GIOVEDI' 4 SETTEMBRE 1997*ALGERIA: "LA PROPOSTA DELLA COMUNITA' DI SANT'EGIDIO E' GRAVE E PERICOLOSA"
*LA NATO INTIMA A KARADZIC DI ARRENDERSI AL TRIBUNALE DELL'AJA
*DROGA: UN RELIGIOSO OLANDESE DISTRIBUIRA' EROINA GRATIS AI TOSSICODIPENDENTI
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ALGERIA: "LA PROPOSTA DELLA COMUNITA' DI SANT'EGIDIO E' GRAVE E PERICOLOSA"
OLIVIER DUPUIS, SEGRETARIO DEL PARTITO RADICALE: "LA COMUNITA' DI SANT' EGIDIO PROPONE UNA NUOVA CONFERENZA ... UNA PROPOSTA PERICOLOSA: NON FAREBBE ALTRO CHE DARE FORZA E RICONOSCIMENTO ALLA POLITICA DEL "SANT'ECCIDIO" IN CORSO. SE MAI QUESTA CONFERENZA DOVESSE AVER LUOGO, CHE ABBIANO ALMENO IL CORAGGIO DI FARLA A TEHERAN"
Riportiamo, con preghiera di citare la fonte, l'articolo che sarà pubblicato domani dal quotidiano "L'Opinione"
Se la politica grande o piccola che sia può consentire di tentare qualsiasi operazione, purché venga fatta in buona fede o con buone intenzioni, allora diciamolo fuori dai denti è la fine della politica. A quel punto, la politica cessa di essere esercizio di responsabilità.
A San Egidio, dove del resto si opera apertamente in supplenza e non in interlocuzione, polemica, lotta o contrapposizione con i governi (a cominciare da quello algerino) e con le istituzioni politiche, sembra che il concetto della responsabilità non esista.
E' già accaduto nel Kossovo, dove le "mediazioni sant'egidiane" hanno contributo non poco all'abdicazione della "politica" e della responsabilità politica dei cittadini con l'esaltazione del dialogo fra due attori (il leader serbo Milosevic, e Rugova, presidente dell'autoproclamato Kossovo) che specularmente hanno fatto del nondialogo la propria ragione di essere.
E già era avvenuto per l'Algeria. All'inizio del 95, a Roma, si erano già riuniti, su iniziativa della Comunità di S.Egidio, i rappresentanti dei maggiori partiti algerini, Fronte Islamico di Salvezza (FIS) compreso. La piattaforma raggiunta allora, grazie alle mediazioni della S. Egidio, recitava il rispetto delle regole democratiche e il ritorno alla politica contro il terrorismo fondamentalista e la repressione militare. Le decine di migliaia di vittime, soprattutto donne e bambini, della violenza fondamentalista islamica, gli sgozzamenti e i massacri che sempre lastricano la via delle buone intenzioni hanno confermato il fallimento di questo, tanto generoso quanto irresponsabile, "esperimento di pace".
Sant'Egidio ripropone oggi uno schema perdente, per cui si richiede ai componenti del regime ed agli attori dei massacri di attuare un "compromesso", magari attraverso atti pubblici di penitenza, in cui ciascuno riconosca i propri errori e si impegni solennemente a comportamenti "diversi" per il futuro. E' una proposta pericolosa: non farebbe altro che dare forza e riconoscimento alla politica del "Sant'Eccidio" in corso. Se davvero dovesse tenersi, una simile conferenza andrebbe fatta a Teheran.
Come ha ben compreso la maggioranza degli algerini, dimostrandolo - checché se ne dica anche nelle elezioni presidenziali, il problema non è di lanciare degli appelli alla pace, ma di scegliere di lottare politicamente con i mezzi della democrazia. E' quanto le autorità algerine stanno tentando di fare fra le difficoltà drammatiche che la situazione impone loro. L'unico vero aiuto che la comunità internazionale può oggi offrire è quello di dare più forza alle autorità e alle istituzioni algerine, per renderle sempre più in grado di rispondere ai terroristi con le armi dello stato di diritto, per sottrarle all'isolamento in cui rischiano di autoconfinarsi, e per allontanarle dalla logica dell'emergenza - per definizione ademocratica , che costituisce il fattore di rischio più grave per il consolidamento della democrazia algerina.
In questo processo grande parte fino ad oggi non riconosciuta avrebbe il rilancio del piano, appena abbozzato, delle privatizzazioni. Oggi il controllo politico dell'enorme patrimonio pubblico è un fattore determinante di sclerotizzazione sociale e di conservazione dei ceti di potere.
Le privatizzazioni costituirebbero al contrario una straordinaria liberazione di risorse, iniziative e di opportunità; liquiderebbero un bottino, su cui molti, in nome dell'"Islam" o dell'"ordine" e della "sicurezza nazionale" vogliono mettere o tenere le mani, e dunque rappresenterebbero un fattore di rilancio politico, prima e più che economico, dell'Algeria.
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LA NATO INTIMA A KARADZIC DI ARRENDERSI AL TRIBUNALE DELL'AJA
Il nuovo comandante delle forze NATO in Europa, il generale USA Wesley Clark, ha dichiarato che l'ex leader serbo bosniaco Karadzic deve arrendersi per rispondere alle accuse del Tribunale dell'Aia per i crimini di guerra.
Clark ha anche sostenuto che le forze Nato nella ex Jugoslavia stanno indagando per comprendere in base a quale status agiscano le "guardie del corpo" di Karadzic e riaffermato che le truppe di peace keeping potrebbero comunque agire per disarmarli.
In ogni caso, ha dichiarato Clark, le forze di protezione di cui Karadzic dispone agiscono al di fuori degli accordi presi e sono di fatto impiegati in una missione illegale.
Continuano intanto a crescere le adesioni della campagna internazionale "APPREHEND NOW!" lanciata da Human Rights Watch con il supporto del Partito Radicale transnazionale e di Non c'è Pace senza Giustizia per l'arresto dei criminali di guerra nella ex Jugoslavia.
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DROGA: UN RELIGIOSO OLANDESE DISTRIBUIRA' EROINA GRATIS AI TOSSICODIPENDENTI
Il pastore protestante olandese Hans Visser ha annunciato che il prossimo autunno comincerà a distribuire eroina gratuita ad un gruppo di tossicodipendenti.
L'iniziativa riguarderà inizialmente una decina di tossicodipendenti gravi sotto il controllo di un'équipe di medici e assistenti sociali. Visser si procurerà l'eroina al mercato nero grazie ad alcuni spacciatori disposti a cederla a prezzi di costo.
Il religioso, già da anni favorevole alla legalizzazione delle droghe, spera che, in questo modo, il governo olandese prenda in considerazione un progetto di somministrazione di eroina sotto controllo medico, simile a quello svizzero, di cui si parla da tempo. Visser ha anche affermato che se si vogliono diminuire i problemi fisici e psichici dei tossicodipendenti e ridurre la criminalità sociale, in altre parole "ridurre il danno" connesso alla diffusione delle sostanze proibite, non si può più rimandare la decisione di distribuire gratuitamente le droghe illegali.
Intanto, pochi giorni fa e dopo tre mesi di indagini e discussioni, la ministra della Sanità olandese, Els Brost, ha reso note le caratteristiche dell'esperimento di somministrazione controllata di eroina che dovrebbe essere effettuato su scala nazionale. L'iniziativa, oltre a dover fare i conti con l'opposizione dei conservatori e dei piccoli partiti confessionali, ha provocato divisioni nella stessa maggioranza di governo rendendo quantomai incerta l'approvazione del progetto da parte del Parlamento.