DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA"L'improvviso amore del PDS per l'istituto referendario è davvero commovente. Così come quello del partito de "Il Giornale" che scambia, mi pare, il suo passato con quello del Partito Radicale, a tal punto che, contro tutto quel che è verità storica ed è radicale in questo settore, il quotidiano milanese sembra esser divenuta una nuova edizione dell'"Unità" di Dajolo e di Ingrao.
Ciò detto e ricordato, aggiunto che i referendum sono nove e non sei, che il Partito Radicale è la sola organizzazione partitica che ha saputo dare un apporto determinante, sul piano finanziario e su quello militante, alla raccolta delle firme per tutti i referendum, che la probabile candidatura di Mario Segni a capolista DC nella "capitale morale" del Paese chiarisce in modo ineccepibile quel che restava da chiarire, rivolgo un appello a tutti i cittadini, seriamente referendari e che non vogliano esser presi in giro dalle mille incarnazioni del sistema partitocratico, e che non ritengano di poter partecipare ad una impresa politica e elettorale qual'è quella delle "Liste Pannella", a sostenere le liste referendarie guidate da Massimo Severo Giannini.
Mi auguro che quanti hanno creduto, in passato, alla promessa costituzionale di un nuovo partito democratico, e liberal-democratico, e liberal-socialista, tradita manifestamente dal PDS, sappiano assumersi le responsabilità civili e politiche conseguenti. Gli attacchi penosi ed indecorosi contro Giannini e le sue liste danno la misura di una crisi politica che non potrà non esplodere subito dopo il 5 Aprile, quale che sia l'esito elettorale di un partito costretto alla sgangherata demagogia ed al più patetico opportunismo.
Nessuna garanzia, infatti, di tipo referendario e no, può esser fornita da chi affida le sue sorti all'uso del sottopotere televisivo, e da quello consociativo che, in gran parte d'Italia, resta la sola "solida" realtà di riferimento".