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Partito Radicale Centro Radicale - 3 marzo 1998
Tribunale internazionale: lettera al Presidente Prodi

On Romano Prodi

Presidente del Consiglio dei Ministri

Roma, 3 marzo 1998

Signor Presidente del Consiglio,

dal 15 giugno al 17 luglio il nostro paese ospiterà, a Roma, la Conferenza diplomatica delle Nazioni Unite incaricata di istituire un Tribunale penale internazionale permanente. A cinquant'anni dall'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo tale appuntamento rappresenta una straordinaria occasione per l'affermazione di una concreta possibilità per la Comunità internazionale di dotarsi di una giurisdizione penale sovranazionale. Questo evento è anche una straordinaria opportunità per l'Italia che, più di ogni altro paese, si è impegnata per ottenere la Conferenza Diplomatica e che avrà il decisivo ruolo di condurre i negoziati finali esercitando la presidenza della Conferenza.

Non sfugge a nessuno che questo consentirà, se si riuscirà a sormontare le non poche divergenze ancora esistenti, a pervenire all'adozione dello statuto di una Corte Internazionale autenticamente indipendente. Il pieno raggiungimento di questo obiettivo contribuirà ad esaltare il ruolo svolto dall'Italia per la promozione dei diritti umani e di una giustizia internazionale effettiva. Servirà soprattutto a qualificare il nostro paese tra i protagonisti di una riforma delle Nazioni unite fondata sulla centralità del diritto e della legalità internazionale.

Siamo convinti che, dopo la firma del Trattato per la messa la bando delle mine anti-uomo, un altro passo avanti verso l'affermazione di un nuovo ordine giuridico internazionale, fondato più sul rispetto della persona umana che sull'esclusiva sovranità nazionale, possa essere compiuto e consentire in questo modo all'umanità di chiudere degnamente il secolo più sanguinario della sua storia.

La creazione del Tribunale internazionale costituirà un messaggio di speranza e di determinazione a porre fine all'impunità di cui sino ad oggi hanno beneficiato tutti coloro che si sono macchiati dei crimini internazionali più efferati.

Occorre però, affinché le nostre speranze si realizzino, che all'indispensabile lavorio giuridico-diplomatico, si accompagni una forte mobilitazione dell'opinione pubblica e della classe politica. L'appuntamento di Roma avrà bisogno del massimo rilievo per suscitare quel consenso che è la migliore garanzia per il successo dell'iniziativa. Non va dimenticato pero' che rimangono forti resistenze alla rapidacostituzione di un tale organismo. Se queste dovessero prevalere, l'occasione attesa da cinquant'anni andrebbe perduta, con il rischio di dover iniziare tutto da capo.

Per scongiurare questa eventualità, già da anni stanno operando a livello internazionale e nazionale, numerose organizzazioni non governative. Fra queste il Comitato Non c'è Pace Senza Giustizia, Human Rights Watch, NGOs coalition for the ICC e il Partito Radicale transnazionale. Una campagna internazionale è stata inoltre lanciata da Emma Bonino, alla quale hanno aderito numerose personalità internazionali firmando un appello solenne per l'istituzione del tribunale.

Diventa ora vitale moltiplicare da qui al mese di giugno le iniziative politiche, sindacali e delle associazioni. Siamo convinti che alla spontaneità e generosità di questi debba affiancarsi un impegno specifico del governo in questo ambito per dare assoluta priorità all'appuntamento di Roma.

In questo contesto, Signor Presidente del Consiglio, ci rivolgiamo a Lei per sottoporLe la proposta che il governo da Lei presieduto proponga ai cittadini, ai partiti e alle organizzazioni della società civile di prendere l'iniziativa per fare della domenica di Pasqua, il 12 aprile prossimo, un grande appuntamento di mobilitazione sul tema dell'istituzione del Tribunale penale permanente con una Marcia che partendo dal Campidoglio arrivi al Vaticano, passando per le sedi istituzionali della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Consiglio e del Parlamento.

In questo modo l'accorato appello lanciato dal Santo Padre il giorno di Capodanno "non vi può essere pace senza giustizia" potrà essere raccolto da una mobilitazione laica che abbia come sintesi i valori spirituali e temporali in una iniziativa alla quale potrebbero aderire decine di migliaia di uomini e di donne di buona volontà.

Fiduciosi dell'attenzione che vorrà portare alla nostra richiesta, La preghiamo di accogliere i sensi della nostra più alta stima.

Possibili firme:

(Ex-Presidenti: Francesco Cossiga, Giovanni Leone, Arnaldo Forlani, Amintore Fanfani, Giulio Andreotti)

(Ex-Presidenti del Consiglio: Ciriaco De Mita, Giuliano Amato, Carlo Azeglio Ciampi, Silvio Berlusconi, Lamberto Dini)

(Presidenti della Corte Costituzionale: Ettore Gallo, Giovanni Conso, Antonio Baldassare, Giuseppe Corasaniti, Vincenzo Caianiello)

 
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