UNA RISOLUZIONE ABOLIZIONISTA
Intervista al parlamentare europeo Olivier dupuis, segretario del Partito radicale trasnazionale
Inserire in "Maastricht 2" un articolo proposto dagli italiani che metta al bando la pena di morte
Di Lanfranco Palazzolo
La Voce Repubblicana - Mercoledi' 18 - Giovedi' 19 giugno - Pag. 5
La scorsa settimana il Parlamento europeo ha chiesto al Consiglio europeo e ai paesi membri dell'Unione di farsi promotori di una moratoria contro la pena di morte nel nuovo trattato che si sta discutendo in questi giorni ad Amsterdam. Il Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza una risoluzione d'urgenza sull'abolizione della pena di morte su proposta di Olivier Dupuis, del gruppo parlamentare radicale. A questa iniziativa hanno aderito i liberali europei (Eldr), i Verdi, Il Partito popolare europeo (Ppe) e la sinistra unita (Gue). Ma queste non sono le uniche richieste avanzate dal Parlamento di Strasburgo. A parlarne alla Voce è Stato l'onorevole Dupuis (Are).
Olivier, spiegaci quali sono le proposte che avete avanzato.
La proposta più importante è che il Parlamento europeo si farà promotore all'ONU di una risoluzione per la moratoria contro le esecuzioni capitali in tutto il Mondo. Credo che questo sia molto importante e si iscrive in una iniziativa che ha già visto un importante successo, due ani fa, con l'adozione, in Commissione dei diritti dell'Uomo a Ginevra, di una risoluzione in tal senso. Si tratta ancora di un cammino molto lento, pero' l'obiettivo è quello di arrivare a questo voto da parte dell'Assemblea generale sulla moratoria. L'altro punto riguarda l'iniziativa dell'Italia, che si propone di iscrivere nel Trattato dell'Unione europea un articolo che preveda una interdizione della pena di morte in tutti gli stati membri attuali e futuri dell'Unione europea. Questo sarebbe importante perché aprirebbe la possibilità di istituire un capitolo che preveda la garanzia di alcuni diritti fondamentali del futuro testo costituzionale dell'Unione.
Tre anni fa la discussione della Moratoria a New York fu un parziale successo, pensi che sia cambiato qualcosa?
Dal 1994 ad oggi, una serie di paesi sono passati dal campo di quelli nei quali si applicava la pena di morte a quello degli abolizionisti. Alcune adesioni al Consiglio d'Europa e l'avvicinamento all'Unione europea e anche i paesi ACP hanno determinato questo salto.
Ho visto che nella risoluzione che il PE ha presentato ci sono molti richiami al Consiglio d'Europa. Ritieni che in qualche caso il Consiglio d'Europa abbia quel ruolo di guardiano della democrazia nel Continente?
Questo è forse vero solo in parte, nel senso che il Consiglio d'Europa ha fatto fare dei passi da gigante a molti paesi, ma questo trend è stato rispettato fino ad un certo punto. Quando la Russia e l'Ucraina sono entrati nel Consiglio i problemi sono cominciati. Ma questo non deve farci dimenticare che altri paesi come la Moldavia, la Macedonia hanno accettato i requisiti imposti sulla pena di morte da questa istituzione europea. In Russia esiste una situazione paradossale, il Governo è favorevole all'abolizione della pena di morte, mentre il Parlamento appare ancora molto conservatore. In Ucraina la situazione è gravissima, lo scorso anno ci sono state altre 160 esecuzioni capitali. Questo non ci deve far dimenticare che altri paesi, come la Georgia, si stanno avvicinando. In queste settimane, il parlamento armeno ha votato in prima lettura l'eliminazione dal codice penale di tutti i casi. A novembre ci sarà la seconda lettura. Il presidente armeno ci ha assicurato che farà ogni sforzo per sostenere questa
battaglia.
Perché questa mozione non è stata sottoscritta dai socialisti europei, dal gruppo Upe. Quali sono state le cause di questo mancato appoggio?
Questa iniziativa che abbiamo portato avanti è stata difficile e sono mesi che ci stiamo lavorando su. Devo dire che non ho capito perché il gruppo socialista abbia fatto tanta resistenza. Tuttavia, al amomento del voto il Pse ha dato il suo appoggio a questa risoluzione; siamo stati aiutati dal presidente della SottoCommissione dei diritti dell'uomo, Soulier (Ppe) e dal gruppo Eldr. Anche il gruppo Upe, a cui ha aderito Forza Italia, ha votato favorevolmente questo documento, ma e anche vero che i gollisti francesi dell'Upe non sono interessati a questi argomenti.
Voi avete posto anche dei limiti agli accordi di parteneriato tra i paesi dell'Unione europea e le altre nazioni affinché venga rispettato il diritto alla vita. Si puo' porre la questione a tale livello superando interessi giganteschi.
Bisogna distinguere. Il Parlamento queopeo è stato molto chiaro nei confronti dei Paesi ACP per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. Per la Cina è stato votato un rapporto (Mc Milan-Scott, Ppe, ndr) e inserito una paragrafo ben preciso per quanto riguarda la pena di morte. In Asia la posta in gioco è alta per contrastare la politica di accettazione dello sviluppo economico senza democrazia. Questa è stata una linea del Presidente Chirac e anche del Presidente del Consiglio Romano Prodi.