IL PARLAMENTO EUROPEO SI PRONUNCIA IN FAVORE DELLA CREAZIONE DI UNA DIPLOMAZIA COMUNE
Strasburgo, 12 giugno 1997. Davanti alla tragedia annunciata di Amsterdam per quanto riguarda, in partocolar modo, la riforma della Politica Estera e di Sicurezza Comune, il Parlamento europeo dimostra che non solo esistono soluzioni precise che permettono di compiere progressi significativi ma possono anche incontrare un largo consenso.
Nel suo rapporto "sui progressi (si tratta, in questo caso, di un eufemismo) compiuti nell'elaborazione della PESC (Rapporto Spencer), il Parlamento europeo "chiede che sia data agli Stati membri dell'Unione la possibilità di utilizzare, nei paesi terzi ove non abbiano rappresentanza diplomatica, le delegazioni della Commissione ai fini della rappresentanza esclusiva dei propri interessi, oltre a quelli dell'Unione".
Dichiarazione di Olivier Dupuis, Segretario del Partito Radicale e deputato al PE:
"Che siano i Ministri degli Esteri, cominciando dal Quai d'Orsay o dal Foreign Office, a costituire uno dei principali ostacoli alla creazione di una politica estera comune e, di conseguenza, di una diplomazia comune, è un segreto di Pulcinella. Stranamente, pero', si assiste sull'argomento ad una specie di fenomeno di rimozione collettiva.
Lasciare agli Stati membri che lo desiderano la scelta di affidare alle delegazioni della Commissione la possibilità di rappresentare i loro interessi oltre a quelli dell'Unione, darebbe a tutti gli Stati membri l'opportunità di essere rappresentati ovunque nel mondo (ricordiamo che 10 Stati membri sono presenti in meno di 90 dei 200 paesi che conta la comunità internazionale) ma permetterebbe ugualmente d'iniziare la costruzione di una vera diplomazia europea."
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