IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE CHE IN OCCASIONE DEL CINQUANTENARIO DELLE NAZIONI UNITE VENGA ISTITUITO IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE PERMANENTE E CHE VENGANO DATI AI TRIBUNALI AD-HOC SULLA EX-YUGOSLAVIA E IL RWANDA I MEZZI ADEGUATI AL LORO FUNZIONAMENTO.
Strasburgo, 13 luglio 1995. Su iniziativa dei deputati europei iscritti al Partito Radicale transnazionale, Jean-François HORY, Marco PANNELLA, Gianfranco DELL'ALBA, Pierre PRADIER e Dominique SAINT-PIERRE, il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione con richieste precise e puntuali sia sulla questione della istituzione del Tribunale Penale Internazionale Permanente che sul funzionamento dei tribunali ad-hoc sulla ex Jugoslavia e sul Ruanda.
In particolare il Parlamento europeo chiede di "celebrare in modo concreto il cinquantesimo anniversario delle Nazioni Unite" gettando le basi di "una giustizia internazionale". A questo fine sollecita l'Assemblea Generale dell'ONU di adottare il progetto definitivo di statuto del Tribunale Penale Internazionale Permanente, uno statuto che, tra le altre cose, non preveda la condanna a morte.
Sui tribunali ad-hoc il Parlamento europeo chiede alla Commissione e al Consiglio che i finanziamenti di questi tribunali vengano iscritti nel bilancio generale dell'ONU e chiede agli Stati membri dell'UE che non l'hanno ancora fatto, di accogliere nel loro diritto interno le norme inerenti al loro funzionamento.
Per il Tribunale ad-hoc sui crimini commessi nel Ruanda, il PE chiede di dare urgentemente al governo ruandese i mezzi per assicurare che le condizioni di detenzione dei sospettati non minaccino la loro vita o la loro salute.