16 agosto 1997CORTE INTERNAZIONALE: IL PUNTO SUI LAVORI IN CORSO
ONU: SOTTOCOMMISSIONE SULLE DISCRIMINAZIONI
50 ANNIVERSARIO DELL'INDIPENDENZA DELL'INDIA
NUOVI ISCRITTI
* * *
CORTE INTERNAZIONALE: IL PUNTO SUI LAVORI IN CORSO
Corrispondenza da New York
I lavori di preparazione dello Statuto per la Corte Penale Internazionale permanente stanno giungendo al termine di questa sessione estiva a New York. Molto probabilmente si riuscirà a concludere l'esame dei 50 articoli in programma, ma difficilmente i negoziati di questa sessione si concluderanno con un testo consolidato. Negli ultimi giorni l'atteggiamento di alcune delegazioni teso a non concludere mai, Francia in modo particolare, rischia di lasciare aperti molti argomenti; argomenti che difficilmente potranno essere presi in considerazione prima della Conferenza di Roma del giugno 1998.
Grazie anche all'intervento dei rappresentanti dell'ufficio del pubblico ministero del Tribunale ad hoc per il Ruanda, la giornata di giovedì si è concentrata in particolare sul ruolo e i diritti delle vittime e dei testimoni, e sulle nuove tecnologie utilizzate nelle indagini. Le esperienze fornite dai rappresentanti dei 2 tribunali ad hoc sono state di grande aiuto particolarmente per le questioni procedurali affrontate sempre da un punto di visto pragmatico.
La delegazione neozelandese ha proposto un testo di quattro paragrafi in cui si elencano gli obblighi della Corte; il testo, inoltre, inserisce per la prima volta riferimenti specifici alle violenze sessuali legate a donne, bambini e disabili. La stragrande maggioranza delle delegazioni si è dichiarata favorevole all'inclusione di questi paragrafi; contraria la Francia che ritiene che non sia necessario avere specifiche categorie trattate diversamente. la Gran Bretagna e gli USA hanno sollevato problemi lessicali, chiedendo ai proponitori di chiarire la differenza tra 'sexual crimes' e 'gender crimes'.
Per affrontare compiutamente gli articoli di questa sessione, i due gruppi di lavoro si riuniscono contemporaneamente, per sei ore al giorno; questa nuova organizzazione dei lavori provoca non pochi problemi alle delegazioni composte da una sola persona che di fatto sono obbligate a scegliere quale gruppo seguire. I negoziati presieduti dal presidente del Comitato Preparatorio Prof. Adriaan Bos stanno continuando a prendere in considerazione tutti gli aspetti relativi alla 'complementarietà', al rapporto cioè tra le giurisdizioni nazionali e quella internazionale. I membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, in particolar modo la Francia e la Cina, non sono favorevoli a riconoscere la cosiddetta 'giurisdizione inerente', il passaggio cioè di competenze circa i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio dalle corti nazionali a quella internazionale.
Infine un altro argomento problematico è la proposta statunitense di poter applicare le leggi relative all'amnistia ai tre crimini di competenza della corte internazionale. Nell'intervento nel gruppo di lavoro 1 gli americani hanno formalmente chiesto a quei paesi che come l'Argentina, il Cile o l'Africa del Sud hanno recentemente normalizzato la propria situazione con amnistie, di proporre al comitato preparatorio la propria esperienza; nessuno dei tre paesi, tranne un breve accenno dei Sudafricani, ha raccolto l'invito.
Le amnistie non rientrano negli standard del diritto internazionale e quindi non possono essere applicate nei casi presi in considerazione dal tribunale internazionale, ciò non toglie che per normalizzare contesti nazionali relativi a guerre civili esse possano esser prese in considerazione.
Continuano allo stesso tempo gli incontri tra le Organizzazioni Non Governative e i governi. Giovedì è stata la volta della Cina e della federazione Russa. Durante il meeting dei membri fondatori della coalizione di ONG con la Cina si è parlato quindi di 'giurisdizione inerente', i delegati cinesi hanno tenuto a sottolineare come per loro si tratti di giurisdizione contrastante, nel senso che il tribunale internazionale permanente andrebbe ad ingerire nell'amministrazione della giustizia delle corti nazionali. Per quanto riguarda il ruolo del Consiglio di Sicurezza la Cina non è disposta ad allentarne i poteri di iniziazione e veto.
I rappresentanti della federazione russa hanno invece tenuto a sottolineare come la posizione del loro Governo sia sempre stata favorevole; nel 1994 - prima ancora che la commissione di diritto internazionale iniziasse i propri lavori di stesura della bozza di Statuto - i russi furono i primi a preparare un testo di risoluzione per l'Assemblea Generale che chiedeva l'istituzione di un tribunale permanente. Anche per i russi però il ruolo del Consiglio di Sicurezza è chiaramente specificato nel capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, e quindi molto difficilmente può essere messo in discussione. Le posizioni del Governo di Mosca sono invece più flessibili per quanto riguarda l'indipendenza del pubblico ministero, e si sono dichiarati favorevoli alla proposta fatta mercoledì da Singapore sulla mediazione tra i poteri del Consiglio di Sicurezza e la Corte.
* * *
ONU: SOTTOCOMMISSIONE SULLE DISCRIMINAZIONI
La Sottocommissione sulla Prevenzione delle Discriminazioni e Protezione delle Minoranze ha proseguito nel corso della giornata di venerdì il suo dibattito sulla realizzazione dei Diritti della persona per quanto riguarda le donne, richiamando l'attenzione sulle pratiche tradizionali che mettono in pericolo la salute delle donne e delle ragazze (coma la pratica della mutilazione genitale) ed il ruolo delle donne nella società.
Nell'ambito della discussione in favore della realizzazione dei diritti della donna sono intervenuti vari esperti. Le Organizzazioni Non Governative hanno denunciato l'utilizzazione dello stupro come arma nel corso dei conflitti ed è emersa la necessità di accrescere il ruolo delle donne all'interno dei differenti organi delle Nazioni Unite per poter meglio promuovere i loro diritti fondamentali.
Il Partito radicale transnazionale è intervenuto nel corso del dibattito per esprimere la sua preoccupazione poiché le donne rimangono escluse dalla realizzazione di alcuni progetti delle Nazioni Unite. A questo riguardo è stato fatto riferimento al dialogo intratimorense, organizzato dalle Nazioni Unite, che ha un ruolo complementare rispetto al dialogo a livello ministeriale in corso tra il Portogallo e l'Indonesia condotto sotto l'egida del Segretario Generale, ed è stato deplorato il fatto che una sola donna è presente rispetto ai 29 partecipanti a questa iniziativa delle Nazioni Unite. Dichiarandosi estremamente preoccupato per la situazione delle donne in Timor Orientale (arresti arbitrari, torture, stupri), Il Pr ha esortato il Segretariato, i Governi del Portogallo e dell'Indonesia, ad assicurare la presenza delle donne nel processo di pace.
* * *
50 ANNIVERSARIO DELL'INDIPENDENZA DELL'INDIA
Per i democratici nonviolenti di tutto il mondo questo è certo un giorno da celebrare. 50 anni dopo l'indipendenza, la Federazione indiana rappresenta ancora, pur con tutti i problemi e le carenze che sappiamo, la speranza e la possibilità di estendere, al più gran numero di persone, democrazia, Stato di diritto e miglioramento delle condizioni economiche e sociali in una regione del mondo dove sempre più l'Europa assiste passivamente al diffondersi del modello 'sviluppo senza democrazia'.
Quest'anniversario dovrebbe far molto riflettere sulle potenzialità - tanto dal punto di vista politico e di stabilità per l'intera regione asiatica, che dal punto di vista economico e commerciale - di una più stretta e profonda collaborazione con quel paese. Stupisce infatti che in questi ultimi anni l'Unione europea, mentre non ha lesinato inchini nei confronti di un paese totalitario - oltre che partner poco affidabile e del tutto inadempiente dal punto di vista commerciale, come di fatto è la Repubblica Popolare Cinese - abbia al contrario trascurato o quasi le proprie relazioni con la più grande democrazia del mondo.
* * *
NUOVI ISCRITTI: LORENZA FOSCHINI E GIULIANA DEL BUFALO
SI è ISCRITTO AL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE
Athos De Luca, Senatore italiano, Verdi, a Radio Radicale:
"Le mie motivazioni sono quelle per cui compio questo atto politico da quando è nato il Partito radicale transnazionale. Il Pr è un organismo internazionale impegnato su grandi battaglie come i diritti umani, i diritti civili e la democrazia del mondo. Per questo ritengo l'intuizione dei radicali di Pannella di fare un partito che affrontasse queste tematiche - in un mondo che è sempre più piccolo grazie alle telecomunicazioni e ad alla globalizzazione, in cui i problemi sono di tutti - molto importante. La mia adesione nasce dalla convinzione che si possa dar forza ad organismi politici internazionali. Tenuto conto anche della parabola discendente di altri organismi come l'Internazionale Socialista, è nel Pr che si può mettere mano ai grandi problemi. Problemi come l'ambiente, la droga, la giustizia, non possono essere affrontati se non in un'ottica internazionale. Credo che questa iscrizione sia importante, ed invito altri parlamentari a dare forza a questa organizzazione. Con il concorso di tutti si può d
are morale ed entusiasmo al Partito radicale".
PAGE 1
PAGE 4
Agenzia Radicale - numero 15 - 16 agosto 1997