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Partito Radicale Centro Radicale - 4 marzo 1998
Abolizione della pena di morte: nota per i paesi europei

NOTA SULLA CAMPAGNA PER L'ABOLIZIONE UNIVERSALE DELLA PENA DI MORTE

Roma-Bruxelles, 4 marzo 1998

Il 3 aprile 1997, la Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite ha approvato con 27 voti a favore, 11 contrari e 14 astensioni una risoluzione contro la pena di morte, presentata dal Governo italiano e copatrocinata da altri 45 Paesi di tutte le aree geografiche (vedere testo e cosponsorizzazioni).

Con questa risoluzione, per la prima volta, le Nazioni Unite considerano l'abolizione della pena di morte "un contributo all'innalzamento della dignità umana ed al progressivo sviluppo dei diritti umani" e chiedono agli Stati membri che ancora mantegono la pena di morte di "considerare la possibilità di sospendere le esecuzioni in vista della sua definitiva abolizione".

Dal Rapporto 1997 dell'Associazione "Nessuno tocchi Caino" emerge che, dal 1995, il blocco dei Paesi membri delle Nazioni Unite mantenitori della pena di morte (86) è divenuto minoranza in confronto al blocco di Paesi che:

- hanno abolito totalmente la pena di morte (57) oppure

- l'hanno abolita per i soli crimini ordinari (15) oppure

- sono abolizionisti di fatto (21) o, infine,

- si sono impegnati nei confronti del Consiglio d'Europa ad abolirla in quanto Paesi membri appena ammessi (7).

Inoltre, tra i Paesi mantenitori vi sono 4 osservatori del Consiglio d'Europa che possono abolirla in quanto futuri aderenti, così come ha fatto la Georgia che l'ha abolita completamente l'11 novembre 1997.

Altri importanti sviluppi sono avvenuti dopo l'approvazione della Risoluzione della Commissione Diritti Umani di Ginevra:

- la Colombia e la Grecia hanno ratificato il Secondo Protocollo al Patto internazionale sui diritti civili e politici per l'abolizione della pena di morte;

- il Canada si accinge ad abolirla anche dai codici militari;

- il Governo britannico ha annunciato una sua presa di posizione internazionale sulla pena di morte in senso abolizionista;

- l'Armenia nell'aprile '97 ha approvato in prima lettura un nuovo codice penale che esclude la pena di morte;

- l'Estonia ha approvato in prima lettura il 16 aprile '97 la legge di ratifica del Sesto Protocollo alla Convenzione Europea sui Diritti Umani;

- il Malawi ha adottato il 23 luglio '97 una moratoria delle sentenze e delle esecuzioni capitali;

- il Presidente del Mali ha annunciato il 10 dicembre '97 l'intenzione del suo Paese di abolire la pena di morte;

- in Kyrgyzstan è entrato in vigore il primo gennaio scorso il nuovo codice penale che riduce drasticamente il numero dei reati per cui è prevista la pena di morte;

- il Parlamento dell'Azerbagian ha abolito nel gennaio scorso la pena di morte;

- il Presidente della Turchia ha annunciato il 4 gennaio 1998 di voler abolire la pena di morte.

L'obiettivo è ora di diffondere, rafforzare e consolidare i principi contenuti nella Risoluzione approvata a Ginevra il 3 aprile 1997 dalla Commissione Diritti Umani. In un primo tempo si tratta di confermare e rafforzare (inserendo esplicitamente la richiesta all'Assemblea Generale di istituire una moratoria universale) alla Commissione Diritti Umani nel corso della sua 54esima sessione la posizione assunta con la risoluzione del 1997. In un secondo tempo, si tratta di creare le condizioni perché, nella prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite (settembre-dicembre 1998), più Stati sponsorizzino un nuovo e più incisivo progetto di risoluzione per l'istituzione di una moratoria universale delle esecuzioni capitali.

Come ha dimostrato l'esperienza del 1997 alla Commissione Diritti Umani, è importante creare un gruppo di "Paesi-sponsors" che non sia limitato ad una particolare regione del pianeta.

Dai contatti finora presi dal Partito Radicale transnazionale e dall'associazione "Nessuno Tocchi Caino", risulta che dal continente africano, il Senegal (che coordina il gruppo africano) ed il Sud Africa dovrebbero sponzorizzare quest'anno una risoluzione alla Commissione Diritti Umani di Ginevra. Per quanto riguarda l'Europa, si dovrebbe poter contare su quasi tutti i Paesi dell'Unione europea (i paesi dell'UE membri della Commissione quest'anno sono: Austria, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia e Lussemburgo) e su diversi Paesi dell'Europa centrale (Repubblica Ceca, Ungheria, Macedonia, Croazia, Lettonia, Slovacchia, Slovenia) nonché sull'Armenia, la Georgia e l'Azerbagian e, forse, il Kyrgyzstan. Mentre per quanto riguarda l'America latina, molti Paesi (tra cui Uruguay, Brasile, Cile, Equador e Venezuela membri quest'anno) dovrebbero confermare la loro sponsorizzazione dell'anno scorso.

La questione della pena di morte è già all'ordine del giorno della Commissione Diritti Umani. La nuova risoluzione dovrebbe essere presentata il 16 marzo prossimo.

Ai sensi dell'articolo 69, comma 3, del regolamento delle commissioni funzionali del Consiglio Economico e Sociale, Paesi che non sono membri della Commissione, possono sponsorizzare la risoluzione. Possono comunicare la loro sponsorizzazione tramite un semplice fax a Ginevra alla Commissione Diritti dell'Uomo.

 
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