Zagabria 26.2.92 - Dichiarazione di Sandro Ottoni, consigliere federale PR.
" Sono venuti ieri a visitarci in sede a Zagabria alcuni giovani radicali di Bjelovar. Da loro abbiamo appreso con dolore la notizia dell'uccisione sul fronte croato, in dicembre, di Momcilo Vukasinovic, nostro compagno e iscritto molto attivo. Lui stesso aveva convinto questi suoi amici ad iscriversi al partito radicale negli anni scorsi.
A loro spese, dopo la sua morte, hanno pubblicato una raccolta di racconti di Momcilo che recava, oltre ad una sua foto ad una riunione di radicali a Bjelovar, una lettera scritta ad una amico. Penso che sia doveroso far conoscere questo scritto, come testimonianza ed in memoria di un caro amico, di un radicale serbo in Croazia, che ha dato la sua vita per un ideale di giustizia e di libertà."
Lettera di Momcilo Vukasinovic a Drazen B.:
Bjelovar, 13.ottobre 1991
Ciao,
mi sento un po' scemo. Non so nemmeno cosa vorrei scrivere. Per essere sincero, spero che non succeda proprio a me e spero che tu non legga questo senza di me, ma...
Spero di non sembrare troppo melanconico. Vedi, vorrei spiegarti perché sono entrato "attivamente" in questo macello. Sai, quello, volontari ecc...
Per dirti la verità non perdonerò mai a loro di avermi costretto a ucciderli. Questo l'ho letto in un libro, e sono d'accordo. Credimi. Devi sapere che non sono un'eroe, sto morendo di paura, ma non posso non partecipare. Non posso crederci, ma è cosi.
Adesso mi è venuta in mente Budapest ed il nostro Partito radicale transnazionale, la lotta per i diritti degli emarginati, per la legalizzazione della prostituzione, per il libero mercato dei narcotici... Poi "Leptir" (La Farfalla, una rivista ndt.) e tutto il resto. Un mondo diverso, come hai detto. Le parole dei "cantinieri" (i rifugiati che vivono nelle cantine, a causa dei bombardamenti, ndt).
Ti lascio tutti i miei racconti (nessuno potrebbe capire cosa significavano per me e perché li ho scritti). Odio gli oscuramenti, un essere umano si sente male in queste situazioni innaturali. Non riesco a concepire un'unica frase intelligente. Per questo a volte divento cattivo. D'altra parte non posso rimanere a casa, aspettando non so che cosa.
Devo essere attivo, devo andare nelle prime linee. Si dice che ognuno sceglie la propria via, io ho scelto la mia, e che sia quel che sia.
Voglio che tu sappia che ho desiderato da sempre un' Europa senza frontiere con rispetto dei diritti dell'individuo, prima di tutto. Io non sono croato, ma la mia patria è la Croazia. Sono serbo di origine, della settima o dell'ottava generazione in Croazia. Non mi vergogno di questo. Non rinnegherò mai il mio nome e le mie origini. Mi dispiace che combattiamo proprio contro i serbi, ma non posso farci niente. La mia opinione è che combattiamo contro lo stalinismo piu' arretrato. In fin dei conti, loro hanno mandato i carroarmati, contro i loro studenti nel marzo dell'anno scorso.
Non voglio più "rompere" con le mie opinioni su questa guerra. Spero che tu capisca bene cosa voglio dire. Non si tratta di giustificazione, io non ho bisogno di giustificarmi davanti a nessuno - voglio solo confermarti quello che già sai.
Spero che "Leptir" voli ancora ed io ti manderò altri miei racconti, se questo sarà possibile. Forse con altri motivi e temi, se sopravviverò, si capisce.
Ciao, e non rimproverarmi.
Momcilo Vukasinovic
************************************************************
Momcilo Vukasinovic,"Momo", era nato nel gennaio del 1965 a Bjelovar.
Di nazionalità serba, era attualmente disoccupato. Elettricista e scrittore per hobby, conosceva da anni il partito radicale. Si era iscritto per la prima volta nel 1990, partecipando ad una riunione organizzativa nella sede radicale di Budapest.
Si era arruolato come volontario, nell'ottobre 1991, nella guardia nazionale croata.
E' stato ucciso a Komletinci, vicino a Vinkovci, assieme ad altri sei ragazzi di Bjelovar, in pattuglia di esplorazione. Sono caduti in una imboscata dei cetnici, delle cosiddette "aquile bianche".
I cadaveri sono stati recuperati in territorio nemico da un'altra pattuglia della stessa unità.
Momo è morto per un colpo di mitra al collo, il 4 dicembre 1991.