All'attenzione del Sig. Javier SOLANA
Presidente del Consiglio dei Ministri
Ministro spagnolo degli Affari Esteri
Bruxelles, 17 luglio 1995
Signor Presidente,
i tragici avvenimenti di questi ultimi giorni a Srebrenica, a Zepa e, da ieri, a Osijek non sono, purtroppo, che gli ultimi episodi di una tragedia in termini di vite umane e di vita del diritto e della legalità internazionale senza precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale.
Questa tragedia che l'Europa non ha saputo, non ha voluto affrontare finora con la volontà ed i mezzi adeguati, sta minando le fondamenta stesse sulle quali si fondano gli Stati dell'Unione e l'Unione stessa.
In questo contesto le recenti parole del Presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac - che hanno riportato la tragedia bosniaca e l'atteggiamento dell'Europa di fronte ad essa, di fronte al precedente, tristemente famoso, costituito dagli anni trenta, dagli anni di Monaco, di Daladier e di Chamberlain -, ci portano a sperare, certo una speranza ancora tenue, di vedere finalmente l'Europa prendere atto che le maschere sono cadute, che ciò che è all'opera nella ex Jugoslavia non è altro che il risultato di un progetto nazi-comunista elaborato, pianificato e comandato dal regime di Belgrado.
Il rischio, grande, è però, Signor Presidente, che le parole e le proposte del Presidente Chirac non siano accolte che dal silenzio o scartate in nome della "ragione", quella stessa "ragione" che ci ha portato dove adesso ci troviamo.
A meno che oggi, nel corso della riunione che Lei ha l'onore di presiedere, altri Stati, tra cui il Suo, Signor Presidente, non decidano di appoggiare, di rafforzare la posizione difesa dal Presidente Chirac.
Assumendo la presidenza di questa riunione il Suo ruolo sarà particolarmente determinante. Ci consenta, Signor Presidente, di sperare che la Sua capacità di convincimento si esprima oggi pienamente e voglia gradire i nostri più amichevoli e rispettosi saluti,
Adem POBRIC Olivier DUPUIS
Segretario dell'Associazione Segretario del Partito Radicale
MERHAMET-SARAJEVO transnazionale e transpartito