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Notizie Radicali
Partito Radicale Silvja - 31 luglio 1997
Agenzia Radicale Nr 2
31 luglio 1997

CORPO DI PACE EUROPEO: ALLA CAMERA FIRMANO IN 130

130 deputati di numerosi Gruppi hanno oggi depositato alla Camera italiana una Mozione che impegna il Governo a operare per la creazione di un Corpo permanente militare e civile europeo per le operazioni di mantenimento e ristabilimento della pace.

La proposta è stata avanzata ai deputati italiani dal Partito Radicale Transnazionale, che già nelle scorse settimane aveva promosso il deposito di un documento analogo al Parlamento Europeo (al PE la proposta di Risoluzione è firmata da oltre 100 Eurodeputati).

Oltre ai primi firmatari Pezzoni e Caveri, hanno sottoscritto la Mozione, tra gli altri: Furio Colombo, Rosa Russo Jervolino, Flavio Rodeghiero, Antonio Martino, Marco Boato, Alfredo Biondi, Achille Occhetto, Gustavo Selva, Giorgio Benvenuto, Fabio Calzavara, Pietro Folena, Franco Danieli, Giovanni Pittella.

In proposito Olivier Dupuis, Segretario del PR e Deputato al Parlamento Europeo, ha dichiarato:

"L'Europa non ha saputo e non sa, da anni, rispondere alle tragedie che sconvolgono il pianeta, dallo Zaire al Ruanda, dalla exJugoslavia alla Somalia all'Albania. Nel migliore dei casi l'Europa lo ha fatto tardivamente e per il tramite di alcuni Stati membri. E le conseguenze di questa evidentissima assenza di Europa e di politica comune europea si contano a decine e centinaia di migliaia di vite umane.

Alla illusione delle politiche estere nazionali è più che mai urgente opporre la creazione di una vera e propria politica estera comune. Si tratta di una questione che passa in primo luogo attraverso l'istituzione di nuove regole e che necessita, dopo il disastro di Amsterdam, di una vera e profonda riforma dei Trattati ma anche della creazione di nuovi strumenti. Un corpo europeo militare e civile per le operazioni di mantenimento e di ristabilimento della pace potrebbe indubbiamente essere uno di questi. Sicuramente uno dei più urgenti. Non possiamo quindi che salutare con favore il deposito di questa Mozione alla Camera italiana, anche perché consentirà di porre con forza la questione del corpo europeo in seno al Consiglio dei Ministri."

ISRAELE: L'ATTENTATO NON E' COLPA DI NETANYAHU

Dichiarazione di Riccardo Pacifici, vice Presidente della Comunità Ebraica di Roma, iscritto al Partito Radicale:

"L'attentato di ieri è stato presentato dalla cronaca televisiva e giornalistica quasi come la conseguenza della politica del Governo Netanyahu. Questo non corrisponde a verità: si vuole addossare la colpa alla parte israeliana, senza considerare i fatti, e collegare superficialmente l'attentato con la politica di Netanyahu, senza alcuna analisi credibile. Gli attentati in Israele (a Tel Aviv, Gerusalemme ) accadevano con altri Governi (Rabin e Peres), Governi riconosciuti e applauditi dalla comunità internazionale giustamente come quelli che hanno stretto al mano ad Arafat. Eppure, lo ripeto, anche allora c'erano attentati.

La mia analisi, è che in queste condizioni non si possa continuare il processo si pace, almeno fino a che Arafat non sarà in grado di controllare le frange estremiste, e di garantire una vera pace stabile come si conviene a due popoli democratici che vogliano la pace: questo stillicidio non può continuare.

Il processo di pace deve continuare, irreversibilmente, ma ha bisogno del sostegno della comunità internazionale, dello spirito di Oslo e di Camp David.

Arafat resta comunque l'unico che può continuare questo processo di pace e riuscire a reprimere le frange estremistiche; la comunità internazionale (e l'Italia) dovrà prendere misure repressive verso quei paesi che finanziano e fomentano il fondamentalismo che ha colpito anche altri paesi provocando lutti gravissimi.

Fondamentale, inoltre, sarà favorire la crescita economica anche nei territori controllati da Arafat, perché il terrorismo trova terreno fertile laddove vi sono pesanti difficoltà economiche".

SI E' ISCRITTO AL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE

Flavio Rodeghiero, deputato italiano, Lega Nord.

In un'intervista a Radio Radicale ha dichiarato: "Così io ho motivato, motivo e penso di continuare a motivare, anche nei prossimi anni, il mio impegno nel Partito Radicale: la difesa dei valori umani e civili attraverso battaglie, anche forti e provocatorie, che superino i confini, certamente quelli ideologici e anche i confini territoriali.

Le battaglie condotte su temi come quelli della pena di morte, della libertà, pensiamo al Tibet, alle realtà locali soggiogate da poteri ancora ideologici forti, siano anzi delle battaglie che approfondiscano e valorizzino ancor più l'impegno che è iniziato nell'ambito della Lega Nord per l'indipendenza della Padania.

L'urgenza determinata dai problemi economici legati alla globalizzazione porta a valutare, a sottolineare solamente questi e creare forme di organizzazione intergovernativa solamente con questo precipuo obiettivo. Il tema della difesa dei diritti umani, della valorizzazione delle battaglie civili che il Consiglio d'Europa da tempo porta avanti, e spesso poi è rimasto chiuso nell'ambito del contesto europeo.

Ecco che un partito transnazionale, come il Partito Radicale, può creare questa premessa fondamentale che sta alla base poi delle motivazioni politiche che devono ispirare i protagonisti della vita politica delle varie nazionalità e quindi, poi, degli organismi intergovernativi o sovranazionali. Quindi è un movimento che parte, che deve partire dal basso, altrimenti dall'alto i problemi emergenti sono purtroppo solo quelli economici. Il cammino, la crescita di qualsiasi coscienza collettiva o singola è molto lungo. Ma che esige proprio per questo una battaglia chiara, forte quale nell'ambito del Partito transnazionale può essere condotta."

POL POT, KARADZIC, KABILA: QUANDO UNA CORTE INTERNAZIONALE?

Già nel 1998, come chiede da anni il Partito Radicale se c'è l'impegno di tutti

Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo iscritto al Partito Radicale:

"E notizia di questi giorni che il teorizzatore del genocidio cambogiano, il capo dei Khmer Rossi Pol Pot, per altro per anni riverito e protetto dalla comunità internazionale, starebbe subendo un 'processo' da parte dei suoi ex fedelissimi che promettono anche di deferirlo ad un ipotetico 'tribunale internazionale'.

Sul fronte della ex Jugoslavia i Karadzic, i Mladic, i capi delle bande armate responsabili di decine di migliaia di vittime mantengono viceversa la loro sostanziale impunità, ed il fugace atto di forza di qualche settimana fa che ha portato rispettivamente alla cattura ed all'uccisione di due semplici esecutori da parte delle truppe Nato non ha fatto altro che rafforzare la posizione degli ideologhi dell'epurazione etnica.

In questa situazione di grande incertezza internazionale si aprono il 4 agosto prossimo a New York i lavori del Comitato Preparatorio dell'ONU incaricato di elaborare lo Statuto di una Corte Penale Internazionale, un tribunale quindi non più ad hoc come quello per la ex Jugoslavia ma permanente.

La battaglia per giungere a questo risultato è una delle grandi sfide lanciate in questi anni dal Partito Radicale: nel silenzio generale, rotto ogni tanto da qualche editoriale il PR ha contribuito, anche attraverso il comitato Non C'è Pace Senza Giustizia costituito per questo scopo specifico, in modo determinante a far avanzare il dibattito internazionale su questo tema e ad imporre un timing vincolante, appunto la data del 1998 per l'effettiva costituzione della Corte Permanente. Di più, con Emma Bonino, all'epoca Segretaria del PR, ed in seguito ad un mandato ricevuto dal Governo Berlusconi, è riuscito ad ottenere che sia l'Italia ad ospitare la Conferenza istitutiva, impegno più confermato da tutti i Governi successivi. Il Comitato che si riunisce dal 4 al 14 agosto è dunque di straordinaria importanza, ma non pochi sono ancora gli ostacoli: per superarli occorre il massimo d'informazione.

Quest'Agenzia tornerà spesso sull'argomento, intanto segnala questo appuntamento come di estrema importanza per un nuovo ordine internazionale nel quale emerga la consapevolezza che chi commette crimini di guerra contro l'umanità non goda più di quella impunità che ha prevalso fino ad oggi".

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Agenzia Radicale - numero 2 del 31 luglio 1997

Agenzia Radicale - numero 1 del 30 luglio 1997

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