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Agora' Agora - 7 marzo 1992
CROAZIA - INTERVISTA CON RADOVAN PAVIC, PROFESSORE DI GEOPOLITICA CROATO, SULLA SITUAZIONE IN BOSNIA.
(dal programma SLIKA NA SLIKU - Immagine su immagine, della TV-Croata)

D. Per cominciare può spiegarci la ragione dei problemi in Bosnia?

- Dapprima deve ricordare tre cose: all' inizio i croati non apprezzavano molto la politica del presidente bosniaco, il sig. Izetbegovic. Ma in realtà questa si è dimostrata molto saggia, poiché lui è riuscito ad assicurare la pace ai bosniaci e ad ottenere i risultati positivi del referendum. Così sarà più facile confrontarsi con i problemi che creano i serbi.

Ma, deve sapere che questa pace è illusoria, perché i serbi non permetteranno a nessuno di ostacolare l' idea della Grande Serbia.

Alla fine devo dire che la Bosnia ha ottenuto questa pace obbedendo ai serbi, perché l' autorità bosniaca non può mettere nemmeno il piede nel territorio della Krajina Bosniaca e non può vietare all' esercito federale di attaccare la Croazia dalla sua parte. Così, la Bosnia funziona solo là dove i serbi le permettono.

Questo si può verificare anche dalla dichiarazione di Karadzic che ha detto che i serbi avrebbero potuto ostacolare il referendum sul 60% del territorio, se avessero voluto, cosa che non hanno fatto data l'irrilevanza del referendum. ...

D. Cosa pensa lei della disgregazione della Bosnia - Herzegovina ?

- Di questo si discute molto e con leggerezza, ma occorre ricordare che oggi si sta parlando di un nuovo stato. Comunque molti fanno progetti per la separazione della Bosnia, ma essa è già abbastanza disgregata, perlomeno dalla parte serba, visto che i croati hanno riconosciuto l'autorità dello stato. La pace in BiH durerà fintanto che i serbi non attaccheranno i croati.

D. Ma questo è già stato fatto. Il Ponte sulla Neretva è stato già abbattuto.

- Sì, come si sa, i serbi vivono nella Bosnia dell' est e nella Herzegovina orientale, i croati si trovano tra i due fuochi ed i serbi devono conquistare questa parte mediana per controllare la Bosnia. ... A tale fine è già iniziato l'allontanamento dei croati, secondo lo stesso schema adottato in Vojvodina e nella regione di Dubrovnik. I serbi sono già riusciti a bloccare e controllare questa zona, il ponte è stato abbattuto. Obiettivo finale sarà Sarajevo, nel centro della Bosnia, dove ci dovremo aspettare un secondo attacco, essendo il resto già solidamente controllato.

D. Perché pensa che la Bosnia sia così interessante per la Serbia?

- Tutta la Yugoslavia era interessante nel disegno della Grande Serbia. Ma ora Slovenia e Croazia sono perdute, forse anche la Macedonia, e la Serbia non può permettersi di perdere anche la Bosnia. Questo in tutti i casi non migliorerà la situazione croata perché i serbi saranno capaci di aprire un nuovo fronte.

L'esercito federale è ancora molto potente e la dimostrazione del 9 marzo non porterà ad alcun cambiamento sostanziale. Essi possono controllare ancora tutta la ex-Yugoslavia ed hanno ancora l'appoggio internazionale. Questo avviene anche per causa nostra poiché per molto tempo abbiamo trascurato le relazioni internazionali e l'Europa ancora ci vede come -ustasa- . Non sa che il movimento partigiano era più forte in Croazia che nella stessa Serbia. E noi non abbiamo usato questo argomento per scrollarci di dosso l'accusa di essere ustasa.

D. Quale potrà essere la soluzione per la Bosnia?

- Dopo il consolidamento di Croazia e Slovenia, queste dovrebbero fare pienamente parte dell' Europa meridionale, mentre Serbia, Montenegro, e gli altri paesi saranno parte dei Balcani. La Bosnia dovrà decidersi per una o l'altra parte.

Se verrà adottata la "cantonizzazione" in Bosnia avremo una grande migrazione di croati e di musulmani dai cantoni serbi e viceversa.

Perciò l' unica soluzione del problema è il riconoscimento dell' indipendenza della Bosnia, o il tentativo di trovare una comune idea che possa unire tutti e tre i popoli costitutivi.

 
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