IL GOVERNO DI SILAJDZIC ERA PRONTO A PRESENTARE LA DOMANDA DI ADESIONE DELLA BOSNIA-HERZEGOVINA ALLA UNIONE EUROPEA, RACCOGLIENDO COSI' UN INIZIATIVA DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE. LA SUA CADUTA SEGNA ANCHE LA FINE DELL'UNICO RISCATTO POLITICO POSSIBILE DELL'EUROPA VERSO LA BOSNIA.
Bruxelles, 4 agosto 1995 - Le dimissioni di Haris SILAIDZIC sono state motivate dalla sua personale indisponibilità a vedere modificata la Costituzione della Bosnia-Herzegovina in senso nazionalista filo-musulmano, secondo un emendamento del Parlamento bosniaco che interdisce l'eliggibilità alla presidenza della repubblica per i non musulmani. In realtà dietro questo si cela uno scontro in atto da mesi e mesi, lo scontro tra fazioni nazionaliste-integraliste, che vorrebbero una Bosnia etnicamente pura (ma questa volta di soli musulmani) e fazioni laiche che vogliono una Bosnia quale è sempre stata, campione di tolleranza etnica, culturale, religiosa.
Su questo sfondo vanno inseriti anche i recenti attacchi a SILAJDZIC anche per le sconfitte militari di Zepa e Srebrenica, come se le responsabilità delle vergognose inadempienze della comunità internazionale (che si era impegnata a proteggere queste zone) potessero essergli addebitate.
Si tratta appunto di una ampia manovra, perfezionata in un parlamento bosniaco la cui debolezza e influenzabilità sono evidenti: parlamento dimezzato, parlamento ereditato dalla Bosnia jugoslava.
La caduta di SILAJDZIC, se dovesse essere confermata nelle prossime ore come purtroppo sembra, segnerebbe paradossalmente la vittoria di Milosevic e della sua ideologia della pulizia etnica. Significherebbe anche il venir meno dell'unica prospettiva europea per la Bosnia-Erzegovina e quindi anche l'unico riscatto possibile per l'Unione europea, attraverso l'adesione-adozione della Bosnia all'UE, progetto sul quale il Partito Radicale in collaborazione con lo stesso gabinetto di SILAJDZIC stava lavorando da mesi.
A questo punto, solo una immediata riconferma di SILAIDZIC da parte della Presidenza della Bosnia-Herzegovina e del Parlamento potrebbero invertire il segno funesto di un svolta integralista nella politica bosniaca. Una svolta che passa sulla testa dei popoli e delle tradizioni di questo paese, che prelude all'isolamento internazionale della Bosnia ed al suo abbraccio mortale con i peggiori regimi islamici.
Nell'annunciare per le prossime ore inizative a sostegno della revoca delle dimissioni di SILAIDZIC, invitiamo lo stesso Premier dimissionario ad aderire al Partito Radicale al fine di continuare assieme la lotta intrapresa per una Bosnia-Erzegovina sovrana, democratica, laica e tollerante, membro della Unione europea.
Partito Radicale