URGENTISSIMO
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ANDREOTTI
AL V. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARTELLI
AL SEGRETARIO DELLA DC FORLANI
AL SEGRETARIO DEL PSI CRAXI
AL SEGRETARIO DEL PDS OCCHETTO
e, p.c.: AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ALLA SIGNORA PRESIDENTE DELLA CAMERA
AL SIGNOR PRESIDENTE DEL SENATO
AL PROCURATORE GENERALE DELLA CORTE D'APPELLO DI ROMA
AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI ROMA
LORO INDIRIZZI
Egregi Signori,
il grado di censura, di ostracismo, di violenza cui sono sottoposto da parte della RAI-TV, in primo luogo dei suoi Tele e Radio-giornali, oltre che dai "contenitori" di vere e proprie Tribune politiche ed elettorali e di propaganda personale di decine di personaggi di regime, costituisce anche una diretta prova di viltà e di intolleranza, di inciviltà e di protervia, non solamente del Killer ma anche dei padroni, apparentemente distratti o irresponsabili.
Ieri, non una parola è stata trasmessa sulla mia decisione di presentare una Lista "personale" con il mio nome, sia per le elezioni del Senato che per quelle della Camera dei Deputati.(1) Non una sola parola mi è stata consentita. Come sempre.
Tutto questo dura da anni, giorno dopo giorno. Ripeto: giorno dopo giorno, ora dopo ora. Parola dopo parola, pensiero dopo pensiero, iniziativa dopo iniziativa, mia o di qualsiasi altro radicale, malgrado l'influenza, gli effetti, il contributo democratico, la straordinarietà di una vicenda che da decenni mi e ci vede all'origine stessa di eventi politici non solamente consistenti, non solamente marginali. Ma di fronte a voi non siamo armati che di idee, di tolleranza, di ideali vissuti e viventi. E questo sembra esservi intollerabile.
Poichè siete, oltre che dei potenti e dei responsabili, anche delle persone e dei cittadini, non posso che dirmi, ed essere, da voi e per voi, desolatissimo. Per questa misura che imponete di voi stessi, delle vostre idee, della vostra alienazione umana, civile, politica, del "diritto", che assicurate.
Malgrado tutto, cordiali saluti, in attesa di un vostro cortese cenno di risposta.
Marco Pannella
(1) - Mi correggo: su TG3, otto parole, sei secondi.