Dichiarazione del Prof.Avv. Paolo Stella Richter
Un problema di conflitto tra contrassegni presuppone due beni egualmente tutelati dalla legge. Il contrassegno di lista è espressamente protetto dall'ordinamento, come il nome che distingue la persona, la ditta che contraddistingue l'impresa, il marchio che contraddistingue un prodotto. Non esiste, non può esistere invece il "marchio di qualità" dei candidati, come pretendono gli aderenti al patto referendario, perchè i candidati non sono merci da etichettare. Sono perciò rimasto sorpreso quando ho letto di un simbolo depositato alla Camera di commercio di Milano, che rappresenta evidentemente un mero ed inaccettabile espediente difensivo destinato a sicuro insuccesso perchè la priorità temporale presuppone due contrassegni entrambi in principio protetti dal diritto, mentre nel caso il contrassegno vero è uno solo.
Spero che non si giunga a tentare un concorrente deposito come contrassegno di lista per aumentare la confusione e legittimare impugnative: vorrebbe dire che nessun colpo risulterebbe più escluso. Ma la lista referendaria saprebbe difendere il suo buon diritto.
Paolo Stella Richter