All'attenzione di Mehmed HALILOVIC
Direttore di Oslobodjenje
All'attenzione dei membri della redazione
Bruxelles, 29 giugno 1995
Egregio Direttore,
Cari amici di Oslobodjenje
Leggo sull'edizione del 29 giugno di Oslobodjenje due articoli dal titolo "CORREGGE LO SBAGLIO DELL'EUROPA" e "LE BELLE PAROLE NON MANCANO" firmato da Zakarijah SMAJIC, che riportano una serie di imprecisioni e qualche errore sull'iniziativa per la adesione immediata della Bosnia-Erzegovina all'Unione europea, imprecisioni che, per amor di verità, mi sembra doveroso rettificare.
Il "Manifesto per la Bosnia" e la conseguente manifestazione a Cannes, in occasione della riunione del Consiglio europeo, sono infatti solo l'ultima delle molteplici iniziative prese nel quadro di una campagna iniziata da piu' di un anno. Dunque, per una corretta ricostruzione cronologica: fu nel aprile e nel maggio 1994, durante la campagna elettorale per le elezioni al Parlamento europeo, che gli allora candidati in Francia Bernard TAPIE e Jean-Francois HORY ed in Italia da Marco PANNELLA, Olivier DUPUIS e Gianfranco DELL'ALBA lanciarono questa proposta dell'adesione della Bosnia all'Unione europea.
All'inizio di quest'anno, coscienti che tale iniziativa potesse avere un senso solo se fatta propria dalle piu' alte autorità della Repubblica di Bosnia-Erzegovina, abbiamo proposto ad alcuni membri del Parlamento europeo di sottoscrivere una lettera indirizzata alle autorità bosniache nella quale veniva presentato il significato dell'adesione all'Unione. Con Sandro Ottoni, responsabile del Partito Radicale transnazionale per il Sud-est europeo, mi sono recato a Sarajevo dove, grazie al nostro rimpianto amico e compagno di Partito Radicale, nonche' vice-ministro della giustizia, Izet MUHAMEDAGIC, abbiamo potuto incontrare il Primo Ministro SILAJDZIC , vari membri della Presidenza collettiva ed il Presidente del parlamento Miro LAZOVIC, per presentare l'iniziativa.
Le autorità bosniache, per quanto scettiche, non si sono opposte alla nostra idea, percio' di ritorno a Bruxelles, alla fine del mese di marzo abbiamo redatto un appello che abbiamo sottoposto alla firma dell'insieme dei deputati europei prima, dei deputati nazionali di numerosi paesi poi. Assieme all'appello abbiamo anche inviato una lettera del Presidente del Parlamento bosniaco che sosteneva le ragioni dell'iniziativa.
Ad oggi quest'appello e stato sottoscritto da oltre 530 parlamentari (85 europei e 445 nazionali) e la raccolta di firme prosegue.
Successivamente, ed al fine di dare maggior forza ad una iniziativa che non abbiamo mai considerata, neppure minimamente, come simbolica ma invece ed a tutti gli effetti, come pienamente politica, abbiamo proposto ai nostri amici dell'"Intergruppo per la prevenzione attiva dei conflitti" del Parlamento europeo, Bernard KOUCHNER, Jose Maria MENDILUCE, Daniel COHN-BENDIT, Pierre PRADIER e Gianfranco DELL'ALBA (gli ultimi due membri del Partito Radicale transnazionale) di organizzare congiuntamente una manifestazione a Cannes in occasione del Consiglio europeo e, contemporaneamente, di raccogliere ulteriori adesioni di parlamentari europei e di personalità sull'obiettivo del rispetto delle risoluzioni dell'ONU, sulla necessita per l'Europa di avere una politica di fermezza e sulla adesione della Bosnia all'Unione europea.
E' in questo contesto che oltre 500 persone, provenienti in maggior parte dalla Spagna, dall'Italia e dalla Francia hanno manifestato a Cannes insieme ad una decina di deputati europei e che questi deputati insieme al segretario del Partito Radicale transnazionale sono stati ricevuti dal Presidente del Consiglio europeo, Jacques CHIRAC e dal ministro degli Esteri francese, Herve de CHARETTE.
Poiche' non credo che possa essere utile a nessuno, ne' in Bosnia ne' al di fuori della Bosnia, di alimentare illusioni, credo sia importante precisare che l'unico merito di quest'incontro con il Presidente CHIRAC e' di ... esserci stato. Ovvero di avere consentito a Bernard KOUCHNER di presentare a Jacques CHIRAC a nome di tutti i partecipanti il senso della proposta di adesione, e a Marco PANNELLA di fronte all'assoluta freddezza del presidente verso questa proposta di augurargli di non rendersi conto tra qualche tempo che l'Europa di oggi sia di gia' un'Europa da anni trenta, l'Europa di Monaco, l'Europa dei Chamberlain e Daladier.
Quindi nessuna illusione. Ma neanche nessun disfattismo, ne' tanto meno iniziative simboliche o di solidarieta'. La battaglia sara' dura ed il suo scopo e' l'effettivo ingresso della Bosnia-Erzegovina nella Unione europea.
Ci eravamo impegnati, siamo impegnati, ci impegneremmo perche' sia la meno lunga possibile. Perche' al piu presto gli europei capiscano, come ripetiamo da qualche anno, che "L'Europa muore o rinasce a Sarajevo". Speriamo che altri a Sarajevo, ovunque in Bosnia e nel resto dell'Europa, vogliano darci una mano.
Queste precisazioni, forse un po' fastidiose, mi sono sembrate indispensabili, in primo luogo per i cittadini bosniaci, al fine anche di evitare che vengano tenuti all'oscuro o male informati come già lo furono durante tutti gli anni '80 quando il Partito Radicale era impegnato, in assoluta solitudine, per la adesione dell'allora Jugoslavia nell'allora Comunita' europea.
RingraziandoLa per l'attenzione e con la viva speranza che i cittadini bosniaci potranno sapere anche da Oslobodjenje quanto un partito, sia pur piccolo, sia pur povero come il nostro stia cercando di fare per la Bosnia e per l'Europa,
voglia gradire i mie migliori saluti,
Olivier Dupuis
(Segretario del Partito Radicale transnazionale)