(AGI) - Roma, 25 gen. - Non ci sono le condizioni per introdurre
nelle scuole italiane l'insegnamento dell'esperanto. Il "no" ad
una richiesta avanzata dai deputati "verdi" Rutelli e Leccese e'
venuta dallo stesso ministro della Pubblica Istruzione, Rosa
Jervolino Russo. Pur risultando un'istanza "meritevole di ogni
attenzione", il ministro ha detto infatti che la proposta "non
si appalesa al momento suscettibile di accoglimento".
Per avviare una iniziativa in tal senso, ha proseguito
la Jervolino Russo, "presupposto necessario e' costituito da un
congruo numero di docenti qualificati, di cui allo stato attuale
manca la disponibilita', attesa anche la carenza di appositi
corsi di laurea". Inoltre, in relazione alla sostituzione con
l'esperanto dell'insegnamento delle principali linque europee
(inglese, francese, tedesco), si determinerebbe "una serie di
difficolta' che ben difficilmente potrebbero essere superate a
breve medio termine".
Non solo, ma l'insegnamento di una lingua diversa da quelle
proprie della Comunita' "vanificherebbe la volonta' degli Stati
membri, cosi' come emerge dal Trattato di Maastricht, di
conservare l' autonomia dei propri sistemi formativi ed
ovviamente delle rispettive lingue che, come la scuola,
rappresentano l'identita' nazionale". Anche perche' "l'attuale
politica scolastica tende all'incentivazione dell'insegnamento
delle lingue comunitarie". (AGI)