INTERROGAZIONE
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro degli Affari Esteri
Al Ministro della Difesa
Premesso che:
- alcuni organi di informazione riferiscono che alcuni militari italiani della Folgore sarebbero stati protagonisti di atti definiti come pestaggi e vere e proprie torture nel corso della missione in Somalia;
- che le notizie riferiscono la testimonianza di un graduato italiano al tempo dei fatti;
- che tali notizie sono corredate da immagini fotografiche inequivoche, scattate dallo stesso graduato testimone, che ha rilasciato interviste alla stampa;
- che la stampa riferisce anche che in altra occasione quattro cittadini somali erano stati "salvati" dal comandante del contingente italiano Loi dai gravissimi maltrattamenti di militari italiani, e che mai su tale episodio è stata aperta una inchiesta, mentre il Generale Loi si è limitato a trasferire altrove i militari in questione;
- Il Capo di Stato Maggiore Corcione ha dichiarato, come riferito dalla stampa, che "escludo che ci siano stati maltrattamenti di prigionieri somali. Non è immaginabile";
Per sapere:
1. se risponda a verità l'episodio dei quattro cittadini somali pestati in un container, e quali siano state le ragioni che abbiano indotto il Generale Loi a non operare a che si aprisse una inchiesta;
2. se il generale Loi abbia invece comunicato alla autorità giudiziaria l'evento, e perché alcun atto giurisdizionale sia stato compiuto;
3. se tale omissione possa essere ritenuta passibile di conseguenze giudiziarie e disciplinari;
4. sulla base di quali dati il Generale Corcione abbia dichiarato di escludere categoricamente la veridicità delle notizie e delle fotografie;
5. se rientri nell'ambito dell'etica professionale e militare una affermazione di questo genere da parte del Capo di Stato Maggiore, e se, in caso queste risultassero non vere, esse siano passibili di conseguenze amministrative e penali.
6. se non ritengano di immediatamente agire per correggere i gravi errori del passato, tanto più per essere in corso una missione di forze armate italiane in Albania;
7. quali misure siano state messe in opera dal contingente italiano attualmente in Albania allo scopo di evitare il ripetersi di tali atti;
8. se non ritenga che debba subito operarsi a che le missioni del tipo di quelle in Somalia e in Albania vengano svolte da un corpo europeo permanente per il ristabilimento e il mantenimento della pace.
Piero MILIO