8 agosto 1997TORNA "NOTIZIE RADICALI", PER IL RILANCIO DEL PARTITO TRANSNAZIONALE
Il Partito Radicale ha scelto di rilanciare la campagna di iscrizioni tramite la pubblicazione di un numero speciale di "Notizie Radicali", testata storica del Partito Radicale. 100.000 copie del giornale sono state inviate oggi a coloro che con iscrizioni e contributi hanno sostenuto il Partito radicale negli ultimi anni. Il giornale fornisce un supporto di conoscenza importante sulle conquiste raggiunte e gli obiettivi futuri del PR. Le campagne che il Partito ha condotto con determinazione e passione civile fino ad oggi, necessitano un ulteriore apporto di energie in termini di mobilitazione militante e di risorse finanziarie: per l'istituzione di una Corte Penale Internazionale Permanente, per l'adozione di una moratoria universale delle esecuzioni capitali nel 1998 per arrivare all'abolizione della pena di morte nel mondo entro il 2000, per la revisione in senso antiproibizionista delle Convenzioni Internazionali in materia di droghe, per la libertà del Tibet e la democrazia in Cina, per l'adozione di u
na lingua di comunicazione transnazionale (esperanto) e per individuare nuovi obiettivi e nuove campagne.
L'obiettivo di raggiungere 5.000 iscritti entro settembre e 10.000 entro ottobre è la condizione minima per proseguire le attività del Partito Radicale, che ad oggi conta oltre 3.200 iscritti in tutto il mondo. Il potenziamento del bacino di iscrizioni italiano è il primo passo per la conduzione di ulteriori campagne di iscrizioni nel resto del mondo, dove il Partito Radicale e le sue organizzazioni federate hanno acquisito una visibilità nuova e rilevante, grazie all'impegno su tematiche di respiro internazionale e all'attività della Commissaria Europea Emma Bonino leader storica del Partito radicale transnazionale.
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ISRAELE/UNIFIL: E' ANCORA VALIDO IL MANDATO DELLA MISSIONE ONU NEL LIBANO DEL SUD?
La tragica scomparsa dei quattro avieri italiani impegnati nella »missione di pace delle Nazioni Unite nel Libano meridionale e la ripresa violenta degli scontri fra le truppe israeliane e le bande armate che stazionano in quell'arera hanno riportato alla ribalta internazionale uno dei più drammatici nodi irrisolti del Medio Oriente. Le truppe dell'UNIFIL di cui fa parte il contingente italiano stazionano come si sa nel Libano meridionale da quasi quindici anni, da quando cioé, in seguito all'operazione »Pace in Galilea condotta dall'esercito israeliano in Libano per sgominare la presenza palestinese in quel paese, Israele ha inteso creare una »fascia di sicurezza , una sorta di »no man's land a protezione del suo territorio dai raids in provenienza dal Libano.
Questa situazione, ampiamente giustificata dal caos che regnava in Libano per la lotta acerrima fra i »signori della guerra delle differenti fazioni e dai rischi più che concreti che pesavano su Israele, doveva essere mediata, nelle intenzioni del Consiglio di Sicurezza, dall'invio di un numero consistente di caschi blu la cui sola presenza avrebbe dovuto scoraggiare ogni atto ostile in direzione sud. Doveva essere una misura tampone, e le truppe sono li da quindici anni! Ma, come spesso avviene per le missioni ONU, è possibile che con uno scenario completamente mutato, se non altro per la Pax Siriana che regna in Libano e la presenza in loco di decine di migliaia di soldati di quel paese, che non ci si sia mai chiesto se il mandato dell'Unifil sia ancora adeguato? Un mandato tra l'altro che non prevede la possibilità di aprire il fuoco se non per rispondere ad una minaccia diretta e che non ha mai potuto impedire lo stillicidio di violenza dall'una e dall'altra parte di questi ultimi anni.
Affinché il sacrificio dei quattro italiani non sia stato inutile, perché il governo non chiede urgentemente che sia fatto il punto sull'intera missione, sui suoi obiettivi e sulle sue finalità, per evitare che i caschi blu dell'UNIFIL continuino ad essere ostaggio di una non poltica miope e comunque incapace di apportare qualsiasi soluzioni effettiva almeno ad uno dei grandi focolai di tensione della regione?
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DROGA: ALLARMANTI I DATI SUL CONSUMO NEGLI STATI UNITI
Comunicato della Direzione del CoRA - Coordinamento Radicale Antiproibizionista, associazione federata al Partito Radicale
Il rapporto annuale del ministero della Sanità degli Stati Uniti, evidenzia come ad una riduzione del consumo di derivati della cannabis fra giovani e giovanissimi (fra i 12 e 13 anni), corrisponda un aumento del consumo di allucinogeni, e quello di tossicodipendenti da eroina. Questi dati, uniti a quello della popolazione detenuta che negli stati Uniti ha superato per la prima volta il tetto di 1 milione di unità dimostrano ancora una volta, se mai ve ne fosse bisogno, che la linea della "war on drugs" o della "tolleranza zero" accresce i costi sociali, economici e criminali connessi al consumo di droga e contribuisce a "radicalizzare" le forme e ad aggravare le conseguenze di un fenomeno che, nei suoi aspetti maggiormente problematici e pericolosi, sfugge totalmente alla presa delle politiche repressive.
è interessante notare come laddove siano state sperimentate le politiche sulla droga più tolleranti come in Olanda il fenomeno abbia caratteristiche del tutto capovolte e ad un aumento significativo del numero di persone che, almeno una volta nella vita, hanno consumato droghe leggere, corrisponda una riduzione del numero di tossicodipendenti, e del tasso di "criminalità violenta" (che in Olanda è, in proporzione, 3 volte inferiore a quello degli Stati Uniti).
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KOSSOVO: DAGLI ATTENTATI UN MONITO A HOLBROOKE
Mentre Croazia, Bosnia e Repubblica Federale Jugoslava (Serbia e Montenegro) continuano a non rispettare gli accordi di Dayton, in Kossovo (regione serba a maggioranza albanese a cui fu tolto lo status di provincia autonoma) la 'lotta di liberazione' abbandona il carattere nonviolento per imboccare la strada del terrorismo. L'esercito di liberazione rivendica gli attentati degli ultimi mesi e in un comunicato, come riferiscono le agenzie di stampa, annuncia "una guerra senza pietà contro gli occupanti serbi e i loro collaboratori albanesi".
Fino ad oggi la resistenza kossovara all'oppressione serba era stata condotta con le tecniche della nonviolenza: il passaggio di questi mesi al terrorismo rischia invece di dare il via ad una drammatica e sanguinosa escalation. Soprattutto se la comunità internazionale continuerà, come ha di nuovo fatto ieri per bocca del 'mediatore' americano Holbrooke, a minacciare sanzioni contro le parti coinvolte nel conflitto jugoslavo, destinate a restare lettera morta e a mortificare le attese delle popolazioni martoriate di un ripristino duraturo della legalità internazionale.
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NUOVI ISCRITTI: LINA SASTRI E FRANCO BATTIATO
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SI E' ISCRITTO LA PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE
Andrea Majid Valcarenghi, Direttore di 'RE Nudo', ha dichiarato a radio radicale:
"E' un atto dovuto, un atto che rinnovo ogni anno a sostegno del Partito transnazionale, il partito dei diritti umani per la salvaguardia dei diritti in generale. Questa funzione insostituibile che il PR svolge, mi porta a fare ogni anno questo gesto e a fine anno, mi ritengo sempre soddisfatto di quello che il partito ha fatto.
Ritengo fondamentale la battaglia contro la pena di morte, 'Nessuno Tocchi Caino' sta svolgendo una funzione importantissima, ma c'è bisogno di un rinforzo dell'internazionalizzazione della campagna contro la pena di morte".
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Agenzia Radicale - numero 9 dell' 8 agosto 1997