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Partito Radicale Centro Radicale - 21 novembre 1997
PE/Tribunale penale internazionale: risoluzione

B4-0946, 0951, 0960, 0961, 0974 e 0985/97

Risoluzione sul Tribunale penale internazionale permanente

Il Parlamento europeo,

- viste le sue precedenti risoluzioni sul Tribunale penale internazionale

A. considerando che continuano a essere perpetrati crimini contro l'umanità, genocidi e gravi crimini di guerra e che i tribunali nazionali spesso non sono in grado di perseguirne i responsabili,

B. considerando che un sistema imparziale permanente di giustizia penale a livello internazionale è necessario per porre fine all'attuale situazione di impunità e contribuire a prevenire future, gravi violazioni del diritto internazionale,

C. accogliendo favorevolmente i progressi fatti registrare in questo senso dai tribunali ad hoc sull'ex Jugoslavia e sul Ruanda,

D. considerando che l'Assemblea generale dell'ONU del 1996 ha deciso di indire una Conferenza diplomatica a metà del 1998 al fine di istituire un Tribunale penale internazionale (TPI) e che l'Italia si è offerta di ospitare tale Conferenza,

E. considerando che le riunioni del comitato preparatorio previste per il dicembre 1997 e il marzo 1998 saranno determinanti per poter registrare un successo su questioni quali la cooperazione e il rispetto fra gli Stati, nonché le procedure penali e la definizione del concetto di crimine di guerra nei conflitti armati interni,

F. accogliendo favorevolmente la dichiarazione di sostegno pronunciata dalla Presidenza lussemburghese in occasione della riunione della sesta commissione dell'Assemblea generale dell'ONU, svoltasi il 20 ottobre 1997,

1. invita il Consiglio e gli Stati membri a definire una posizione comune su tutti gli aspetti dello Statuto del Tribunale penale internazionale e a operare in modo concertato in seno al Comitato preparatorio e in occasione della 52 Assemblea generale dell'ONU per garantire che la Conferenza diplomatica di Roma del 1998 sia coronata da successo, senza compromessi su fondamentali questioni di principio;

2. sottolinea che il Tribunale deve essere forte e indipendente, non soggetto a veti da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e in grado di indagare su fatti e accuse concrete di propria iniziativa senza il previo consenso dei vari Stati;

3. sottolinea che lo Statuto del Tribunale deve fornire un finanziamento garantito e a lungo termine, e che l'Unione deve contribuire a garantire quanto sopra;

4. sottolinea che l'impegno di un numero crescente di ONG presenti alle riunioni dei Comitati preparatori dell'ONU ha contribuito in modo fondamentale ai negoziati e invita il Consiglio e gli Stati membri a fare tutto il possibile per garantire, in linea con l'impegno contratto da precedenti Comitati preparatori, la partecipazione delle organizzazioni non governative alla Conferenza diplomatica di Roma del 1998;

5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

 
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