Bollettino di informazione e di azione sulle campagne del Partito Radicale - Numero 3 del 23 Aprile 1996
Redazione: Sandro Ottoni - Ilica 8 - 10000 Zagreb (Croazia) - Tel/Fax.+3851-277959 - E-mail s.ottoni@agora.stm.it - WWW-Url: http//:www.agora.stm.it/pr - Telnet: Agora.stm.it
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Pubblicato in inglese, francese, spagnolo, italiano, russo e croato.
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Cara amica, amico,
sebbene siamo riusciti in quest'ultimo anno a ridimensionare in parte il debito complessivo del PR, la nostra situazione finanziaria rimane particolarmente difficile. Questa e' la ragione principale per la quale l'informazione sulle iniziative del nostro partito e' rimasta negli ultimi mesi essenzialmente affidata alla distribuzione ristretta, via fax o via telematica, dei bollettini "Liberta per il Tibet - Democrazia per la Cina Fax" e "Transnational Fax", pure tradotti in varie lingue.
Una situazione che malgrado l'apporto di quanti hanno sin d'ora deciso di iscriversi al Partito Radicale 1996 sara' difficile affrontare diversamente nei prossimi mesi. Per tentare di ovviare quanto piu' possibile a questa scarsita' di mezzi di comunicazione e di informazione crediamo sia importante tentare di diffondere ulteriormente questi due strumenti, pur inadeguati, che ci siamo dati (ai quali speriamo di poter aggiungere presto un bollettino sulla questione della regolamentazione delle droghe, un "CoRA Fax"). Per questo ti invitiamo, oltre a fotocopiare ed a diffondere questo notiziario, a comunicarci numero di fax ed e-mail di persone che potrebbero essere interessate ed informate sulle nostre campagne.
Un caro saluto!
La redazione
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CINA:
- WEI SHAN SHAN, SORELLA DEL DISSIDENTE CINESE WEI JING SHENG, DENUNCIA, ALLE NAZIONI UNITE A GINEVRA, L'INAMMISSIBILE CONDANNA DEL FRATELLO ED IL RISCHIO DELLA SUA MORTE IN CARCERE.
Ginevra 16.4.96 - In uno statement rilasciato nella Commissione dei Diritti Umani durante l'attuale sessione delle Nazioni Unite a Ginevra, WEI Shan Sahn, commentando la nuova condanna del fratello a quattordici anni di detenzione per "cospirazione ai fini di sovversione" contro il governo cinese (art.92), ne dichiara la totale innocenza: "non perche si tratta di mio fratello, ma perche qualsiasi giusto e imparziale organismo lo avrebbe giudicato tale". Le accuse di "esercitare attivita' violente" e di "appartenere ad una organizzazione segreta" sono state motivate usando: pubbliche proposte di WEI Jingsheng a quotidiani nazionali e regionali affinche'promovessero la democrazia; articoli pubblicati nella stampa di Hong Kong con critiche sul rispetto dei diritti umani in Cina; un suo progetto di creare un'organizzazione indipendente per promuovere eventi artistici e culturali ed infine l'assistenza economica da lui offerta alle vittime del massacro di Beijing dell'89. Nessuna di queste accuse e delle prove es
ibite puo' essere considerata "violenta" o tantomeno "clandestina". Inoltre, secondo la sorella, Jingsheng, sarebbe stato condannato anche a causa di una sua affermazione: "Storicamente non v'e dubbio che il Tibet fosse un Paese indipendente", affermazione che, ha ribadito WEI Shanshan, e' un mero fatto incontestabile. Con le sue parole: "Mio fratello, lo ripeto, non e' colpevole di alcun crimine. Lui e' solo la voce della coscienza della Cina - democrazia, diritti umani, dignità, tolleranza e ragionevolezza -...".
Infine WEI Shan Shan ricorda che il fratello, dopo aver già scontato quindici anni di detenzione, e gravemente malato di cuore e che durante il suo recente processo ha subito un lieve infarto: l'ulteriore condanna a 14 anni si può considerare, di fatto, come una condanna a morte.
Shanshan si appella in conclusione alla Commissione per i diritti umani affinche essa approvi una risoluzione di condanna delle violazioni e di sostegno a WEI Jingsheng ed alle migliaia di prigionieri di coscienza in Cina.
>>> Per la prima volta dal suo riconoscimento come Organizzazione non governativa di prima categoria, il Partito Radicale transnazionale e transpartito, è intervenuto alla Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, attualmente riunita a Ginevra. Eccone il resoconto.
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NAZIONI UNITE
- DELEGAZIONE RADICALE INTERVIENE ALLA COMMISSIONE SUI DIRITTI UMANI A GINEVRA
Ginevra marzo-aprile 1996 - Una delegazione del Partito Radicale transnazionale e transpartito (in quanto ONG di prima categoria presso le NU) ha partecipato attivamente ai lavori della Commissione sui Diritti Umani nel corso della 52ema sessione di marzo/aprile delle Nazioni Unite, a Ginevra. In cinque interventi scritti e due orali la delegazione del PR ha affrontato i temi dei diritti umani in Tibet, in Cina ed in Kosovo, delle pandemie e della moratoria sulla pena di morte.
Facevano parte della delegazione, oltre ai radicali Marino Busdachin (relatore), Olivier Dupuis e Marina Sikora, il Ministro degli Esteri del governo tibetano in esilio Tashi Wangdi, Lodi Gyari, inviato speciale del Dalai Lama, Tempa Tsering, Segretario del governo tibetano per l'informazione e gli Affari Esteri, Wei Shanshan, sorella del dissidente cinese Wei Jingsheng, e numerose altre personalità.
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NAZIONI UNITE
- COMMISSIONE SUI DIRITTI UMANI - TIBET
Il punto centrale intorno al quale il Partito Radicale sta concentrando la sua azione in seno alla Commissione è la battaglia per l'approvazione di una Risoluzione sui diritti umani in Cina ed nel Tibet. La delegazione radicale è intervenuta in aula sulla questione della libertà di religione, con una speciale attenzione alla situazione dell'XI.mo Panchen Lama, rapito dai Cinesi, sull'incremento dell'intolleranza religiosa, praticata o tollerata dalle autorità governative. Sempre sul Tibet, la delegazione del PR è intervenuta sulla questione della tortura e dei trasferimenti di popolazione cinese in Tibet e si è in conclusione appellata ai membri della Commissione perché la risoluzione affidi ad un "Special Rapporteur" l'incarico di investigare in loco.
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NAZIONI UNITE
- COMMISSIONE SUI DIRITTI UMANI - AIDS
In un documento, presentato dal Partito Radicale, contro le discriminazioni e stigmatizzazioni di persone affette da Hiv/Aids, si denuncia il persistere di tali violazioni dei diritti umani (particolarmente in Colombia, Russia, Cina, Ungheria, Belgio, Venezuela, Birmania, Tailandia, Cuba, Stati Uniti, Croazia, Brasile e Messico), il non-rispetto degli standard internazionali e delle risoluzioni stesse delle Nazioni Unite. Si invitano pertanto il Segretario Generale e la Commissione ad intervenire direttamente presso i Governi, le istituzioni internazionali preposte, nonché preparare un rapporto in materia ed elaborare le linee di intervento appropriato.
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NAZIONI UNITE
- COMMISSIONE SUI DIRITTI UMANI - KOSOVO
Un altro statement, presentato in commissione, evidenzia la posizione del Kosovo nel contesto del raggiungimento di una pace duratura nei Balcani. Richiamando recenti rapporti di organizzazioni umanitarie internazionali, si denuncia il persistere di gravi e continuate violazioni, particolarmente, dei diritti relativi alla libertà di espressione, sicurezza personale, giustizia, educazione, lavoro ed abitazione. In considerazione dell'evidente rischio dell'aggravamento della situazione, si invita ad inserire la questione del Kosovo nel contesto delle trattative internazionali per la pacificazione dell'area ed a ripristinare il monitoraggio da parte delle istituzioni internazionali.
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NAZIONI UNITE
- COMMISSIONE SUI DIRITTI UMANI - PENA DI MORTE
Una speciale dichiarazione sull'imprigionamento, tortura e pena di morte, torna ad illustrare le gravi situazioni del Tibet e del Kosovo; menziona in particolare l'aumento del numero di esecuzioni negli Stati Uniti e le migliaia di persone nel mondo che attendono, anche per oltre dieci anni, l'esecuzione; invita infine a considerare la pena di morte quale chiaro esempio di "trattamento crudele ed inumano".
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ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE:
- IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA CANCELLA LA PENA DI MORTE
19-4-96. Roma - Nel "Nuovo Catechismo" sarà definitivamente abolita la pena di morte dopo che l'Evangelium vitae di Giovanni Paolo II aveva già segnato un passo in avanti definitivo.
A questo proposito, Sergio D'Elia, segretario dell'associazione "Nessuno tocchi Caino", ha dichiarato: "Questo risultato è tanto più importante perché scritto in un testo millenario com'è il Catechismo della Chiesa cattolica e non manchera' di produrre i suoi effetti. L'obiettivo raggiunto oggi con la modifica del Nuovo Catechismo è anche un successo per la battaglia abolizionista che vuole ottenere dall'Onu quest'anno una moratoria delle esecuzioni."
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ONU - ESPERANTO
19-4-96 - New York - Il Partito Radicale e la Universala Esperanto-Asocio hanno sottoposto al Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite (ECOSOC) un documento sulla lingua internazionale ausiliaria.
Nel testo, ricordando tra l'altro che i costi delle traduzioni presso le NU, costituiscono ben un quinto del budget complessivo, si auspica l'adozione di un linguaggio internazionale ausiliario e specialmente dell'Esperanto.
Il documento è attualmente al vaglio della Presidenza del Consiglio che ne deciderà l'eventuale inserimento in agenda.
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TRIBUNALE INTERNAZIONALE:
- APPELLO INTERNAZIONALE DI PARLAMENTARI AL SEGRETARIO DELLE NAZIONI UNITE ED AI MEMBRI DEL COMITATO PREPARATORIO.
Continua la raccolta di firme in numerosi parlamenti del mondo, per una rapida approvazione dello statuto del Tribunale internazionale permanente. Ecco i risultati ad oggi.
Adesioni di parlamentari da 26 paesi
Par.Eur. Par.naz. Totale
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Albania - 37 37
Austria 1 1 2
Azerbajdzan - 43 43
Bielorussia - 1 1
Belgio 4 4 8
Bulgaria - 13 13
Croazia - 9 9
Repubblica Ceca - 2 2
Danimarca 1 - 1
Finlandia 1 - 1
Francia 9 4 13
Georgia - 7 7
Germania 4 - 4
Italia 27 2 29
Lussemburgo 1 3 4
Macedonia - 3 3
Moldavia - 2 2
Paesi Bassi 4 - 4
Portogallo 3 - 3
Romania - 7 7
Russia - 20 20
Slovenia - 1 1
Spagna 6 - 6
Svezia 4 - 4
Ucraina - 2 2
Regno Unito 8 - 8
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Totale 73 161 234
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DROGA
- L'ATTIVITA' DEL CORA IN BELGIO
Bruxelles - Da gennaio di quest'anno è attivo anche in Belgio un Coordinamento Radicale Antiproibizionista (CoRA), come "antenna" di un futuro CoRA internazionale. L'associazione, che ha per obiettivo la legalizzazione di tutte le droghe proibite, conta tra i suoi membri numerose personalità politiche. Tra queste: Patrick Moriau, deputato PS, Anne Andre-Leonard, MEP PRL, Pol Boel, senatore onorario PRL, Dr. Pierre Lenfant, senatore onorario PSC, Henri Simons, ECOLO, nonchè vari medici, giuristi e cittadini.
I coordinatori sono Michel Hancisse ed Eric Picard.
Il CoRA segue i lavori della Commissione del Parlamento belga sulle droghe ed altre istituzioni, effettuando una puntuale attività di critica e controllo attraverso interventi nella stampa belga.