COMUNICATO STAMPA
"La logica dorotea del "caso per caso" sembra caratterizzare la formazione delle liste elettorali anche per il Senato, per quanto riguarda quel che continua a chiamarsi "sinistra".
PDS, Verdi, Repubblicani, Rete, Rifondazione Comunista, per limitarci alle forze politiche non di governo (ed a questo punto vorrei ricordare che nel 1987 si fecero liste fra due partiti di governo, PSI e PSDI, ed uno di opposizione, il PR; con PLI e PRI invitati, e non d'accordo), impapocchiano "discorsi" un p̣ dovunque, dalla Sicilia al Piemonte, tranne coloro che non ritengono di avere un interesse immediato ed elettoralistico per elettoralistico per esser coinvolti.
Io ribadisco che accordi politici devono e possono ancora esser tentati anche per le liste della Camera, oltre che per il Senato. E questo richiamo alla politica vale anche per la Lega, dopo il forfait totale dichiarato dal Corel di Mariotto Segni, che crede di risolvere i problemi di fatto espellendo coloro che non sono d'accordo con gli interessi tutelandi.
Altrimenti tanto vale andare al voto ciascuno con la propria storia, con i propri connotati storici, gli unici che non mentiscono. Magari con liste "personali", all'americana, come se si trattasse di un unico collegio nazionale o di una elezione presidenziale."