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Partito Radicale Centro Radicale - 10 gennaio 1997
SCHEDA PR/TRIBUNALE INTERNAZIONALE PERMANENTE

2. TRIBUNALE INTERNAZIONALE PERMANENTE

L'idea di un Tribunale Penale Internazionale per giudicare i crimini transnazionali che sfuggono alla giurisdizione dei singoli Stati, ha ormai quasi un secolo. Ma crimini di guerra, crimini contro l'umanità, genocidi, non hanno fino ad oggi trovato gli strumenti giuridici e soprattutto una sede giurisdizionale che ne assicurino la perseguibilità.

Dal 1989, col mutare della situazione politica a livello internazionale e l'affermarsi del "diritto d'ingerenza", inventato dai radicali durante la battaglia contro lo "sterminio per fame" nel mondo, agli inizi degli anni '80, e quindi riproposto dal governo francese, e grazie ad un'iniziativa specifica di Trinidad e Tobago, le procedure per giungere all'istituzione di un Tribunale penale internazionale sono state riattivate.

Sotto la spinta dei crimini di massa verificatisi nel corso della aggressione alla Croazia, alla Bosnia-Herzegovina ed al Kosovo, e a seguito delle controversie sulle estradizioni in Libano, nel 1992, numerosi Paesi hanno preso posizione a favore della costituzione di una tale Corte internazionale. Conseguentemente le Nazioni Unite hanno affidato alla International Law Commission l'elaborazione di un progetto di statuto per un tale Tribunale. Nel 1993, grazie anche ad una mobilitazione internazionale di varie organizzazioni e del Partito Radicale (che ha raccolto e consegnato al Segretario delle Nazioni Unite decine di migliaia di firme di parlamentari, intellettuali e cittadini di tutto il mondo), veniva istituito il Tribunale per i crimini nella ex-Jugoslavia, segnando così una tappa ulteriore nell'affermazione di una giurisdizione internazionale.

Dinnanzi a questi nuovi eventi significativi il Partito Radicale, sempre nel 1993, ha avviato una campagna per l'indizione di una Conferenza Istitutiva del Tribunale internazionale permanente. Nel 1994 si sono svolte numerose iniziative presso i Parlamenti nazionali ed europeo e verso i Governi; varie risoluzioni sono state sottoscritte da centinaia di sindaci europei, di parlamentari e di personalità; Con il Sindaco di Sarajevo e iscritto radicale, Muhamed KRESELJAKOVIC, il PR ha promosso con lo slogan "Non c'è pace senza giustizia" una marcia a Roma, in occasione della Pasqua cattolica, cui hanno partecipato migliaia di persone e di rappresentanze di varie città europee; Emma BONINO, allora Segretaria del PR, incaricata dal Governo italiano di rappresentarlo in materia alle NU, ha candidato l'Italia ad ospitare la Conferenza e ne ha rilanciato l'urgenza richiedendo precise scadenze; sono state infine pubblicate pagine sul New York Times (finanziate da una sottoscrizione straordinaria) con un appello per la

creazione urgente del Tribunale internazionale. Anche raccogliendo queste istanze, nel novembre dello stesso anno, la 49 sessione delle Nazioni Unite ha affidato ad un "Comitato Preparatorio", la rielaborazione di una bozza di Statuto per il Tribunale internazionale.

Questo Comitato ha chiuso i lavori della sua ultima sessione il 30 agosto 1996 con una raccomandazione all'Assemblea Generale che chiede da un lato la proroga del mandato del Comitato stesso fino al 1998 e, per la prima volta, la fissazione, nel 1998, della data di convocazione della Conferenza Diplomatica dei Plenipotenziari per l'istituzione del Tribunale Penale Internazionale.

Nel ottobre 1996, su iniziativa dei deputati iscritti al PR, il Parlamento europeo, ha previsto consistenti linee di bilancio a favore dei Tribunali "ad hoc" sui crimini commessi in ex -Jugoslavia ed in Ruanda, nonchè a favore del Tribunale internazionale permanente, non appena verrà costituito.

Il Partito Radicale ed il Comitato "NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA", O.N.G. nata nel 1994 allo scopo di promuovere campagne internazionali per la rapida istituzione del Tribunale, in appoggio alle conclusioni del "Comitato Preparatorio", sono impegnati in una serie di iniziative di pressione ed in una raccolta di firme di parlamentari di tutto il mondo (un appello di personalità politiche e di oltre 700 parlamentari è stato pubblicato su due grandi quotidiani internazionali), affinché la prossima sessione delle Nazioni Unite rinnovi il mandato al Comitato e confermi l'impegno per la convocazione della conferenza istituiva del Tribunale Internazionale nel 1998.

 
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