6 agosto 1997GINEVRA: IL PR ALL'ONU SUI DIRITTI UMANI
Si sono aperti a Ginevra i lavori della 49esima sessione della "SottoCommissione dell'ONU sulla Prevenzione della Discriminazione e sulla Protezione delle Minoranze", a cui il Partito Radicale transnazionale partecipa in qualità di Organizzazione NonGovernativa di prima categoria.
In particolare il Partito Radicale ha già presentato relazioni e raccomandazioni sui punti all'ordine del giorno: in tema di amministrazione della Giustizia e rispetto dei diritti dei detenuti il PR condanna la persistenza della pratica di comminare la pena capitale e chiede la liberazione di Wei Jingsheng e dei detenuti politici cinesi; la violazione dei diritti delle minoranze diventa di giorno in giorno più sistematica in Kossovo ed in Macedonia, ed al riguardo il PR richiede l'apertura di negoziati internazionali sponsorizzati dall'ONU e dall'Unione Europea; la realizzazione dei diritti economici e sociali permane decisamente insufficiente in Cina, dove gli operai lavorano in condizioni aberranti e pericolose, mentre le autorità governative praticano l'intolleranza e la discriminazione religiosa nei confronti delle popolazioni musulmane della Mongolia Interna e buddiste del Tibet, anche tramite la colonizzazione di tali territori e la pratica dei trasferimenti forzati di popolazione cinese.
L'affermazione dei diritti delle donne nel Timor Est e dei popoli indigeni in Papua Occidentale, in Bangladesh e in Nigeria sono gli altri temi sui quali il PR intende pronunciarsi nel corso dei lavori della SottoCommissione sulle minoranze di Ginevra esprimendo la sua preoccupazione.
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BOSNIA: ARRIVANO I NOSTRI E L'EUROPA STA A GUARDARE
Come era facile prevedere, mentre le cancellerie europee sono in vacanza, di fronte al riacutizzarsi della tensione in Bosnia gli americani scendono nuovamente in campo con il loro »pezzo da novanta , quel Richard Holbrooke a cui si devono gli accordi di Dayton.
E lo fanno attaccando con insolita durezza l'Alto rappresentante per la ex Jugoslavia Carlos Westerdorp accusandolo, come »europeo , di scarsa capacità nella gestione di una situazione in rapido degrado. Mentre riteniamo ingiuste le critiche a Westerdorp, politico e diplomatico spagnolo di razza che si é insediato solo da poco più di un mese al posto che è stato sin qui dello svedese Carl Bildt e che spetta ad un europeo cosi come tocca agli americani il comando militare é innegabile che le critiche USA intendono colpire non solo l'inesistenza di una politica europea nella regione degna del nome, ma anche il doppiogiochismo dei paesi membri dell'UE che perseguono le proprie disparate politiche nazionali.
Così, mentre l'idea degli Accordi di Pace era quella di affidare ad una »supervisione europea il ristabilimento della convivenza pacifica delle varie comunità dopo la mediazione americana per la fine delle ostilità, oggi tocca di nuovo ad Holbrooke dipanare una matassa che minaccia la ripresa del conflitto. Sarà lui a presenziare all'incontro fra i presidente della Croazia e della Bosnia e a volare a Belgrado: un ennesimo insuccesso per una diplomazia europea capace solo di guardarsi in cagnesco, come si é visto peraltro con la farsa della »sospensione dei rapporti diplomatici decisa all'improvviso dalla Garmania e frettolosamente fatta passare per decisione comune.
Esigere l'arresto degli indiziati dal Trinunale ad hoc per la ex Jugoslavia, modificando il mandato delle truppe Nato, e significare alla Serbia e alla stessa Croazia che questo é l'intendimento della comunità internazionale, al di là delle prevedibili prosteste russe, mi pare oggi la prima priorità di Holbrooke che dovrebbe prontamente e risolutamente essere appoggiata dall'Unione europea. Ma l'Unione europea, specie in tempo di vacanze, troverà la forza ed il tempo per farlo?
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CINA: PESANTI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI
Proposta di Risoluzione al Parlamento Europeo del Segretario del Partito radicale transnazionale Olivier Dupuis sulla violazione dei diritti umani in Mongolia interna
La costante violazione dei diritti umani che si consuma in Mongolia Interna è l'oggetto di una proposta di risoluzione presentata dal deputato europeo Olivier Dupuis, Segretario del Partito radicale transnazionale.
Dal 1947, anno in cui il territorio della Mongolia Interna fu invaso ed annesso alla Cina Popolare, il Governo cinese conduce una politica sistematica e spregiudicata di violazione dei diritti umani e di cancellazione del patrimonio culturale, linguistico e religioso del popolo mongolo: in 50 anni 150.000 mongoli sono scomparsi e 800.000 sono stati imprigionati per motivi politici; i trasferimenti di popolazione e le pratiche di aborto e di sterilizzazione forzati sono stati i mezzi utilizzati per "cinesizzare" la Mongolia Interna e stroncare ogni rivendicazione di autonomia della popolazione mongola, oggi ridotta a minoranza oppressa e vessata. I movimenti di opposizione sono stati messi fuorilegge ed i suoi militanti imprigionati: stessa sorte tocca oggi al movimento di opposizione "Southern Mongolian Democracy Alliance" ed al suo fondatore, Hada, arrestato e condannato a 15 anni di reclusione. La proposta di risoluzione chiede che la Cina cessi immediatamente le violazioni dei diritti umani ed avvii un ne
goziato con l'opposizione mongola, al fine di trovare una soluzione pacifica ed ispirata al rispetto della differenza e dell'autonomia culturale, linguistica e religiosa della popolazione mongola in Cina.
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APPELLO DI FRANCESCO RUTELLI PER IL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE
Questa mattina Francesco Rutelli, iscritto al Partito Radicale, intervenendo a Radio Radicale, ha dichiarato:
"La funzione storica del Partito Radicale è stata sempre quella di riuscire ad unire la grande maggioranza dei cittadini su istanze promosse da quelle che sembravano infime minoranze.
Vale la pena unirsi sulle grandi battaglie del Partito Radicale, io l'ho fatto, ho confermato la mia iscrizione e invito altre persone a dare il proprio contributo, per lanciare una nuova campagna di iscrizioni che ci sia utile per ottenere dei risultati di grande valore per i principi di umanità, di democrazia e del diritto, non solo nel nostro paese ma soprattutto dove il diritto è maggiormente calpestato".
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Agenzia Radicale - numero 7 del 6 agosto 1997