"L`assemblea dei parlamentari iscritti al Partito Radicale,
riunita per la prima volta a Sofia, dal 15 al 17 luglio 1993, dopo una intensa discussione di tre giorni alla quale hanno partecipato oltre 150 membri;
approva le relazioni introduttive e programmatiche;
condanna concordemente ed energicamente l'inefficienza delle istituzioni mondiali, le quali non dimostrano alcuna volonta` politica per fermare la guerre di aggressione in Bosnia ed Erzegovina e Croazia, e nelle altre parti del globo.
Noi Parlamentari di 40 paesi del mondo invitiamo unanimemente i nostri parlamenti ed i nostri governi a fermare il genocidio dei civili innocenti, ad affermare la pace con tutti i mezzi disponibili, ad assicurare il ritorno dei profughi e dei rifugiati, a contrapporsi alla pulizia etnica ed a quella politica che con la forza, l`aggressione ed il crimine scaccia centinaia di migliaia di persone dalle loro case e dai loro villaggi.
La vita umana rappresenta il massimo valore e nella difesa del diritto alla vita, come diritto fondamentale, noi parlamentari iscritti al Partito radicale non ci rassegnamo all`indifferenza di coloro che possono ma non agiscono.
La nostra civilta` si trova ad un punto cruciale. Se accetteremo la via che conduce alla rassegnazione e all'impotenza di fronte ai crimini, ai criminali di guerra, al genocidio, alle trattative con quegli stessi criminali accolti come autorevoli uomini di stato, se accetteremo il cambiamento violento dei confini, l'assassinio di centinaia di migliaia di persone senza alcuna condanna, imboccheremo la via che conduce alla fine della nostra civilita` e dei valori nei quali abbiamo creduto e per i quali abbiamo lottato.
Occorre che i democratici di tutto il mondo alzino la voce e tornino ad affermare quei principi morali e quei valori etici che sono alla base della nostra civilta`. Se questo non sara` fatto, se i criminali non saranno puniti, se la guerra non sara` fermata, gli orrori e il genocidio cresceranno non solo in Bosnia ed Erzegovina, ma ovunque nel mondo: nessuno ha il diritto al silenzio ed alla passivita'.
Occorre agire, organizzarsi, difendere i principi fondamentali della giustizia, dell`umanita`, dell`uguaglianza nazionale in tutti gli stati del mondo."