DICHIARAZIONE DI MARCO TARADASH, DEPUTATO EUROPEO E SEGRETARIO DEL COORDINAMENTO RADICALE ANTIPROIBIZIONISTA.Roma, 20 febbraio - "La commissione nazionale per la lotta all'AIDS ha proposto ieri di limitare la vendita delle siringhe da insulina, riutilizzabili, ai diabetici muniti di tesserino e a coloro che abbiano una specifica ricetta medica. La ratio di questo provvedimento è di favorire la diffusione delle siringhe autobloccanti, in modo che i tossicodipendenti non possano scambiarle limitando in questo modo il rischio di diffusione dell'AIDS. Le intenzioni sono buone, in apparenza, ma, sulla base di eloquenti esperienze nazionali e internazionali, è certo che il risultato sarebbe catastrofico. Le esperienze finora fatte in Italia e all'estero dimostrano infatti che le siringhe autobloccanti vengono rifiutate dai tossicodipendenti per le stesse ragioni per cui vengono rifiutate dai malati di diabete, e cioè perché di difficile utilizzazione. Esperienze italiane recenti dimostrano che le macchinette scambiasiringhe non vengono più utilizzate se le normali siringhe vengono sostituite con siringhe autobloccanti.
Il CORA chiede quindi al ministro De Lorenzo di respingere la richiesta della Commissione, che comporta, di fatto, la vendita delle normali siringhe soltanto in farmacia, la burocratizzazione dell'assistenza ai diabetici (tutti con tesserino) e complicazioni e costi aggiuntivi per chiunque debba farsi un'iniezione. L'Italia è con Spagna e Francia il paese in cui i tossicodipendenti sono più esposti al rischio di AIDS, ma questa proposta della Commissione è un passo indietro verso il medioevo sanitario. Come al solito si sostituiscono alle azioni positive che sarebbero necessarie il proibizionismo, perfino sulle siringhe, e la repressione.
Le siringhe autobloccanti possono essere d'aiuto soltanto se vengono liberamente accettate. Altrimenti l'esito del provvedimento sarà questo: i tossicodipendenti continueranno ad usare le normali siringhe e, non potendole acquistare liberamente, le riutilizzeranno, moltiplicando il rischio di contrarre l'AIDS.
Il ministro non può eludere queste obiezioni. Qui si gioca sulla pelle di migliaia e migliaia di tossicodipendenti che ancora non sono stati infettati dal virus e che si mantengono sani soltanto grazie alla facilità di acquistare le siringhe sterili nelle farmacie o nei supermercati. Gli interessi finanziari di poche case farmaceutiche produttrici delle siringhe autobloccanti non possono essere anteposti alla salute dei cittadini. Se la Commissione per la lotta all'AIDS vuole portare un contributo reale alla salute dei tossicodipendenti e di chi li frequenta proponga le soluzioni reali: introduzione di unità di strada che raggiungano i tossicodipendenti aiutandoli a modificare le loro abitudini a rischio, distribuzione di siringhe sterili, autobloccanti e no, in cambio di quelle usate, abolizione del decreto De Lorenzo sul metadone e restituzione ai medici della libertà di prescrivere farmaci sostitutivi dell'eroina, come il metadone o il temgesic.