19 giugno 1995
ANSA
________
SOMMARIO. Utile nota di agenzia, che registra la visita di Emma Bonino in Portogallo, e sopratutto l'appello da lei rivolto alle ONG del paese perché si mobilitino sulla questione degli aiuti umanitari, al fine di raggiungere "una maggiore coesione con l'europa del nord".
lisbona - in portogallo come nel resto del sud europa la partecipazione di organizzazioni non governative all'aiuto umanitario è scarsa, a causa di "una debole mobilitazione dell'opinione pubblica", e bisogna modificare questa situazione per arrivare a una maggiore coesione con l'europa del nord. lo ha dichiarato oggi a lisbona il commissario europeo emma bonino, inaugurando un seminario di organizzazioni non governative portoghesi.
bonino ha ricordato che è di sua competenza la gestione dell'echo (european community humanitarian office), la cui dotazione è in forte aumento da anni e che nel 1994 ha fornito aiuti a oltre 60 paesi per un valore di 764 milioni di ecu, aiuti che in buona parte vengono forniti attraverso organizzazioni non governative.
in ogni caso, ha concluso bonino, bisogna concentrare gli sforzi sulla prevenzione delle crisi, e questo è compito della politica e non dell'aiuto umanitario.
questa mattina emma bonino si è incontrata per la prima colazione con il ministro portoghese dell'agricoltura e pesca, antonio duarte silva, ma il colloquio è servito solo a ribadire che il conflitto sulla pesca fra l'unione europea e il marocco rimane immutato, e che le posizioni sono troppo lontane perchè valga la pena in questo momento fissare la data di una prossima trattativa ufficiale.
emma bonino è arrivata ieri sera a lisbona, proveniente appunto dal marocco, e già in interviste ad alcuni canali televisivi aveva sottolineato quanto siano tuttora lontane le posizioni sulla pesca.
in un'intervista emma bonino aveva anche trattato il tema degli stupefacenti, ricordando la sua posizione in favore della depenalizzazione della droga, visto il fallimento della politica di repressione.
per il portogallo, la sospensione della pesca in acque marocchine significa il blocco di 29 pescherecci. l'inattività delle navi e degli equipaggi viene compensata con una spesa mensile intorno agli 800 milioni di lire, coperta per il 75 per cento dall'ue e per il 25 per cento dal governo portoghese.