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Agora' Agora - 22 gennaio 1992
CUBA - PENA DI MORTE: MANIFESTAZIONE DEL PARTITO RADICALE DAVANTI ALLA AMBASCIATA DI CUBA A ROMA DI CONDANNA DEL REGIME DI CASTRO PER LA ESECUZIONE DI BETANCOURT. LE PARTECIPAZIONI. CONTROMANIFESTAZIONE DI FILOCASTRISTI. DICHIARAZIONE DI SERGIO D'ELIA, CONSIGLIERE FEDERALE DEL PARTITO RADICALE.

COMUNICATO STAMPA

Roma, 22 gennaio - Promossa dal Partito Radicale e dal Comitato per i Diritti umani a Cuba, si è svolta oggi, davanti all'ambasciata di Cuba a Roma, una manifestazione di condanna del regime di Castro per la esecuzione avvenuta nei giorni scorsi di Eduardo Diaz Betancourt. Alla manifestazione hanno partecipato un centinaio di persone, con la presenza di Sergio Stanzani, segretario del Partito radicale, i deputati Renè Andreani, Alessandro Tessari, il senatore Gianfranco Spadaccia, Sergio D'Elia e Mariateresa Di Lascia, Consiglieri Federali del Partito Radicale. Erano presenti anche molti esponenti del dissenso cubano, tra cui l'attrice Miriam Acevedo, Jorge Carruana, Pablo Bauta, Mario Baccianini del Centro Culturale Mondo Operaio, Laura Gonzalez e Massimo Narcisi del Comitato Diritti Umani a Cuba. I manifestanti innalzavano uno striscione con la scritta "Cuba Libre" e cartelli con slogan contro la pena di morte e per i diritti umani e la democrazia a Cuba.

Il Partito Radicale, che nei giorni scorsi, a nome anche di oltre seicento parlamentari e centinaia di personalità di tutto il mondo, aveva rivolto a Fidel Castro due appelli alla clemenza nei confronti degli esuli cubani condannati a morte, dopo la fucilazione di Betancourt, aveva annullato l'incontro con l'ambasciatore di Cuba a Roma previsto per mercoledì e convocato la manifestazione di oggi.

Momenti di tensione sono stati creati dalla presenza di un gruppo di militanti della "Casa della pace" e di "Radio Città Aperta" che hanno inscenato una contromanifestazione lanciando slogans d'altri tempi.

Sulla situazione a Cuba e le manifestazioni filocastriste in Italia, Sergio D'Elia ha dichiarato: "Dopo la fine dei blocchi Est-Ovest, i rapporti con Fidel Castro non sono più proponibili nei termini di uno scontro ideologico tipo anni sessanta. Nè è più accettabile il luogo comune sull'isolamento di Cuba che continua ad autoalimentarsi di presunte aggressioni esterne e di vere repressioni interne contro le opposizioni nonviolente. La linea di demarcazione rispetto a Cuba, come a qualsiasi regime, è su alcuni principi fondamentali: i diritti umani, i diritti civili e politici, la libertà di opinione, di associazione, di elezione".

 
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