B4-0826, 0840, 0852, 0860, 0874, 0875 e 0888/97
Risoluzione sull'Afghanistan
Il Parlamento europeo,
- rammentando le sue precendenti risoluzioni sull'Afghanistan,
A. considerando che, in seguito alla conquista della capitale, Kabul, da parte dei taliban, si sono verificate continue e massicce violazioni dei diritti dell'uomo e delle convenzioni internazionali umanitarie, con il pretesto di un'interpretazione dell'Islam ampiamente respinta nel mondo islamico,
B. considerando che gli scontri tra i taliban e l'Alleanza del Nord continuano in un gran numero di regioni,
C. considerando che, sotto il regime dei taliban, l'oppressione della donna, la quale fino a tempi recenti, faceva parte di una comunità civile e istruita che partecipava attivamente alla vita pubblica della sua città, ha raggiunto livelli inauditi e considerando segnatamente che, secondo un nuovo editto dei taliban, nei principali ospedali di Kabul non possono più essere ricoverate pazienti donne e che le donne possono attualmente venir curate solo da donne e in un solo ospedale della capitale dove l'acqua, l'elettricità e le attrezzature chirurgiche sono inadeguate o inesistenti,
D. considerando l'impostazione divergente adottata riguardo a questa problematica dalle agenzie delle Nazioni Unite e dalle ONG che operano in loco,
E. considerando che l'Unione europea è il principale donatore di aiuti umanitari all'Afghanistan dato che, negli ultimi due anni, ha donato al paese 200 milioni di dollari,
F. considerando che la produzione di oppio è aumentata del 20% dal 1996 nelle regioni controllate dai taliban e che, secondo il Programma delle Nazioni Unite per il controllo internazionale delle droghe (UNDCP), l'Europa è il principale mercato dell'eroina prodotta con l'oppio afghano e ritenendo che solo una pace durevole nella regione potrà prosciugare la fonte dei redditi di questo traffico;
G. considerando che, per sbloccare la situazione in Afghanistan, occorre un'iniziativa politica internazionale nella quale l'Unione europea deve svolgere un ruolo trainante, in vista delraggiugimento di una soluzione pacifica basata sul rispetto dei diritti dell'uomo,
H. condannando il trattamento inammissibile di cui sono stati vittime, in occasione di una recente missione ufficiale a Kabul, il commissario responsabile per gli aiuti umanitari, Emma Bonino, e i suoi collaboratori, trattenuti e arrestati per alcune ore dai soldati taliban per aver fotografato delle donne afghane,
1. condanna fermamente il regime dei taliban e la sua politica di violazione sistematica dei diritti dell'uomo, contraria alla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e ai principi dell'Islam;
2. esprime la propria solidarietà alle donne afghane, che, nonostante l'oppressione di cui sono vittime e le minacce che le sovrastano, non cessano di manifestare contro la violazione dei loro diritti fondamentali;
3. condivide l'appello lanciato dal commissario Bonino a favore di un'iniziativa politica volta a trovare una soluzione ai conflitti in Afghanistan;
4. chiede al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri di fare tutto il possibile affinché, nel quadro della PESC, possa essere decisa un'azione comune dell'Unione in vista dell'organizzazione di una conferenza internazionale che consenta di risolvere pacificamente il conflitto in Afghanistan e chiede loro altresì di lanciare un'iniziativa in cooperazione con i paesi vicini per contribuire al ripristino della pace e al rispetto dei diritti dell'uomo in Afghanistan;
5. ribadisce gli appelli rivolti a tutti i paesi membri delle Nazioni Unite affinché non allaccino relazioni diplomatiche con le attuali autorità di Kabul e invita il Pakistan, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, che hanno già riconosciuto il governo dei taliban, a riesaminare la loro posizione;
6. ribadisce la sua richiesta per un embargo sugli armamenti, pur essendo del parere che, in considerazione degli ingenti quantitativi di armi già presenti nel paese, l'unica misura efficace per contribuire a porre termine alla guerra sarebbe un embargo addizionale su tutto il relativo materiale;
7. esorta la Commissione a proporre alle varie agenzie delle Nazioni Unite e alle ONG che operano in loco un codice di condotta per la concessione dei loro aiuti, in linea con la Convenzione dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite che vieta ogni discriminazione basata sul sesso;
8. invita la Commissione a vegliare affinché l'aiuto di emergenza sia fornito unicamente da ONG indipendenti e da agenzie delle Nazioni Unite e non sia soggetto ad alcuna discriminazione da parte delle autorità;
9. chiede che in occasione della prossima giornata mondiale della donna, l'8 marzo 1998, sia accordata particolare attenzione alla situazione delle donne afghane;
10. invita gli Stati membri ad adottare provvedimenti particolari a favore dei rifugiati afghani in Europa;11.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Segretario generale delle Nazioni Unite, ai governi degli Stati Uniti, dell'Uzbekistan, dell'Iran, del Pakistan, dell'Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti, del Tagikistan, della Russia e dell'India, all'Alleanza del Nord e alle autorità taliban.