Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 25 feb. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Radicali
Partito Radicale Silvja - 13 ottobre 1995
VISITA DEL PRIMO MINISTRO DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI CINA, LI PENG IN ITALIA. LETTERA APERTA AL MINISTRO DEL LAVORO TREU DEL SEGRETARIO DEL PARTITO RADICALE, TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO. "CHE IL GOVERNO ITALIANO ALMENO ACCERTI CHE NELLE JOINT VENTURE CINA-ITALIA NON VENGA IMPIEGATA FORZA LAVORO DEI LAGER"

Roma, 13 ottobre 1995

Pregiatissimo Sig. Ministro,

Domenica, Ella riceverà in Italia il Primo Ministro cinese Li Peng. Si tratterà certo di un incontro in cui centrali o assolutamente preponderanti saranno i temi economici e commerciali nei rapporti tra il Suo paese e la Cina. Mi permetto di sottoporle, come Segretario di un partito che sta cercando di costruire, con difficoltà e umiltà, ma con estremo senso di responsabilità politica, i presupposti per avviare il necessario processo di democratizzazione delle istituzioni cinesi, alcune considerazioni.

Nel luglio scorso il Parlamento Europeo ha approvato, su iniziativa anche di numerosi euro-parlamentari iscritti al PR e ad amplissima maggioranza, una Risoluzione in cui per la prima volta il PE è andato oltre la condanna delle violazioni dei diritti umani per denunciare l'illegalità dell'invasione e dell'occupazione del Tibet da parte della Repubblica Popolare cinese. Poco più di un anno fa il Suo paese ha voluto dare al mondo intero un segnale assai chiaro e netto, nel ricevere il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio italiani, nelle rispettive sedi istituzionali, il Dalai Lama, leader politico e spirituale dei Tibetani.

Il regime cinese non risponde ai canoni minimi di rispetto dei diritti della persona internazionalmente riconosciuti, ed è costantemente denunciata la violazione dei diritti umani da quel regime autoritario perpetrate. La Repubblica Popolare cinese è retta da un Governo che continua ad effettuare esperimenti nucleari, senza che troppo energiche voci si levino a cercare di contrastare tali esperimenti, assolutamente dannosi per l'ecosistema, non soltanto cinese.

La Cina costituisce un gigantesco mercato - ad oggi solo potenziale - per i prodotti occidentali, e un paese in cui la manodopera a bassissimo costo od addirittura prelevata dai campi di concentramento e dalle carceri, sta favorendo grossi investimenti stranieri, da parte anche di aziende del Suo paese.

La considerazione che Le sottoponiamo è semplice, quanto chiara. Una considerazione che è insieme una domanda: come intende un paese democratico quale quello del cui Governo Ella fa parte, coniugare legittimi interessi commerciali e di scambio economico con la necessaria e proclamata volontà di affermare il rispetto dei diritti della persona in Cina e il rispetto dei diritti del popolo tibetano?

La domanda non Le sembri retorica, ché non lo è.

Crediamo che ogni accordo commerciale o economico non possa prescindere dalla verifica di almeno alcune circostanze, quali quelle delle condizioni di lavoro delle persone che sono impiegate nelle attività economiche cui aziende italiane partecipano o si apprestano a partecipare. Almeno una cosa, Ministro Le chiediamo: che almeno Ella si accerti del non essere impiegata, in opere in cui in qualsiasi modo siano coinvolte aziende italiane, forza lavoro tratta dai campi di concentramento e correzione, dai lager cinesi.

RingraziandoLa per l'attenzione, Le porgo i migliori saluti.

Olivier Dupuis

(Segretario del Partito Radicale

transnazionale e transpartito)

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail