13 agosto 1997CINA: DISSIDENTI CHIEDONO RIFORME
Wei Jingsheng sempre meno solo. Numerosi i dissidenti cinesi che richiedono apertamente riforme politiche. Al contrario l'Unione Europea e i Paesi membri sono sempre più accondiscendenti nei confronti del regime
La richiesta di riforme democratiche in Cina si fa sempre più pressante ed autorevole. Ormai da molti settori della dissidenza politica cinese si sottolineala necessità che la riforma dell'economia in senso 'capitalistico' vada di pari passo con un'adeguata riforma delle istituzioni cinesi che riconoscano ai cittadini il diritto di partecipare in prima persona alla vita pubblica.
Ieri anche Qin Yangmin, un militante politico di lungo corso, che è stato più volte in carcere a causa del suo attivismo politico, ha rivolto un appello al Presidente cinese Jang Zemin affinché siano avviate delle riforme che possano portare alla elezione diretta delle massime autorità del governo cinese. L'appello è stato lanciato prima del congresso del Partito Comunista che si terrà in autunno e rispetto al quale ci sono sempre più aspettative sulla questione delle riforme.
Di fronte alle richieste di 'democratici' cinesi, l'Europa 'democratica', per falsa realpolitik, continua a legittimare ciecamente la classe dirigente cinese stipulando con essa contratti per migliaia di miliardi e confidando nel 'mercato' che, non sappiamo grazie a quali alchimie sarebbe in grado di sopperire all'assenza del diritto e della politica e dimenticando 'en passant' gli oltre 600 prigionieri per reati di opinione ancora oggi incarcerati nei laogai.
* * *
NORDCOREA: CONCLUSIONI AGGHIACCIANTI DELLA DELEGAZIONE USA
Cosa si deve ancora inventare la classe 'dirigente' della Corea del Nord perché le sorti che riserva ai propri sudditi vengano considerate dalla comunità internazionale crimini contro l'umanità?
Come già sottolineato da AR la situazione nella Corea del Nord necessita di un urgente e massiccio intervento della comunità internazionale in generale e dell'Unione europea in particolare. Invitiamo, chi ancora dubitasse, a leggere con particolare attenzione le conclusioni che i membri del Congresso americano Nancy PELOSI, Jane HARMAN e Poter GOSS hanno comunicato ieri alla stampa al termine del loro viaggio in questo Paese.
Secondo Jane Harman, "C'è cibo per i militari, c'è cibo per l'élite politica. Gli unici che non hanno da mangiare sono le donne, i bambini e le famiglie povere nelle campagne", ed essendo la Corea del Nord un paese prevalentemente rurale ... Non meno agghiaccianti i commenti di Nancy Pelosi: "è stata per tutti noi un'esperienza sconvolgente aver potuto vedere, con i nostri occhi, qualcosa di così estraneo a ciò che l'umanità dovrebbe essere".
Una sola domanda: cosa si deve ancora inventare la cosiddetta classe 'dirigente' nordcoreana perché le sorti che riserva ai suoi 'sudditi' vengano considerate dalla comunità internazionale come un vero e proprio crimine contro l'umanità?
* * *
ONU: SOTTOCOMMISSIONE SULLE MINORANZE
Nella sua veste di ONG di prima categoria presso le Nazioni Unite, il Partito radicale è intervenuto sulla questione dei diritti delle Donne alla Sottocommissione sulle discriminazioni e sulle minoranze attualmente riunita a Ginevra. A nome del Pr Tiziana Falletti ha ricordato le conclusioni della Dichiarazione di Vienna adottate quattro anni fa, sottolineando quanto le donne continuino ad essere escluse dai vari processi istituzionali delle Nazioni Unite. Il Pr si è poi soffermato sulla situazione delle donne a Timor Orientale mettendo in risalto quanto siano vittime di numerose violazioni dei diritti umani, ivi compresi arresti arbitrari, torture, stupri.
* * *
CUBA: LE SFUMATURE DELL'UNITA' E IL DIALOGO CON L'OPPOSIZIONE
Donato Di Santo ne azzecca una per poi bucarne un'altra essenziale
D'accordissimo con Donato Di Santo: i 'cubanologi' oggi come i 'sovietologi' ieri non avevano capito niente; ovverosia il 'partito unico' per la sua stessa natura (totale e totalizzante) non consentiva l'esistenza di un qualsiasi spazio di dinamica democratica.
A partire da questa analisi - che ha anche il merito di andare all'essenziale, e cioè che per dialogare bisogna essere in due - Di Santo, molto sorprendentemente, propone il passaggio dal 'partito unico' al 'partito guida'. Al di là delle esperienze storiche che hanno ben dimostrato quanto l'esistenza o meno di partiti satelliti nei paesi excomunisti (come in Polonia per esempio) fosse del tutto irrilevante nel configurare questi regimi come regimi totalitari, rimane incomprensibile perché mai a Cuba - al contrario che a tutti gli altri paesi excomunisti, perfino alla molto più povera e arretrata Albania - non si chiede di imboccare - senza 'sottigliezze' - la strada della democrazia. Con un auspicio aggiuntivo nostro: che venga precisato che quella strada sia quella della democrazia classica e non della partitocrazia, Albania docet.
Nel frattempo apprendiamo da varie agenzie di stampa che Raul RIVERO, direttore dell'Agenzia Cuba Press, è stato arrestato.
* * *
IL PARTITO TRANSNAZIONALE SU INTERNET
Il Partito radicale - da tempo presente in Internet con un proprio sito all'indirizzo: http://agora.stm.it/pr/ - offre ai navigatori telematici una serie di nuovi servizi d'informazione e di azione. Attraverso il sito è tra l'altro possibile firmare gli appelli - tra i quali quello sulla proibizione dell'alcool nei paesi islamici e quello per l'istituzione della Corte Penale Internazionale permanente, pubblicati da Agenzia Radicale nei giorni scorsi. Dal web del Pr gli utenti possono collegarsi con vari altri siti, da quelli tibetani a quelli cubani, da quelli di varie organizzazioni antiproibizioniste a quelli esperantisti e, in una pagina speciale, sono raccolti più di 100 indirizzi telematici di siti di minoranze.
Ogni settimana viene inserito nelle pagine del web il giornale telematico "Libertà per il Tibet - democrazia in Cina" ed ogni mese "Transnational - fax". è ovviamente anche possibile iscriversi 'on line' e, per chi vuole mettersi in contatto con il partito, sempre attraverso la rete telematica, può chiedere informazioni alla email: radical.party@agora.stm.it.
* * *
NUOVI ISCRITTI: TINA LAGOSTENA BASSI E GIORGIO ALBERTAZZI
* * *
SI E' ISCRITTO AL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE
Marziale Marchetti, Sindaco di Archi (CH), a Radio Radicale:
"Mi sono iscritto anche per quest'anno al Partito radicale perché mi sento soprattutto cittadino del Mondo e ritengo che un partito come il Partito radicale transnazionale mi rappresenti in questo senso. è un partito che persegue obiettivi politici transnazionali, che ha degli interlocutori di livello internazionale e ritengo opportuno aderire a questo partito piuttosto che ad altri nazionali che si occupano di beghe interne, senza alzare ogni tanto la testa per fare una politica più ampia.
Mi convince soprattutto la lotta per i diritti civili, umani, per l'antiproibizionismo, per la giustizia giusta che di questi tempi manca, non solo nel nostro Paese."
PAGE 1