del 14 giugno 1997
Bollettino di informazione e di azione sulle campagne del Partito Radicale
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Cara amica, caro amico,
la Risoluzione del Parlamento europeo a sostegno dell'abolizione universale della pena capitale, che pubblichiamo integralmente per la sua rilevanza, costituisce un altro importante passo in avanti ottenuto dal PRT (dopo il documento approvato all'ultima sessione dell'ONU a Ginevra) verso la conquista, alle Nazioni Unite, della moratoria per la quale ci battiamo ormai da quattro anni insieme a "Nessuno Tocchi Caino".
Ma nessun "pezzo di carta" sarà sufficiente se non accompagnato da quella mobilitazione e organizzazione di opinione pubblica e di cittadini del mondo che chiamiamo Partito Radicale Transnazionale.
A tal fine stiamo operando da vari mesi una profonda ristrutturazione dei mezzi e delle risorse di cui ci siamo avvalsi in questi anni. L'asse centro est europeo nel quale il Partito radicale, a partire dal congresso di Budapest del'89, aveva deciso di operare in funzione della transizione verso la democrazia ed il federalismo europeo, anche attraverso strutture locali, sedi, ecc. è stato attraversato negli ultimi anni da profondi mutamenti e sconvolgimenti. Nuove classi politiche e nuove esigenze sono emerse: il processo di integrazione europea dei nuovi dell'Europa centrale ed orientale è ormai avviato, pur con mille contraddizioni ed eredità negative, anche nostre, come emblematicamente dimostrato dal caso Albania dove le responsabilità dell'Unione europea sono pesanti. In tal contesto, era ovvio che il ruolo del Partito radicale andava modificato.
Le limitate risorse di cui disponiamo non ci consentono più pertanto una permanenza organica in queste situazioni, mentre nuove esigenze e problemi si manifestano sia nella dimensione globale che ci è propria sia in aree specifiche. Già dall'Assemblea di Sofia, nel 93, il Partito radicale ha inteso caratterizzarsi come partito della riforma delle Nazioni Unite e in tale senso sempre di più ha spostato l'asse di iniziativa politica e geografica.
La ristrutturazione che stiamo completando vede dunque la chiusura di vari uffici nell'area dell'Europa centrale ed orientale, con le eccezioni delle sedi di Budapest e Mosca che, più ancora che per il passato, dovranno assumere funzioni di coordinamento, e la riallocazione di risorse (risorse che sono, allo stato, per la mancanza di iscrizioni, del tutto virtuali) sui centri di iniziativa di Bruxelles, Roma e New York.
Il modello di "partito leggero" che viene sempre più configurando intende avvalersi anche delle nuove tecnologie di comunicazione. Questo stesso bollettino concepito inizialmente per essere diffuso via telefax, viene in realtà sempre di più distribuito con la posta elettronica. Una "sede virtuale" del Pr è raggiungibile da alcuni mesi attraverso Internet. I nuovi media elettronici nel loro crescente sviluppo ci consentono e sempre di più ci consentiranno la presenza in luoghi ed in ambienti ove non avremmo mai avuto accesso attraverso insediamenti territoriali.
Per il successo di questo progetto, diventa però decisivo l'apporto di chi ci legge. L'interazione, il feedback elettronico: con la propria opinione, con l'offerta di disponibilità per un'azione o una campagna, con un contributo o con l'iscrizione, di chi a Tokio, a Sidney, a New Delhi o a Mosca, riceve queste pagine, sono la chiave di una scommessa che ha come perno diritto internazionale e nonviolenza.
Buona lavoro !
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ABOLIZIONE UNIVERSALE DELLA PENA DI MORTE
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>> PARLAMENTO EUROPEO: CON UNA RISOLUZIONE D'URGENZA SI CHIEDE ALLE NAZIONI UNITE UNA MORATORIA UNIVERSALE SULLE ESECUZIONI CAPITALI. DICHIARAZIONE DI OLIVIER DUPUIS.
Strasburgo, 13 giugno 1997 - Il Parlamento europeo ha adottato, a larga maggioranza, una risoluzione d'urgenza sull'abolizione della pena di morte su proposta di Olivier DUPUIS, (ARE) segretario del Partito Radicale transnazionale, Hadar CARS (ELDR), Adelaide AGLIETTA (VERDI), André SOULIER (PPE) e Alexandros ALAVANOS (GUE), confermando in questo modo il proprio impegno in favore dell'abolizione universale della pena di morte.
Il PE avanza una serie di richieste e di proposte molto precise, tra le quali:
- la presentazione, da parte dell'UE, all'Assemblea generale delle Nazioni unite, di una risoluzione per l'introduzione di una moratoria universale delle esecuzioni capitali;
- l'incorporazione, nel nuovo Trattato dell'Unione, di un articolo sull'interdizione della pena capitale;
- la firma e la ratificazione del protocollo facoltativo n 2 al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici da parte dei candidati all'adesione al Consiglio d'Europa;
- la presa in considerazione della questione dell'abolizione della pena di morte in tutti gli accordi di partenariato e cooperazione;
- l'abolizione della pena di morte da parte di tutti i membri della Convenzione ACP-UE.
Olivier DUPUIS, Segretario del Partito Radicale transnazionale e deputato europeo, ha dichiarato nel merito:
"Davanti alla banalizzazione della pena di morte e alla sua applicazione sempre più estesa in molti paesi, a cominciare dalla Repubblica Popolare di Cina e dagli Stati Uniti, è estremamente importante che i paesi abolizionisti riprendano l'iniziativa. La risoluzione del PE invita l'Unione europea a impegnarsi risolutamente in questo senso, facendosi in particolare promotrice di un'iniziativa alle Nazioni unite che permetta di introdurre nel diritto internazionale, cento anni dopo l'abolizione universale della schiavitù, l'abolizione universale della pena di morte".
>> PE: TESTO INTEGRALE DELLA RISOLUZIONE APPROVATA:
Strasburgo 13 giugno 1997.
Il Parlamento europeo,
- viste le proprie precedenti risoluzioni sull'abolizione della pena di morte,
- viste la risoluzione n. 1047 del 1996 e la raccomandazione n. 1302 del 1996 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, concernenti l'abolizione della pena di morte in Europa,
- viste le risoluzioni sull'abolizione della pena di morte approvate dall'Assemblea paritetica ACP-UE il 26 settembre 1996 e il 20 maggio 1997,
- vista l'ultima relazione delle Organizzazioni delle Nazioni Unite sulla pena di morte (E/CN. 15/1996/19),
- vista la risoluzione approvata a Ginevra dalla 53ima sessione della Commissione per i diritti dell'uomo dell'ONU sull'abolizione della pena di morte (E/CN. 4/1997/L.20),
A. considerando il crescente ricorso alla pena di morte in tutto il mondo,
B. compiacendosi della abolizione completa della pena di morte, nel 1995 e 1996, da parte di Italia, Spagna, Belgio, Moldavia e Macedonia,
C. compiacendosi della firma da parte della Russia del Protocollo n. 6 alla Convenzione europea per i diritti dell'uomo, che fa dell'abolizione della pena di morte un obbligo giuridico, ma deplorando che la Duma russa abbia, da parte sua, respinto la legge che introduce una moratoria sulle esecuzioni capitali,
D. compiacendosi del fatto che organizzazioni internazionali come il Consiglio d'Europa, il Parlamento latino-americano e l'Assemblea paritetica ACP-UE abbiano, nel corso degli ultimi due anni, approvato risoluzioni a favore di una moratoria universale delle esecuzioni capitali,
E. gravemente preoccupato per le recenti relazioni secondo cui in alcuni Stati membri del Consiglio d'Europa si procede tuttora a esecuzioni, soprattutto in Ucraina, dove nel 1996 hanno avuto luogo 167 esecuzioni;
F. considerando che 28 membri del Consiglio d'Europa hanno abolito la pena di morte per tutti i crimini,
G. considerando che tra i membri del Consiglio d'Europa Cipro, Malta e Regno Unito non hanno abolito la pena di morte per i crimini eccezionali, mentre Albania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania e Turchia praticano de facto l'abolizionismo pur mantenendo la pena di morte nei loro testi legislativi,
H. considerando che 7 membri del Consiglio d'Europa hanno firmato, ma non ancora ratificato, il Protocollo n. 6 alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, mentre 9 paesi non l'hanno ancora firmato;
I. deplorando che numerosi paesi membri del Consiglio d'Europa non abbiano ancora firmato il Protocollo facoltativo n. 2 al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,
J. deplorando l'ampia applicazione della pena di morte nella Repubblica popolare cinese,
K. deplorando il crescente ricorso alla pena di morte nella maggior parte degli Stati Uniti,
L. considerando che l'Italia ha proposto alla CIG di inserire la messa al bando della pena di morte nel nuovo trattato sull'Unione europea,
1. ribadisce la sua ferma opposizione al ricorso della pena di morte nel mondo e invita tutti i paesi ad adottare una moratoria sulle esenzioni capitali e a abolire la pena di morte;
2. chiede alla Conferenza intergovernativa di inserire la messa al bando della pena capitale del nuovo trattato sull'Unione europea;
3. invita gli Stati europei che mantengono la pena di morte senza farvi ricorso a abolirla de jure definitivamente per tutti i crimini il più rapidamente possibile;
4. chiede a Belgio, Croazia, Estonia, Grecia, Macedonia, Moldavia e Russia di ratificare il Protocollo n. 6 alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e invita Albania, Bulgaria, Cipro, Lettonia, Lituania, Polonia, Turchia, Ucraina e Regno Unito a firmarlo;
5. preme insistentemente su Russia e Ucraina affinché si attengano agli impegni assunti davanti al Consiglio d'Europa ad adottare immediatamente una moratoria e ad abolire al pena di morte;
6. propone che gli Stati candidati a aderire al Consiglio d'Europa si impegnino a firmare e ratificare il Protocollo facoltativo n. 2 al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici prima di diventarne membri;
7. invita tutti gli Stati firmatari della Convenzione ACP-UE che non l'hanno ancora fatto ad abolire la pena di morte il più rapidamente possibile;
8. ritiene che l'abolizione della pena di morte vada tenuta presente in sede di negoziazione di accordi di partnership e di cooperazione;
9. invita la Commissione ad annettere speciale attenzione alla pena di morte nelle sue relazioni annuali sulle clausole relative ai diritti dell'uomo figuranti negli accordi tra l'Unione europea e i paesi terzi;
10. chiede al Consiglio, agli Stati membri e alla Commissione nell'ambito delle rispettive competenze di presentare una risoluzione sull'introduzione di una moratoria universale delle esecuzioni capitali all'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea, ai parlamenti e ai governi dei paesi membri del Consiglio d'Europa, degli Stati ACP, di Bielorussia, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Bosnia Erzegovina, Repubblica popolare cinese e Stati Uniti, al Segretario generale del Consiglio d'Europa e al Presidente della sua Assemblea paritetica, nonché al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Presidente della sua Assemblea generale.
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TRIBUNALE INTERNAZIONALE
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PARIGI: PRIMO CONVEGNO DI "NON C'E PACE SENZA GIUSTIZIA"
Si terrà a Parigi, il 19 e 20 giugno prossimo la prima di una serie di conferenze sull'istituzione del Tribunale internazionale penale permanente. Organizzata dall'Associazione "No Peace Without Justice", federata al Partito Radicale, questa conferenza ha come obiettivo di rafforzare la campagna il sostegno alla creazione di quel primo segmente di giustizia internazionale che costituirebbe il Tribunale internazionale permanente. Questa campagna dovrebbe concludersi dopo altri appuntamenti internazionali in Sud America, America del Nord, Africa e Asia, con la convocazione a Roma, nella primavera 1998, della Conferenza Plenipotenziaria istitutiva della Corte Penale Internazionale. Un lungo cammino, di cui l'appuntamento di Parigi sarà la prima importante tappa. Di seguito il programma dei lavori.
CAMPAGNA INTERNAZIONALE 1997/1998 PER ISTITUIRE LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE E COADIUVARE LE ATTIVITA' DEI 'TRIBUNALI AD HOC' PER LA EX JUGOSLAVIA ED IL RUANDA.
CONFERENZA INAUGURALE - PARIGI 19-20 GIUGNO 1997
Senato, Palazzo del Lussemburgo
Presidenza di Emma Bonino, Commissaria europea e di Robert Badinter, senatore e con il sostegno de "The Open Society Institute".
a) Giovedì' 19 giugno
* Apertura dei lavori
- Emma Bonino, Commissaria europea
- Robert Badinter, senatore
* Tavola Rotonda: da Norimberga e il Tribunale ad Hoc alla Corte Penale Internazionale.
Presidente di seduta
- Michel Rocard, membro del Parlamento europeo, già Primo Ministro (Francia);
* Interventi
- Cherif Bassiouni, professore di diritto internazionale, Presidente di "International Human Rights Law Institute De Paul University", Vice-presidente del Comitato preparatorio sullo Statuto della CPI;
- Antonio Cassese, Presidente del Tribunale ad Hoc per l'Ex Jugoslavia;
- Giovanni Conso, già Primo ministro della Giustizia;
- Benjamin Ferencz, già procuratore del Tribunale di Norimberga, "NGO Coalition" per la CPI;
- Larry Kama, Presidente del Tribunale ad Hoc per il Ruanda;
- William Schabas, Professore di diritto, Università del Quebec;
* Tavola Rotonda: verso la convocazione della Conferenza Diplomatica per l'istituzione della CPI
Presidente di seduta
- Gijs de Vries, Presidente del Gruppo Liberale, Democratico e Riformatore al PE;
Oratori
- Adriaan Bos, Presidente del Comitato Preparatorio per l'istituzione della CPI;
- Christopher Hall, consigliere giuridico, Amnesty International;
- Mauro Politi, consigliere giuridico presso la Missione Permanente dell'Italia alle Nazioni Unite;
- John Shattuk, assistente per democrazia, diritti umani, lavoro, Dipartimento di Stato, USA;
b) Venerdì 20 giugno
* Tavola Rotonda: una campagna internazionale per l'istituzione della Corte Penale Internazionale
Presidente di Seduta
- Gianfranco Dell'Alba, deputato al Parlamento europeo
Interventi
- Louise Arbour, procuratore generale del Tribunale ad Hoc per l'Ex Jugoslavia ed il Ruanda;
- William Bourdon, Segretario generale della Federazione Internazionale della Lega dei Diritti dell'Uomo;
- Marino Busdachin, Segretario generale di "No Peace Without Justice";
- Herta Daubler Gmelin, deputata al Parlamento tedesco;
- Olivier Dupuis, Segretario del Partito radicale transnazionale e deputato al Parlamento europeo;
- Daniela Napoli, Responsabile dell'Unità "Diritti dell'Uomo e democratizzazione" alla Commissione europea;
- Thomas Warrick, rappresentante della Coalizione di ONG per la Giustizia internazionale;
* Seduta conclusiva: adozione di un Appello internazionale per l'istituzione di una Corte Penale Internazionale
Presidente di seduta
- Boutros Boutros-Ghali, già Segretario Generale della Nazioni Unite
Relazioni
- Robert Badinter, senatore;
- Emma Bonino, Commissaria europea.
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ANTIPROIBIZIONISMO SULLE DROGHE
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CORA: MANIFESTAZIONI A BRUXELLES
E' in discussione in questi giorni al Parlamento belga l'adozione definitiva di un rapporto sulle droghe. Si tratta di un documento di impostazione proibizionista che pure, paradossalmente, riesce a descrivere perfettamente il fallimento della politica proibizionista attuata in Belgio e quasi ovunque nel mondo negli ultimi anni.
Il "CORA Belgique" ha organizzato una serie di manifestazioni ricorrenti davanti alle sedi dei partiti belgi, ogni lunedì mattina, per stimolare l'attenzione dell'opinione pubblica e dei parlamentari sulle contraddizioni del documento in discussione. Il CORA ha inoltre elaborato un contro-rapporto, illustrato quindici giorni fa alla stampa in una conferenza pubblica presso il Parlamento, insieme all'organizzazione Ecolo/Agalev. Alla conferenza stampa hanno partecipato Eric Picard, segretario del CORA, Paul Boel, già senatore liberale, Franz Lozie, deputato ecologista, Olivier Dupuis, Segretario del Partito radicale.
Maggiori informazioni su ANTIPROIBIZIONISTI-FAX: Tel:+32-2-2304121 - Fax:+32-2-2303670 - E-Mail: cora.belgique@agora.stm.it - cora.italia@agora.stm.it. (Tel. ++39-6-689.791)
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LINGUA INTERNAZIONALE
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>> NAZIONI UNITE: COALIZIONE DI O.N.G. PER LA LINGUA INTERNAZIONALE
New York, maggio/giugno 1997 - Il Partito radicale transnazionale, grazie al suo status di O.N.G. di categoria 1, ha chiesto la sperimentazione dell'uso della lingua internazionale ausiliaria Esperanto, come lingua di lavoro, in una commissione dell'Onu. Malauguratamente il "Committee on NGO" non è riuscito a ultimare i suoi lavori il 12 giugno, come previsto dal calendario, e non ha potuto cosi' prendere in considerazione la raccomandazione del PRT, rinviando l'argomento al gennaio 1998.
Per meglio coordinare la lobbying a New York e a Ginevra, il PRT ha quindi promosso una coalizione di ONG, di cui fanno parte l'Universala Esperanto Asocio, il World Federalist Movement e il Temple of Understanding, organizzazioni che sostengo decisamente la proposta dei radicali all'Onu. Nei prossimi mesi la coalizione, con sede presso il PRT a New York continuerà il proprio lavoro di contatto e pressione sui membri del comitato.
Per maggiori informazioni:
PRT / 866 UN Plaza # 408 - Tel: (212) 980.1031 - fax: 980.1072
Email trans.rad.ny@agora.stm.it
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SICUREZZA EUROPEA
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PARLAMENTO EUROPEO: PRONUNCIA IN FAVORE DELLA CREAZIONE DI UNA DIPLOMAZIA COMUNE
Strasburgo, 12 giugno 1997 - Davanti alla tragedia annunciata della Conferenza Intergovernativa di Amsterdam per quanto riguarda, in particolar modo, la riforma della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC), il Parlamento europeo dimostra che non solo esistono soluzioni precise che permettono di compiere progressi significativi ma che possono anche incontrare un largo consenso.
Nel "Rapporto Spencer" sui progressi compiuti nell'elaborazione della PESC, il Parlamento europeo "chiede che sia data agli Stati membri dell'Unione la possibilità di utilizzare nei paesi terzi, ove non abbiano rappresentanza diplomatica, le delegazioni della Commissione ai fini della rappresentanza esclusiva dei propri interessi, oltre a quelli dell'Unione".
Il Segretario del PRT, valutando positivamente la richiesta dichiara:
"Che siano i Ministri degli Esteri, a cominciare dal Quai d'Orsay o dal Foreign Office, a costituire uno dei principali ostacoli alla creazione di una politica estera comune e, di conseguenza, di una diplomazia comune, è un segreto di Pulcinella. Stranamente, però, si assiste sull'argomento ad una specie di fenomeno di rimozione collettiva.
Lasciare agli Stati membri che lo desiderano la scelta di affidare alle delegazioni della Commissione la possibilità di rappresentare i loro interessi oltre a quelli dell'Unione, darebbe a tutti gli Stati membri l'opportunità di essere rappresentati ovunque nel mondo (ricordiamo che 10 Stati membri sono presenti in meno di 90 dei 200 paesi che conta la comunità internazionale) ma permetterebbe ugualmente d'iniziare la costruzione di una vera diplomazia europea."
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LIBERTA' PER IL TIBET/DEMOCRAZIA IN CINA
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CINA/PE/RAPPORTO MC MILLAN-SCOTT
Il Parlamento europeo ha approvato un rapporto su "un orientamento a lungo termine per le relazioni Cina-Europa" (Rapporto Mc Millan-Scott). Su iniziativa del Segretario del Pr e deputato europeo, Olivier Dupuis, sono stati recepiti diversi emendamenti su Tibet, Mongolia, Turchestan orientale, Taiwan ed Hong Kong nonché sulla situazione in materia di rispetto dei diritti umani nell'intera Cina. Nel prossimo numero di "Libertà per il Tibet - Democrazia per la Cina Fax" sarà pubblicato una analisi su questo importante documento approvato dal PE.
Informazioni su: LIBERTA' PER IL TIBET/DEMOCRAZIA PER LA CINA FAX - Tel. +36-1-266.34.86 - 266.09.35 - Fax. 11.87.937 - e-mail M.Lensi@agora.stm.it - WWW-Url: http//:www.agora.stm.it/pr/
Nel prossimo numero: ...???? Massimo metti qui i Titoli rilevanti
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SI E' ISCRITTO AL PARTITO RADICALE ...
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ISCRIZIONE 1997-ITALIA: FLAVIO RODEGHIERO, DEPUTATO DELLA LEGA NORD
Roma, 5 giugno 1997 - A seguito di un incontro con Olivier Dupuis e Paolo Pietrosanti, si è iscritto al Pr 1997 il deputato leghista Flavio Rodighiero, confermando in questo modo anche il suo impegno sui temi dell'abolizione della pena capitale, del Tibet e della sicurezza europea.
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* Redazione: Sandro Ottoni, Mesnicka 24 - 10000 Zagreb (CZ) - Tel/fax. +385-1-277.959 - E-mail radical.party@agora.stm.it - http//:www.agora.stm.it/pr - Telnet: Agora.stm.it
* Impaginazione e distribuzione: Alberto Novi - rue Belliard 89 - Rem 508, 1047 Bruxelles (B); tel.+32-2-2304121, fax +32-2-2303670.
Pubblicato in: albanese, croato, inglese, italiano, francese, russo e spagnolo.
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