riconoscimento della Repubblica Macedone, dall'incardinamento dei processi contro i criminali che continuano invece ad esser trattati, in ogni sede, come rappresentanti di Stati sovrani e riconosciuti.