LETTERA APERTA AI CAPIGRUPPO DEL SENATO DI PIETROSANTIRoma, 10 aprile 1997. Paolo Pietrosanti, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale ha oggi inviato la seguente lettera aperta a tutti i Capigruppo al Senato italiano:
"Pregiatissimo Capogruppo,
la Presidenza del Senato italiano ha oggi annunciato il rinvio della discussione in Aula e del voto sulla Mozione che impegna il Governo a porre in essere ogni atto politico e diplomatico affinché la Commissione ONU sui Diritti Umani voti e approvi una Risoluzione di censura di Pechino per la violazione dei diritti della persona in Cina e in Tibet. Il Presidente di turno nell'Aula di Palazzo Madama ha annunciato essere stato questo disposto dalla Conferenza dei Capigruppo.
La Mozione proposta dal Partito Radicale transnazionale, è stata sottoscritta da Senatori di tutti i Gruppi politici.
E' assai difficile credere che distrazione o negligenza abbiano indotto ad un tale rinvio. La Commissione Diritti Umani dell'ONU concluderà i suoi lavori il 18 aprile. Il 18 aprile: La discussione di quella nostra Mozione in Senato sarà dunque, a causa del rinvio, inutile.
E' utile invece rammentare alcuni elementi:
- La Agence France Presse annuncia in gennaio che Francia e Italia pongono il veto alla presentazione alla Commissione di Ginevra di una Risoluzione congiunta da parte della UE sui diritti della persona in Cina e Tibet. E nessuna smentita giunge dalla Farnesina, per settimane;
- il Partito Radicale raccoglie decine di firme tra i Parlamentari francesi in calce ad un Appello che impegna il Governo ad una posizione che non infranga il possibile fronte comune della UE. In Italia una Mozione proposta dal PR viene depositata da decine di senatori di tutti i gruppi;
- per 4 volte la Conferenza dei Capigruppo al Senato si esprime alla unanimità in favore della messa all'ordine del giorno dell'Aula della Mozione, ma il Presidente Nicola Mancino ottiene, adducendo ragioni di "ospitalità", che la discussione e il voto a Palazzo Madama vengano posticipati a dopo la visita del Presidente del Parlamento di Pechino;
- grazie all'impegno del PR il lungo silenzio sulla notizia del veto di Italia e Francia si rompe, come il silenzio ricercato dal Presidente Mancino sul suo blocco della messa in discussione della Mozione al Senato;
- in una intervista al Foglio, pubblicata l'11 marzo, il Ministro Dini dice: "la Risoluzione ONU sui diritti Umani, nonostante le obiezioni dei Cinesi, deve essere varata."
- al no della Francia ad una Risoluzione congiunta UE da presentarsi a Ginevra si accodano la Spagna e Germania e anche, contrariamente a quanto dichiarato dal ministro Dini, l'Italia. Ciò provoca da parte dell'Olanda il rifiuto ad espletare le funzioni di presidenza di turno UE nella circostanza, dichiarando "l'Olanda si rifiuta di espletare la Presidenza del ridicolo".
- La Danimarca presenta comunque una proposta di Risoluzione, certo non sottoscritta da quei partner europei;
- oggi, la Presidenza del Senato ha annunciato in Aula che la Conferenza dei Capigruppo ha disposto l'ulteriore rinvio della discussione sulla Mozione prevista per il 15 aprile ... mentre la Commissione ONU termina i suoi lavori a Ginevra il 18 aprile...
Il combinato disposto di Governo della Presidenza del Senato e di quel che sembra oggi il voltafaccia dei Capigruppo di Palazzo Madama hanno fatto saltare ogni possibilità di intervento del Parlamento italiano in relazione alle cruciali questioni cinese e tibetana.
Le chiedo, Signor Presidente, se la decisione di rinvio della discussione su una Mozione funzionale a condizionare da parte del Parlamento italiano la condotta del Governo in un Consesso così importante sia stata realmente da Lei condivisa. Ci sembra infatti improbabile che Ella abbia solamente peccato di distrazione e negligenza nel non accorgersi che rinviare la discussione sulla Mozione significa vanificarne il valore, stante la data di conclusione della Commissione di Ginevra, prevista per il 18 aprile.
Con i migliori saluti"
ALLEGATA LA MOZIONE PROPOSTA IN SENATO DAL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE.