Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 16 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Radicali
Partito Radicale Silvja - 7 agosto 1997
AGENZIA RADICALE Nr 8
7 agosto 1997

NEW YORK: IL PR ALL'ONU PER LA CORTE INTERNAZIONALE

Aperti a New York i lavori del Comitato Preparatorio per l'istituzione di una Corte Penale Internazionale

Al Palazzo di Vetro di New York in questi giorni sono iniziati i lavori della quarta sessione del Comitato Preparatorio per l'istituzione di una Corte Penale Internazionale permanente con giurisdizione su crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio.

Il Partito radicale, tra i fondatori della coalizione di Organizzazioni Non Governative che sostengono la creazione del tribunale, partecipa ai lavori con la propria delegazione.

I negoziati estivi del Comitato si concentreranno fondamentalmente su tre aspetti dello Statuto: la "Complementarietà", l'inizio dei procedimenti e le questioni procedurali.

Durante la prima settimana si parlerà di Complementarity. La "Complementarietà" è un neologismo con cui, nella bozza di Statuto per la Corte internazionale, si stabiliscono i rapporti tra giurisdizione internazionale e quelle nazionali. La questione, oltre che mai affrontata prima dal diritto internazionale, è anche molto complessa poiché si vanno ad incidere le sovranità statuali. La competenza penale sui singoli casi dovrebbe essere sempre nazionale, mentre in casi in cui il sistema giuridico statuale non preveda o non voglia iniziare un processo, entrerebbe in funzione la giurisdizione internazionale che copre crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio.

Il "Trigger Mechanism", ovvero il sistema di inizio dei procedimenti, verrà trattato durante la seconda settimana e coinvolgerà i Governi in una discussione circa il ruolo e l'indipendenza del pubblico ministero della Giurisdizione Internazionale.

Le questioni procedurali invece, che riguardano in modo particolare le investigazioni, vengono affrontate in un gruppo di lavoro a parte nel pomeriggio.

Tra i vari studi e raccomandazioni delle ONG molta eco ha suscitato tra i delegati la pubblicazione degli atti della conferenza di Parigi organizzata nel giugno scorso da "No Peace Without Justice", associazione federata al Partito radicale. L'appuntamento, il primo di una serie di conferenze internazionali, ha in particolar modo messo in evidenza come le posizioni di Francia e Stati Uniti stiano cambiando nei confronti della immediata costituzione del tribunale internazionale. La conferenza, organizzata sotto gli auspici della Commissaria Europea Emma Bonino e del Senatore francese Badinter, aveva visto la partecipazione dell'ex Segretario Generale dell'Onu, Dr. Boutros BoutrosGhali, del Presidente del Tribunale ad hoc per il Ruanda e del Presidente e Vicepresidente del Comitato Preparatorio.

* * *

KARADZIC, O LA GIUSTIZIA FAI DA TE

Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo iscritto al Partito radicale:

E così l'ex presidente serbobosniaco Karadzic, il pianificatore della pulizia etnica sconfessato pare dal suo stesso mentore Milosevic, ha deciso di consegnarsi alla giustizia, a patto che sia quella del suo paese, con giudici e avvocati verosibilmente da lui nominati. E' l'ennesima beffa di questo impunito »signore della guerra alla comunità internazionale ed alla sua incapacità di affrontare alla radice il problema di fondo che determina la paralisi del processo di Pace di Dayton: l'arresto e la consegna al Tribunale ad hoc per la ex Jugoslavia dei responsabili dei massacri commessi durante la guerra, a cominciare dallo stesso Karadzic e dal generale Mladic, che invece se la spassa allegramente in vacanza. Certo, nello Statuto del Tribunale ad hoc é previsto che le sue decisioni possano »concorrere con quelle dei tribunali nazionali, ma quale credibilità puo' avere la »giustizia serbobosniaca se anche quel minimo di legittimità espresso dalla presidente in carica é sconfessato dai fedelissimi di Karazdi

c che continuano ad occupare le altre posizioni chiave, impedendo, ad esempio, la nomina degli ambasciatori dell'entità federale nel suo complesso?

Riuscirà Holbrooke, il negoziatore americano richiamato d'urgenza in servizio per compensare le presunte defaillances europee a convincere innanzitutto gli alleati NATO della necessità assoluta di affrontare senz'altro indugio questa questione e dare una risposta concreta alla consapevole provocazione di Karadzic, che sa che oggi le truppe Nato dislocate in Bosnia non possono arrestarlo perché prive di mandato per farlo? E' questo tra l'altro lo scopo della missione di Holbrooke, o anche gli Stati Uniti, al di là delle dichiarazioni di facciata, non riusciranno a decidere un impegno effettivo per chiudere definitivamente questo capitolo? E' quello che appureremo molto presto e che dovrebbe richiedere una nuova, grande mobilitazione internazionale per affermare il principio che »non c'é pace senza giustizia .

* * *

GIUSTIZIA INTERNAZIONALE: LA FRANCIA, LA GERMANIA ED IL BELGIO, TERRA DI ACCOGLIENZA DEI RESPONSABILI DEI GENOCIDI RUANDESI ...

L'unione non può avere due posizioni.

Da una parte sostenere gli sforzi del Tribunale ad hoc per la ex Jugoslavia e l'istituzione della Corte Penale permanente e dall'altra vedere alcuni Stati membri accogliere i principali responsabili del genocidio ruandese

Dichiarazione di Olivier Dupuis, Deputato Europeo, Segretario del Partito Radicale:

In seguito ai recenti cambiamenti politici avvenuti in Africa centrale, molti dignitari del ex regime ruandese sono stati costretti a fuggire dai paesi che, prima, li avevano accolti. Questo fenomeno si è accelerato dopo la caduta di Mobutu ma anche in seguito all'indebolimento del potere del presidente del Kenya, Arap Moi. Un indebolimento che non sarebbe estraneo ad un inizio di collaborazione del suo paese con il Tribunale di Arusha. Secondo fonti ben informate, la Francia, la Germania ed il Belgio sono in testa nel "Top ten" dei paesi che, particolarmente in questi ultimi mesi, hanno accolto i dignitari del regime Habyarimana e le loro famiglie.

L'Unione europea non può avere due posizioni. Da una parte essere leader del fronte dei paesi che si battono perché funzioni il Tribunale ad hoc sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia, e anche, quello per i crimini commessi nel Ruanda, e per l'istituzione di un Tribunale permanente, e dall'altra vedere alcuni stati accogliere alcuni tra i principali responsabili del genocidio ruandese. Ai Governi di quegli Stati va ricordato che con l'esistenza dello spazio Schengen di libera circolazione delle persone, non è più questo o quel paese che accoglie queste persone, ma l'insieme dei paesi membri degli accordi Schengen stessi. Una ragione in più perché l'Unione, in quanto tale, reagisca al più presto.

* * *

LEGGE DROGA: LE BUONE INTENZIONI DELLA TURCO, LE CATTIVE AZIONI DEL GOVERNO

Dichiarazione di Carmelo Palma, della Direzione del CO.R.A Coordinamento Radicale Antiproibizionista:

"Nell'intervista di oggi sul Manifesto, la Ministra Turco 'scarica' sui colleghi Flick e Napolitano la responsabilità delle maggiori resistenze ad una riforma radicale della legge sulla droga. Chi ha partecipato alla Conferenza sulla Droga di Napoli, le cui conclusioni il Governo continua ad ignorare o ad eludere, sa che la Turco ha ragione.

Altrettanta ragione ha nell'evidenziare i punti della legge sulla droga - quelli relativi alla disciplina consumo individuale e di gruppo e alla cessione gratuita di sostanze proibite - di cui sarebbe più urgente e 'semplice' la riforma.

Al di là delle buone intenzioni del Ministro della solidarietà rimangono dunque le cattive azioni di un Governo, che lascia la stessa immagine e 'rispettabilità' della legge sulla droga a marcire nel pantano di una giurisprudenza incerta, contraddittoria, casuistica e del tutto arbitraria.

Non è sufficiente che il Governo 'apra' sui giornali una discussione, a cui 'chiude' sistematicamente la porta in faccia in Parlamento o in Consiglio dei Ministri. Né è promettente che il Ministro della Solidarietà, che non può certo surrogare la responsabilità dei suoi colleghi, dica cose del tutto ragionevoli, ad esempio, sulle sperimentazioni terapeutiche ed in particolare sulla somministrazione controllata di eroina, se queste riflessioni sono interdette e vietate nelle sedi in cui la politica viene decisa.

Detto questo, è sorprendente (ma cosa non si fa, per ragione di 'Stato' ) che il Ministro Flick, che, da studioso, era stato fra i più accaniti critici delle normative proibizioniste sulla droga - fino a metterne in dubbio la costituzionalità - oggi sia, su questo tema, fra i più strenui difensori dello status quo."

* * *

SI E' ISCRITTA AL PARTITO RADICALE

Tiziana Maiolo, Deputato italiano, Forza Italia

"Sono iscritta da molti anni al Partito Radicale, l'ho fatto per un motivo egoistico, perché è il punto di forza politico più importante nella mia vita.

Ci sono molte zone del mondo che sono teatro di guerra, di fame o di sopraffazione, anche in quei luoghi, dove potrebbe sembrare utopistico, si deve combattere per mettere il singolo individuo al centro. L'iscrizione al Partito radicale transnazionale vuol dire sprovincializzarsi, guardare oltre l'uscio della propria casa".

PAGE 1

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail