Dichiarazione di Peppino Calderisi
Roma, 14 gennaio 1992 - "Ma chi può credere che i candidati "referendari" presenti nelle liste dei partiti siano considerati dagli elettori - e in particolare da quei milioni di elettori propensi a votare leghe e altre liste di protesta - come un'alternativa alla partitocrazia ?
E come si può credere che con il patto tra i candidati referendari entri in Parlamento un numero maggiore di sostenitori dei referendum ? Tra oligarchie di partito ed effetti della preferenza unica, i "referendari" rischiano di avere minore forza nel prossimo Parlamento.
Se vuole, su questo, sono pronto a scommettere con Segni non una ma cento cravatte.
La battaglia referendaria ha rappresentato un momento di rottura del sistema partitocratico. Senza una lista espressione diretta e coerente di questa battaglia e con il solo patto tra i candidati referendari, verrebbero solo rilegittimati i vecchi partiti."