DICHIARAZIONE DI SERGIO D'ELIA, SEGRETARIO DI NESSUNO TOCCHI CAINO.Roma, 25 Novembre
Più della richiesta del giudice dell'Ohio di trasmettere in diretta un'esecuzione capitale, è inaccettabile il perbenismo di coloro che rispondono: queste cose no, non si posono fare vedere ai bambini, c'è già tanta violenza in televisione. Questo perbenismo e questa buona coscienza a buon mercato sono ancor più pericolosi: lavorano al mantenimento dello status quo della pena di morte. Va bene la pena di morte, purchè eseguita nel chiuso delle prigioni. E' bene, invece, che la gente veda cos'è la pena di morte. Di fronte al terribile rituale dell'esecuzione, la reazione sarà opposta a quella di cui è convinto il giudice americano. La stragrande maggioranza proverà ribrezzo, come lo proverebbe chiunque vedesse uomini ridotti in schiavitù o sottoposti a tortura. Di fronte alle immagini di uno sulla sedia elettrica non ci si chiede che cosa ha fatto quell'uomo, chi ha ucciso, si può solo considerare che lo stato non può farlo, non può uccidere.