Questo il testo della Mozione Urgente, presentata al consiglio Regionale della Lombardia, primo firmatario Giorgio Inzani (antiproibizionista). La Mozione, che sarà discussa lunedì prossimo, ha già raccolto le firme di consiglieri del PSI, PDS, DC, PRI, Lega Nord, Pensionati, Alleanza Lombarda
Il Consiglio Regionale della Lombardia,
considerata
la gravissima criminale aggressione in corso nella Bosnia Erzegovina, che ha determinato l'occupazione di oltre il 65% del territorio bosniaco, con enormi responsabilità, soprattutto omissive, delle istituzioni della Comunità internazionale e della Comunità Europea in particolare;
rilevata
la necessità di fornire alle popolazioni aggredite e occupate non generiche solidarietà, ma di concorrere a preparare la grande operazione di ritorno ai loro paesi e alle loro case dell'oltre un milione di profughi, salvaguardando o ricostruendo la documentazione essenziale su quelle comunità e a raccogliere informazioni sui crimini e sui criminali (da processare secondo il diritto e le convenzioni internazionali);
invita
le città della Lombardia a gemellarsi con i comuni della Bosnia-Erzegovina occupata;
impegna
la Presidente, e la Giunta regionale a promuovere, a partire dal censimento documentale dei quindicimila profughi bosniaci presenti in Italia ed in concorso con le Regioni che li ospitano, il coordinamento con le iniziative che il Partito Radicale transnazionale sta attuando a livello governativo e comunitario, al fine di realizzare un'anagrafe elettronica dei profughi ed una documentazione sulle loro città di provenienza, cassata dalla politica di pulizia etnica.
Milano, 14 gennaio 1993