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Notizie Radicali
Agora' Agora - 28 febbraio 1992
RASSEGNA STAMPA CROATA DEL 27-2-92 SINTESI DAI QUOTIDIANI

TITOLI DELLE PRIME PAGINE:

VECERNJI LIST (Il Giornale della sera)

Apertura: LA TREGUA SENZA PACE

- L'ACCORDO FRA 6 MESI

(Lord Carrington sulla situazione in ex-Jugoslavia)

- PUNITE GLI ASSASSINI

(l'"Helsinki Watch", Milosevic e Adzic -)

VJESNIK (Il Corriere)

Apertura: LE INFORMAZIONI INFONDATE DELL' "HELSINKI WATCH"

(Il Comitato parlamentare per la protezione dei diritti

umani)

- OGNI CRIMINE DEVE ESSERE DENUNCIATO

(La seduta del Governo della Repubblica Croazia)

- CHE COSA HA DETTO BAKER?

SLOBODNA DALMACIJA (La Dalmazia libera)

Apertura: RISPOSTA ARGOMENTATA ALL'HELSINKI WATCH

- LA BOSNIA E' INSEPARABILE

- LA CROCE ROSSA ABOLISCE GLI AIUTI?

(un avvertimento da Ginevra)

ARGOMENTI:

1. Bosnia-Herzegovina: verso il referendum del 29 febbraio

2. Serbia: la manifestazione delle opposizioni, per il 9 marzo

3. Croazia: le reazioni al rapporto del Comitato Helsinki

4. Slovenia e Croazia: Baker sul riconoscimento internazionale

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1. BiH - REFERENDUM

VECERNJI LIST

titolo: LA HERZEG-BOSNIA INTERA E SOVRANA

(Comunicato del coordinamento dei partiti di

opposizione in Croazia)

2 colonne, un quinto di pagina

pag. 3

Zagreb - "Il coordinamento dei partiti di opposizione difende gli interessi del popolo croato in BiH al quale devono essere garantiti tutti i diritti umani."

"Noi non siamo per la divisione della BiH, perché ciò significherebbe aiutare la politica serba che vuole dividere anche la Croazia." Il Coordinamento ha invitato tutti i cittadini bosniaci a presentarsi al referendum, perché soltanto loro possono decidere sul futuro della BiH.

titolo: IZETBEGOVIC E L' SDA PARLANO DI DUE COSE DIVERSE

(la Conferenza stampa di SDA)

3 colonne, un quinto di pagina

pag. 8

Sarajevo - La conferenza di Lisbona sulla BiH è cominciata con una proposta della CE, favorevole all'opzione dell' SDS (partito serbo democratico, in Bosnia ndt.), proposta che ha stupito tutti i presenti. E' stato richiesto di dare la priorità al principio etnico nella divisione interna della BiH. SDA (il partito di azione democratica, che rappresenta i musulmani in BiH,ndt.) si è detto contrario a tale impostazione. La conferenza continuerà nei prossimi giorni a Sarajevo.

SLOBODNA DALMACIJA

titolo: PEGGIO DEL LIBANO, MA INSEPARABILE

(Gianni De Michelis parla della BiH come di un test politico) 4 colonne, mezza pagina

pag. 13

Scrive: Silvije Tomasevic

Roma, 26-2 - "La BiH potrebbe diventare un nuovo Libano, data l'impossibilità oggettiva di una sua separazione (a causa della mescolanza interetnica ndt.)", ha dichiarato il ministro De Michelis.

Intanto, mentre De Michelis si occupa dell'ex-Jugoslavia, della BiH e della Slovenia, e tratta con i rappresentanti sloveni, il leader del suo partito, Craxi, conclude patti con i partiti che non vogliono dare maggior diritto alla minoranza slovena in Italia.

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2. SERBIA - OPINIONI ALLA PROVA DEL 9 MARZO

VJESNIK

titolo: IL PATRIARCA PAVLE CALMA GLI "SPIRITI" ALLA VIGILIA DEL 9

MARZO

1 colonnina

pag. 7

Belgrado - Il patriarca Pavle si è incontrato martedì con il presidente Milosevic, ma anche con il leader del SPO (Il movimento del rinnovamento serbo, ndt.) Vuk Draskovic. Pregherà per la pace al meeting, ed il 9 marzo terrà le esequie per quelli che hanno perso la vita l'anno scorso nella stessa data.

La lega dei comunisti - movimento per la Jugoslavia, da Nis ha accusato l'SPO per di avere l' intenzione di far cadere con la forza il governo legale.

La Lega degli insegnanti universitari teme che le cose al meeting potrebbero precipitare.

DA VREME

titolo: IL 9 MARZO - GRANDE PAURA

2 colonne, un terzo di pagina

scrive: Dragan Veselinov

pag. 14

Belgrado - In questi ultimi giorni, negli ambienti socialisti, si avverte una grande preoccupazione per la manifestazione del 9 marzo. Quest'anno non potranno chiamare l'esercito federale o la polizia in aiuto, perché già l'anno scorso la polizia non voleva ubbidire più a Milosevic.

Lo stesso Milosevic non sa bene cosa fare poiché teme che anche gli operai si presentino al meeting e che l'opposizione serba si unisca con i partiti delle minoranze della Vojvodina e degli albanesi.

Il regime teme più i cittadini che l'opposizione, perché sa che l'opposizione non potrà prendere il governo con l'uso della forza, perché essa stessa è divisa, non ha ancora una soluzione per il cambiamento del sistema politico e non ha l'appoggio degli albanesi del Kosovo.

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3. LE REAZIONI ALL' "HELSINKI WATCH"

VECERNJI LIST

titolo: SOLO ECCESSI INDIVIDUALI

(Il Comitato per la protezione dei diritti umani del

Parlamento croato sul rapporto del "Helsinki Watch")

3 colonne, un quarto di pagina

scrive: Z. Duka

pag. 3

Zagabria - "Il rapporto dell'organizzazione internazionale è legittimo e benvenuto e risulta utile a perfezionare la democrazia in Croazia." ha dichiarato il Comitato. Ma nello stesso tempo il comitato respinge il tentativo di identificare l'aggressore e la vittima, e ribadisce che le violazioni dei diritti umani da parte della Serbia sono organizzate, mentre in Croazia si tratta solo di eccessi individuali.

Zeljko Mazar, del partito socialista croato, ha sottolineato che la Croazia non deve cercare alibi per le sue violazioni dei diritti umani, accusando di tutto la Serbia. Occorre affermare la legge e il diritto contro l'attuale situazione di anarchia.

titolo: NONOSTANTE LA GUERRA - IL GOVERNO DEI DIRITTI

(Il Governo croato sul rapporto dell' "Helsinki Watch")

1 colonna, un quinto di pagina

pag. 3

Zagabria - Il Governo croato è contrario ad ogni violazione dei diritti umani. Invita tutte le organizzazioni internazionali per la protezione dei diritti umani a verificarne l'applicazione nel territorio croato, ma anche a supportare la richiesta della Repubblica Croazia per l'istituzione di una Corte internazionale per i crimini di guerra compiuti dall'aggressore nei territori croati.

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4. RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE

VECERNJI LIST

titolo: L'ACCORDO FRA 6 MESI

(Lord Carrington sulla situazione in ex-Jugoslavia)

3 colonne, un terzo di pagina

pag. 13

scrive: Jasna Zanic-Nardini

Londra - Secondo il giornale inglese "Guardian", lord Carrington considera come "irreale" la richiesta croata di dare agli albanesi del Kosovo gli stessi diritti che la Croazia darà alla minoranza serba. Nonostante ciò lui considera il Kosovo come uno dei tre problemi principali per la soluzione della crisi jugoslava. Gli altri due problemi sono: lo stato della Krajina ed una costituzione della BiH che possa soddisfare tutti e tre i popoli.

Carrington ha dichiarato che saranno necessari ancora 6 mesi per concludere un accordo politico fra le repubbliche della ex-Jugoslavia.

Il problema più grave è in Krajina, dove, a suo parere, si dovranno permettere le scuole, polizia e amministrazione serbe, ma la regione dovrebbe rimanere sotto il controllo del governo croato, con garanzie internazionali e del Consiglio della sicurezza dell'ONU e della CE.

VJESNIK

titolo: CHE COSA HA DETTO BAKER?

3 colonne, un quinto di pagina

scrive: Vladimir Drobnjak

prima pagina

New York - Alla domanda: "perché l'America non ha ancora riconosciuto la Croazia", Baker ha risposto che alcuni mesi fa alla seduta del Consiglio dell'ONU l'America ha accusato la Serbia, ma che anche la Croazia e la Slovenia hanno le loro gravi colpe. Ed ha aggiunto "Adesso in Jugoslavia abbiamo la guerra civile. E perché? Perché i confini interni sono stati affermati con la forza, e la forza è stata usata per sostenere la proclamazione dell'indipendenza."

VECERNJI LIST

titolo: "LA RIDEFINIZIONE POLITICA" DELLA EX-JUGOSLAVIA

2 colonne, un quinto di pagina

pag. 2

editoriale di Milan Jajcinovic

Con la sua ultima dichiarazione (di Baker ndt.) l'America ha mostrato non solo la sua intenzione di controllare la situazione in ex-Jugoslavia, ma anche di voler esserne l'attore principale.

L'America non può perdonare alla Croazia e alla Slovenia di avere causato la fine della federazione jugoslava con la proclamazione dell'indipendenza e il riconoscimento internazionale. Per questo non vuole riconoscere la Croazia e consentirle di diventare membro dell'ONU e dell'istituzioni finanziarie internazionali, senza le quali la Croazia non potrebbe sopravvivere.

 
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