SUICIDIO DI GIORGIO CONCIANI: UN COMBATTENTE COERENTE FINO ALL'ULTIMA DECISIONE. LA LOTTA CONTINUA.
DICHIARAZIONE DI VICENZO DONVITO
Firenze, 6 maggio 1997. Vincenzo Donvito, segretario dell'associazione del Partito Radicale in Toscana, ha rilasciato il seguente ricordo: "Giorgio è un amico che ha deciso di lasciarci. E la cosa importante è che anche in questo caso ha deciso, non si è fatto sopraffare dagli avvenimenti. Una decisione che è lo specchio della sua vita: convinto, senza mezzi termini, decide e va avanti.
Cosi' amo ricordarlo. Deciso e tenace nei primi anni '70 nella lotta per la legalizzazione della pillola contraccettiva; nella legalizzazione dell'aborto dove insieme fummo incriminati e, se a me fu risparmiato il carcere, contro di lui si scateno' il bacchettonismo dell'attuale euroedeputato Carlo Casini (all'epoca pm del processo), che infieri' privandolo per diversi mesi della libertà fisica, ma non evidentemente fiaccandolo nella sua lotta per la libertà; nelle battaglie per l'attuazione della legge sull'aborto e per il superamento dei suoi assurdi limiti; nella battaglia antiproibizionista sulle droghe; nelle battaglie per la sterilizzazione; per la procreazione responsabile e per la limitazione delle nascite; fino a quella per la legalizzazione dell'eutanasia, che gli avvalse l'ipocrita nomignolo di "dottor morte".
Tutte battaglie con un filo conduttore: la libertà dell'individuo di disporre di se stesso in modo consapevole, per il superamento delle leggi che vietano di essere sè stessi e vogliono imporre una morale e un comportamento.
Cose importanti che Giorgio ha saputo affrontare in modo coerente ed efficace. A noi, che lo abbiamo amato e stimato, che abbiamo lottato con lui, spetta il difficile compito di continuare la lotta. Giorgio ci ha passato il testimone."