26 agosto 1997* EMMA BONINO SULL'IMMIGRAZIONE
* OLIVIERO TOSCANI SUL PARTITO RADICALE
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IMMIGRAZIONE: BONINO "COLPISCE LA MANCANZA DI COORDINAMENTO TRA ROMA E TIRANA"
Emma Bonino, Commissaria europea, iscritta al Partito radicale transnazionale, intervistata questa mattina da Radio Radicale:
Se prendiamo la parte del problema che riguarda gli albanesi, il repentino cambiamento di data per il rimpatrio è sembrato quantomeno strano, sintomo di un mancato coordinamento tra il Governo italiano e quello di Tirana.
Io non credo che si debba fare un dramma di 10.000 profughi albanesi. Le cifre non permettono drammatizzazioni, e vale la pena di ricordare che dal 1992 la Germania ospita 400.000 profughi bosniaci, e non ha certo posto scadenze tassative per il loro rientro. Quello che fa certamente impressione è la mancata sintonia con il Governo di Tirana.
Ostellino (si riferisce ad un articolo di Piero Ostellino apparso oggi sul Corriere della Sera, ndr) invoca una maggiore presenza di Bruxelles e dell'Europa per quanto riguarda la politica dell'immigrazione.
Trovo questo richiamo un po' paradossale. Nessuno come noi radicali, federalisti ed europeisti, ha mai dimenticato di stigmatizzare la mancanza di Europa.
Resta il fatto che allo stato attuale la politica dell'immigrazione non è materia delle istituzioni comunitarie, per decisione dei 15. Anzi, la Commissione Europea, che ha tentato di inserire la materia nel Trattato di Amsterdam, ha avuto poco successo. Il risultato è che l'immigrazione è presente nei testi comunitari, ma le decisioni possono essere prese solo all'unanimità. Il Trattato di Maastricht entrerà in vigore tra due anni, più o meno. Solo in quella data ed all'unanimità, l'Europa potrà decidere sull'immigrazione.
Dico questo perché ogni tanto, quando non si sa più cosa dire, si invoca la mancanza d'Europa. Che ci sia un ritardo dell'Europa è evidente. Ma si tratta del ritardo degli Stati membri a chiedere delle competenze ed una politica uniforme delle istituzioni europee.
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OLIVIERO TOSCANI SUL PARTITO RADICALE
Sono l'ultimo radicale rimasto in Italia. Gli stessi radicali non sono più radicali, io sono l'ultimo radicale rimasto in Italia e per questo ho diritto alla tessera radicale. Ho pagato tutto quello che c'era da pagare, ed anche mia moglie, norvegese, ha rinnovato la sua tessera Honoris Causa.
Devo anche dire che l'ufficio marketing del Partito radicale è l'ufficio più efficiente d'Italia. Se la Fiat dovesse avere un ufficio marketing come quello del Pr non avrebbe le crisi che ha. Il Partito radicale è l'unico partito simpatico che esista.
La prima battaglia del Partito radicale è quella di essere radicale. Mai sedersi, mai accontentarsi dei risultati ottenuti, rimettere sempre in discussione tutto. Le leggi vanno sempre messe in discussione, anche quelle giuste.
Penso che il fatto di essere provocatori dia fastidio. Invece provocare vuol dire essere generosi, ed i radicali son sempre stati generosi. I radicali sono sempre stati avanti agli altri, e chi è avanti dà fastidio, deve essere isolato. I rompiscatole non fanno vendere. Perché hanno più creatività, più fantasia. I veri artisti sono radicali, mica comunisti.
La visione transnazionale è fantastica. Il Pr non può essere altro che transnazionale. La mia visione di un certo mondo non può essere limitata al mio Paese o alla mia città. A me piacerebbe avere un passaporto del Togo, ma ho difficoltà ad averlo. Io devo essere fiero delle cose che scelgo, e la nazionalità non è una scelta.
Uno spot per il Pr potrebbe essere: non pagate il bollo auto, pagate il Partito radicale, che ci fa circolare molto meglio di un'automobile.
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