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Partito Radicale Centro Radicale - 10 gennaio 1997
SCHEDA PR/LINGUA AUSILIARIA INTERNAZIONALE

4. LINGUA AUSILIARIA INTERNAZIONALE

Nel villaggio globale delle telecomunicazioni si fa sempre più urgente l'esigenza di una lingua ausiliaria di comunicazione che non sia veicolo di egemonia culturale, e che abbia caratteristiche di universalità, di semplicità e facilità di apprendimento.

Inoltre, dal punto di vista economico, va notato che i costi di traduzione e di interpretazione relativi agli organismi internazionali, alle sedute dell'Assemblea Generale delle NU o del Parlamento europeo ad esempio, ma anche alla comunicazione interna, arrivano ad incidere fino al 30% del bilancio complessivo di queste organizzazioni. Ogni tentativo di semplificare la comunicazione linguistica adottando come lingua veicolare una o poche lingue tra quelle preesistenti è, necessariamente, fallito per l'opposizione nettissima dei rappresentanti delle lingue escluse.

Il Partito Radicale ha individuato nell'Esperanto una lingua con le caratteristiche adeguate a soddisfare le esigenze menzionate. Una campagna per la sperimentazione dell'Esperanto, condotta assieme alla "Esperanto Radikala Asocio", federata al PR, ha ottenuto già nel 1994, l'approvazione ed il finanziamento parziale da parte dell'UNESCO di un progetto per l'insegnamento dell'Esperanto in un centinaio di scuole di circa venti paesi. Appelli e progetti di risoluzione, presentati in varie sedi, hanno conseguito un significativo riconoscimento da Giovanni Paolo II che, a Pasqua e Natale 1994, ha rivolto il tradizionale saluto, per la prima volta, anche in Esperanto e da allora ogni anno.

Attualmente, su iniziativa dell'ERA, la Commissione europea ha approvato un Progetto di informazione sui costi della comunicazione in Europa. Nel giugno 1996, il Partito Radicale ha richiesto al Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite (ECOSOC) l'adozione in sede ONU della lingua internazionale ausiliaria Esperanto. Il documento è al vaglio della Presidenza del Consiglio dell'ECOSOC che ne deciderà l'eventuale inserimento in agenda. Assieme all'UEA (Universale Esperanto Asocio) è in corso una campagna a sostegno della proposta che prevede anche un convegno all'ONU a New York ed una conferenza a Bruxelles al Parlamento Europeo.

Al Parlamento Europeo è stata recentemente proposta una raccomandazione che, anche in vista dei futuri allargamenti dell'Unione europea, sollecita l'utilizzo dell'Esperanto come lingua ponte nei sistemi di traduzione e interpretazione e come lingua di riferimento giuridico e propone lo studio di fattibilità dell'insegnamento prioritario dell'Esperanto come "seconda lingua" in tutte le scuole dell'Unione.

 
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