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Partito Radicale Centro Radicale - 20 febbraio 1998
PE/Irak/risoluzione

B4-0182, 0200, 0201, 0204 e 0206/98

Risoluzione sulla crisi in Irak

19-02-1998

Il Parlamento europeo,

- viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Irak,

- viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU sulla situazione in Irak, segnatamente la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 687 dell'aprile del 1991,

A. considerando che il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha deciso che l'Irak deve garantire accesso senza restrizioni e incondizionato alle squadre di ispettori di armi delle Nazioni Unite in tutti i siti sul suo territorio,

B. notando con preoccupazione che l'Irak ha costantemente e crescentemente ostacolato il lavoro delle squadre di ispezione dell'UNSCOM, nelle occasioni più recenti opponendo un veto assoluto alle ricognizioni dell'UNSCOM nei cosiddetti siti "presidenziali" e obiettando al numero definito "sproporzionato" di ispettori statunitensi e britannici inclusi nelle squadre d'ispezione dell'UNSCOM,

C. sottolineando che la politica deliberata dell'Irak di rifiuto di cooperare con l'UNSCOM sta incrementando le probabilità e i timori che l'Irak riprenda la produzione di armi di distruzione di massa, e che l'UNSCOM ha concluso che rimane tuttora non quantificata una significativa capacità di armi biologiche e chimiche e di missili,

D. considerando che l'Irak in passato non ha esitato a usare armi di distruzione di massa, in particolare contro le forze iraniane nel corso della guerra Iran-Irak e contro i civili curdi a Halabja nel 1987,

E. sottolinea che il mancato rispetto da parte dell'Irak del disposto della risoluzione 687 del Consiglio di sicurezza dell'ONU non soltanto costituisce una seria sfida all'autorità del Consiglio di sicurezza e alle Nazioni Unite nel complesso ma crea anche una grave minaccia alla pace e alla sicurezza in tutto il Medio Oriente,

F. considerando che conformemente al Trattato la Presidenza del Consiglio deve tentare tutte le vie per raggiungere una posizione comune sulle più rilevanti questioni di politica estera e di sicurezza e notando con rammarico che fino a questo momento il Consiglio non ha concordato una posizione comune nei confronti dell'Irak,

G. sottolineando che una politica unitaria della Unione nei confronti dell'Irak, che sfoci in una pressione diplomatica comune più energica sull'Irak affinché rispetti completamente le disposizioni della risoluzione del Consiglio di sicurezza 687, potrebbe creare le condizioni necessarie per evitare che si renda indispensabile un'azione militare contro il paese che, sebbene mirata alla distruzione del potenziale di produzione e di impiego dell'Irak di armi di distruzione di massa, potrebbe anche infliggere perdite e gravi danni a civili innocenti,

H. profondamente turbato da notizie attendibili dall'ONU e da altre fonti secondo cui la popolazione civile, che in ogni caso è soggetta al regime oppressivo di Saddam Hussein, sta subendo prove durissime, notevoli problemi sanitari e un aumento del tasso di mortalità a seguito della penuria di prodotti essenziali come alimenti per bambini, riso, pesticidi e sostanze per la depurazione delle acque, bende e medicinali,

I. sottolineando che le sanzioni commerciali contro l'Irak possono essere tolte soltanto se il paese adempie pienamente alle disposizioni della risoluzione 687 del Consiglio di sicurezza, ma sottolineando anche la necessità di contribuire a dare una risposta alle necessità urgenti della popolazione civile irachena ampliando il programma petrolio contro cibo e fornendo assistenza umanitaria attraverso il programma ECHO dell'Unione europea,

J. considerando che tutti i tentativi di trovare una soluzione diplomatica alla crisi nel rispetto delle decisioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU non hanno fino a oggi prodotto risultati positivi,

1. è fermamente del parere che l'Irak debba accettare le decisioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU con riguardo all'accesso illimitato e incondizionato delle squadre di ispettori di armi dell'ONU in tutti i siti del suo territorio e chiede al governo dell'Irak di porre termine immediatamente al suo ostruzionismo costante e crescente al lavoro delle squadre di ispezione dell'UNSCOM e ad adempiere dunque pienamente e immediatamente alle disposizioni della risoluzione 687 del Consiglio di sicurezza dell'ONU;

2. chiede al Consiglio di esplicare tutti i possibili sforzi per dar vita a una politica unitaria della Unione nei confronti dell'Irak, che si traduca in una pressione diplomatica comune potenziata nei confronti dell'Irak affinché rispetti pienamente le dispozioni della risoluzione 687 del Consiglio di sicurezza, tentando così di creare le condizioni necessarie ad evitare il ricorso a un'azione militare contro il paese, e chiede alla Presidenza del Consiglio di prendere l'iniziativa di raggiungere detta posizione comune;

3. chiede a tutti gli interessati, e specialmente al Segretario generale dell'ONU, di esplicare ogni sforzo possibile per ottenere l'adempimento dei propri obblighi da parte dell'Irak con mezzi diplomatici e politici, anche attraverso il dialogo con i partners arabi dell'Unione;

4. sottolinea che tutti i mezzi al di fuori della pressione diplomatica per forzare l'Irak a rispettare completamente le disposizioni della risoluzione 687 del Consiglio di sicurezza dovrebbero essere proposti soltanto ove tutte le azioni diplomatiche abbiano fallito;

5. è tuttavia del parere che ove siffatti sforzi rimangano senza successo nel prossimo avvenire, a seguito di una deliberazione formale del Consiglio di sicuezza dell'ONU, si dovrebbero effettuare passi ulteriori per forzare l'Irak a dare seguito alle decisioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU;

6. appoggia la decisione di prevedere un aumento degli aiuti umanitari, specialmente attraverso le consegne di prodotti alimentari e sanitari, alla popolazione civile dell'Irak mediante un aumento immediato e sostanzioso del programma petrolio per cibo come proposto dal Segretario generale delle Nazioni Unite, così come attraverso aiuti diretti dal programma ECHO dell'Unione europea; sottolinea tuttavia che detto aiuto dovrebbe essere distribuito senza interventi di organi ufficiali iracheni ed esorta il regime iracheno a porre termine a ogni ostruzionismo nella distribuzione dell'aiuto umanitario;

7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al governo dell'Irak.

 
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