Dichiarazione di Peppino Calderisi
Roma, 14 gennaio 1992 - "Comincia ora la fase più difficile, quella per la difesa dei referendum e dei loro obiettivi: il sistema uninominale-maggioritario ad un turno con una parziale correzione proporzionale per il Senato - da estendere anche alla Camera - e il sistema maggioritario per i Comuni - cui aggiungere l'elezione diretta del Sindaco.
La sentenza che dovrà emettere tra un anno la Corte Costituzionale è di capitale importanza per il Paese. Infatti, se la Corte dovesse impedire ancora una volta lo svolgimento dei referendum e la possibilità di uno sbocco democratico alla crisi del nostro sistema politico, essa si assumerebbe la responsabilità di condannare la Repubblica ad una drammatica agonia.
Procederò anche formalmente, nei prossimi giorni, a porre la questione del ruolo gravissimo che la Corte Costituzionale ha avuto dal 1978 in poi con le sue sentenze sui referendum; sentenze che hanno stravolto l'articolo 75 e hanno modificato impropriamente la Costituzione dello Stato; sentenze che hanno impedito che l'istituto del referendum voluto dal Costituente svolgesse appieno la sua salutare funzione nei confronti di un sistema politico bloccato e incapace di autoriforma".