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Agora' Agora - 20 gennaio 1992
ORDINE DEI GIORNALISTI. TARADASH: SI COMINCIA BENE, CON LA DISINFORMAZIONE

Dichiarazione di Marco Taradash (Lista Pannella), primo firmatario della proposta di legge per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti.

"Non sapevo che oltre al sole, agli spaghetti e alla costiera amalfitana, gli stranieri ci invidiassero - come dice il presidente del consiglio degli ordini Gianni Faustini - l'Ordine. Ma forse c'è anche chi ci invidia Andreotti, la mafia e tangentopoli.

Invece di esprimere una posizione che sembra la caricatura della caricatura dei comunicati di qualche gruppuscolo insurrezionale antiparlamentare, i dirigenti dell'Ordine dei giornalisti dovrebbero imparare innanzitutto a non dire spudorate menzogne. E' assolutamente falso infatti, e sfido Faustini a dimostrare il contrario, che il Parlamento europeo abbia mai, e tanto meno nella risoluzione approvata il 16 settembre scorso, invocato la formazione di un ordine professionale dei giornalisti.

La risoluzione, che ha per oggetto "la concentrazione dei media e il pluralismo delle opinioni" chiede tutt'altro, e vale a dire, una legislazione anti-trust contro le concentrazioni nella proprietà delle imprese editoriali e di quelle che gestiscono la raccolta pubblicitaria. In questo quadro invita fra l'altro tutti gli stati membri "a promuovere, di concerto con le organizzazioni professionali il rispetto della deontologia professionale" e a "prendere disposizioni che impongano ai giornalisti la verifica delle informazioni prima della loro diffusione e il rispetto di un minimo di deontologia in questo campo, il che giustificherà la libertà assoluta di cui disporranno in cambio". La risoluzione domanda inoltre alla Commissione CEE di invitare "le organizzazioni rappresentative dei giornalisti e degli editori a elaborare un codice dei media, rivolto agli editori, ai direttori e ai giornalisti, suscettibile di preservare l'etica della professione".

Che cosa tutto ciò abbia qualcosa a che vedere con l'esistenza di una mostruosità giuridica come la legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti, è una allucinazione che soltanto la difesa ad ogni costo di prerogative feudali può far nascere. A meno di non ritenere che i giornalisti non esistano come categoria professionale non esista senza la tutela dell'Ordine!

Sono comunque convinto che la stragrande maggioranza dei giornalisti, con tessera o senza, è d'accordo con la nostra proposta di eliminare questo relitto partitocratico che non ha alcun paragone in Europa - salvo la Turchia -, negli USA e in ogni altro paese dove la stampa è libera, e certo non meno libera e certo non più concentrata, che in Italia".

 
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