Bruxelles, 14 agosto 1995.
1) Il fatto che Milosevic abbia mollato la Krajina non cambia il fatto che sia stato lui all'origine della secessione dei serbi di Knin, tutt'al più chiarisce meglio (se ce ne fosse stato bisogno) la natura del personaggio e il totale disprezzo che ha per la gente, ivi compreso il "suo" stesso popolo;
2) E' stato proprio (quante volte bisognerà ricordare questo FATTO?) il riconoscimento internazionale della Croazia, due mesi DOPO la caduta di Vukovar e... lo sterminio di buona parte dei suoi abitanti (10.000 persone), che ha contribuito a bloccare l'avanzata serba nella Krajina, in Slavonia orientale e occidentale e nella regione di Dubrovnik;
3) In Krajina, i serbi costituivano circa il 60 per cento della popolazione, i croati circa il 40 per cento. Nel 1991, in seguito alla ribellione dei serbi, migliaia di non-serbi sono morti, i loro averi rubati o distrutti, moltissime donne sono state violentate e 100.000 persone hanno trovato rifugio in Croazia;
4) Nel corso di quattro anni le "autorità" di Knin sono state ripetutamente invitate ad approvare un accordo di reintegrazione pacifica dei territori della Krajina sotto l'autorità di Zagabria. Tale accordo prevedeva una ampia autonomia per le popolazioni serbe;
5) Durante il medesimo arco di tempo, le "autorità" di Knin hanno "informato" le popolazioni serbe dei massacri di cui sarebbero state fatte oggetto da parte degli "ustascia" croati; alcuni incidenti si sono effettivamente verificati, ma, fino a PROVA del contrario, dei tali massacri non hanno avuto luogo né in Krajina né in Slavonia occidentale;
6) In questi quattro anni di occupazione, la comunità internazionale non solo non ha mai smentito le accuse di Knin, ma le ha perfino rafforzate, specialmente per tramite delle dichiarazioni distorte e irresponsabili dei signori Akashi, Owen e Bildt;
7) La riconquista croata della Slavonia occidentale non ha dato luogo a dei massicci esodi di popolazioni; i serbi che hanno scelto di restarvi sono divenuti cittadini della Repubblica di Croazia e non vengono molestati;
8) La reintegrazione dei territori controllati dai secessionisti serbi di Knin nella repubblica croata (internazionalmente riconosciuta), avrebbe dovuta essere garantita dalle Nazioni unite, in forza delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza; in mancanza dell'applicazione di questo mandato da parte della comunità internazionale, è stato perfettamente legittimo che la Croazia intervenisse;
9) La comunità internazionale avrebbe dovuto garantire la sicurezza della zona "protetta" di Bihac; una volta questa circondata da ogni dove, gli osservatori convenivano che essa sarebbe stata destinata a cadere presto; reintegrando la Krajina e quindi togliendo l'assedio alla regione di Bihac, le autorità croate hanno pure al tempo stesso sopperito al suo abbandono da parte della comunità internazionale, abbandono più che prevedibile alla luce dei precedenti di Srebenica e Zepa;
10) Laddove le ribellioni dei serbi di Croazia e di Bosnia hanno provocato il trasferimento di oltre due milioni di persone e la morte di 200.000, parlare dell'esodo degli ultimi giorni come del più grande esodo è semplicemente ridicolo;
11) All'epoca della conquista delle zone "protette" di Srebenica e Zepa, i civili furono taglieggiati e dovettero abbandonare TUTTI i loro beni, moltissime donne furono violentate o semplicemente disparvero, 15.000 uomini tra i 12 e i 65 anni sono scomparsi nel nulla e, quattro settimane dopo quei fatti, ancora né la Croce rossa né l'Alto commissariato per i rifugiati hanno potuto ritrovare traccia di queste migliaia di persone in nessuno dei campi (di concentramento), mentre testimonianze sempre più numerose confermano la tesi di un ennesimo massacro;
12) Mentre le organizzazioni internazionali di aiuto umanitario possono utilizzare l'aeroporto di Banja Luka, i serbi bloccano tuttora quello di Sarajevo;
13) La popolazione della Bosnia contava, prima della guerra, 1.300.000 persone di etnia serba; oggi 200.000 di essi vivono (in sicurezza) nei territori controllati dalle autorità legali della Bosnia, 500.000 sono fuggiti dalla Bosnia, e meno della metà di essi vive tuttora nei territori controllati dagli (incriminati dal Tribunale dell'Aia) Karadzic e Mladic;
14) All'epoca del referendum del 1991 sull'indipendenza della Bosnia, le "autorità" di Pale impedirono ai serbi, molto spesso con mezzi intimidatori, di partecipare alla consultazione;
15) Poiché tutti - sostenitori della realpolitik compresi -, concordano che Milosevic ha giocato un ruolo di primo piano nella genesi e nello sviluppo della guerra, non c'è da dubitare che, prima o poi, il Tribunale internazionale contro i crimini di guerra non potrà che incriminarlo, come ha già fatto con Mladic e Karadzic;
16) Kosova: dalla fine degli anni ottanta, una silenziosa pulizia etnica è in corso in questa regione costitutiva della ex Repubblica federativa di Jugoslavia, dove la popolazione è per oltre il 90 per cento albanese; già oltre 400.000 persone, tra le quali numerosi giovani desiderosi di sfuggire il servizio militare, sono state di fatto obbligate a rifugiarsi all'estero;
17) E cosi', come durante gli anni ottanta secondo la stampa e gli uomini politici non esisteva un "problema Jugoslavo", ora non c'è alcun problema riguardo al Kosova;
18) All'inizio degli anni ottanta, la proposta di adesione immediata della Jugoslavia alla Comunità europea fu ignorata o, nel migliore dei casi, tacciata d'irrealismo (sono disponibili in proposito i documenti del Parlamento europeo, comunicati stampa e resoconti su azioni di informazione in Jugoslavia cui fecero seguito arresti ed espulsioni);
19) Oggi, nel nome del medesimo realismo, e confortati da quattro anni di analisi e iniziative che hanno condotto dove sappiamo, giornalisti e autorità politiche reagiscono allo stesso modo dinanzi alla proposta di adesione immediata della Bosnia all'Unione, proposta fatta propria da 600 parlamentari;
20) E che ne è della libertà e della liberazione dei serbi di Serbia dall'oppressione nazional-comunista, dai criminali che hanno rubato loro perfino il libero arbitrio? Oh pardon!, questo non è degno d'interesse, né politico né giornalistico... Bisogna invece saziare il mostro, finché non abbia più fame...
Partito Radicale
transnazionale e transpartito